IL DEBITO: ANCHE I MIGLIORI AGENTI SEGRETI SI PORTANO DIETRO IL BAGAGLIO DI QUALCHE PRECEDENTE MISSIONE. E ADESSO RACHEL SINGER (HELEN MIRREN) DEVE CONFRONTARSI COL SUO...
RECENSIONE - Dal 16 SETTEMBRE
"La storia era intrigante ed interpretata magnificamente. Ho pensato che ci offrisse l‟occasione per ampliarne la scala e il livello di complessità ; ho intravisto la possibilità di farne un thriller intelligente, interessante e avvincente per il pubblico internazionale".
Il produttore Kris Thykier
(The Debt; USA 2010; Thriller di spionaggio; 114'; Produz.: Mary Films/Pioneer Pictures; Distribuz.: Walt Disney Studios Motion Pictures Italia)
Effetti Speciali: Stuart Brisdon (Supervisore); Gabor Kiszelly (supervisore Ungheria)
Makeup: Daniel Phillips
Casting: Michelle Guish
Scheda film aggiornata al:
25 Novembre 2012
Sinossi:
La storia ha inizio nel 1997, quando agli ex agenti segreti del Mossad Rachel (interpretata dal premio Oscar Helen Mirren) e Stephan (interpretato dal due volte candidato all’Oscar Tom Wilkinson) giunge una scioccante notizia che riguarda il loro ex collega David (Ciarán Hinds, interprete di Tinker, Tailor, Soldier, Spy). Tutti e tre sono venerati da Israele per via di una missione segreta che li ha visti protagonisti nel 1965-1966, quando il trio (interpretato, rispettivamente, da Jessica Chastain [The Tree of Life, The Help], Marton Csokas [Il Signore degli anelli, Dream House], e Sam Worthington [Avatar, Scontro tra Titani) riuscì a rintracciare il criminale di guerra nazista Dieter Vogel (Jesper Christensen di Casino Royale e di Agente 007 - Quantum of Solace), il temuto Chirurgo di Birkenau, a Berlino Est. Mentre Rachel, nel corso della missione, si era trovata a combattere con sentimenti romantici, la rete attorno a Vogel era stata stretta utilizzando lei come esca.
Correndo grandi rischi, e pagando un considerevole scotto personale, la missione della squadra era stata portata a termine – oppure no? La suspense cresce mentre il film si muove tra presente e passato, con un’azione sorprendente e rivelazioni scioccanti che costringono Rachel ad occuparsi personalmente del problema.
SHORT SYNOPSIS:
In 1965, three young Israeli Mossad agents on a secret mission capture and kill a notorious Nazi war criminal. Now, thirty years later, a man claiming to be the Nazi has surfaced in Ukraine and one of the former agents must go back undercover to seek out the truth.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
In questi tempi di crisi torna di gran moda - ma il genere non è mai andato del tutto in pensione - lo spionaggio, in particolar modo all'ombra dell'epoca della tanto chiacchierata Guerra Fredda, & dintorni. Così fa il suo ingresso sulla celluloide Il debito (The Debt) di John Madden (Shakespeare in Love, Proof-La prova), sulla scia, in una sorta di corollario d'appendice, all'originale israeliano di appena quattro anni prima (Ha-Hov diretto nel 2007 da Assaf Bernstein e candidato a ben 4 Israel Academy Awards), affiancato da La talpa (Tinker, Tailor, Soldier, Spy), appena visto in anteprima alla 68. Mostra del Cinema di Venezia per gentile concessione dell'apripista letterario di John Le Carrè che ne ha consentito la labirintica trasposizione cinematografica con tanto di blasonatissimo cast e di fiore all'occhiello: Gary Oldman nel suo ruolo più criptico e introspettivo in assoluto che, peraltro, avrebbe forse meritato la Coppa Volpi per
la 'Migliore Interpretazione Maschile' più del maniaco depressivo sesso dipendente Michael Fassbender in Shame.
Nè una storia inedita nè un intreccio del tutto indipendente dunque per Il debito di Madden, eppure pellicola con una sua personalità ed un carattere che si forma e cresce sulle cadenze tipiche del thriller classico, anzi, decisamente hitchcockiano - l'ampio vano scala a chiocciola interno al palazzo con il personaggio di turno in fuga tallonato, questa volta a vista, non è che un esempio tra i vari 'topoi' radicati nei migliori noir - ma non rinuncia a quelle licenze strutturali che vanno a stabilire le giuste distanze dall'originale israeliano.
Così, a dispetto di chi non ha apprezzato questa ingerenza anglo-americana in territori caldi, là dove sopravvivono ferite non rimarginabili, Il debito riesce ugualmente a tenere alta l'attenzione dall'inizio alla fine, e non solo per l'indiscusso talento di star ultra navigate come Helen Mirren (Rachel da anziana) o
e grado di rischio che mette in gioco approcci, intendimenti e risvolti politico-etici diversi, talora contrapposti, là dove il senso di giustizia si intesse con la vendetta, così come pure il cinismo rischia di soffocare una pietà destinata ad andare sprecata, a cadere del vuoto che abita la mostruosità fatta persona: l'ingrato ruolo è toccato a Jesper Christensen con il criminale nazista Vogel, il famigerato 'chirurgo di Birkenau' celato sotto le mentite spoglie di ginecologo. E saranno sufficienti un paio di sequenze, con quelle parole sgradevolmente untuose e micidialmente affilate come pugnali, a tracciare un profilo indelebile del personaggio tanto quanto della gravità di quegli stessi risvolti che hanno scritto col sangue alcune delle più tragiche pagine di storia. E gli inserti in lingua originale tedesca sottotitolati, quando rigore documentaristico non ha richiesto il russo ucraino, conferiscono particolare rispetto al meritato spessore espressivo:
Rachel anziana, quando nel loro passato si era evidenziata una discreta differenza di età . I soliti miracoli della magica celluloide! Ma quella lettera lasciata sul letto da Rachel/Mirren per il giornalista ha la cristallina nitidezza di una pagina catartica che finisce per lavare e portarsi via anche quelle poche impurità , ininfluenti su spessore e intensità dei chiaroscuri narrativi di genere.