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LEONE D'ORO ALLA 61A MOSTRA DI VENEZIA: VERA DRAKE - CRIMINALE INCONSAPEVOLE PER SOLIDARIETA’
“Non sta a me spiegare Vera Drake. I dilemmi morali che il mio film cerca di porre non si possono risolvere facilmente, e ciascuno di noi deve confrontarsi con questi argomenti con mente aperta e senza perdere la sua salda presa sulla realtà â€.
Mike Leigh
(GRAN BRETAGNA, 2004; drammatico; 125’; Produz. Thin Man Films; Distribuz. Studio Canal/Bim Distribuzione)
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Titolo in italiano: Il segreto di Vera Drake
Titolo in lingua originale:
Vera Drake
Anno di produzione:
2004
Anno di uscita:
2004
Regia: Mike Leigh
Sceneggiatura:
Mike Leigh
Cast: Imelda Staunton (Vera Drake) Phil Davis (Stan Drake, marito di Vera) Adrian Scarborough (Frank Drake, fratello di Stan) Daniel Mays (Sid Drake, figlio di Vera e Stan) Alex Kelly (Ethel Drake, figlia di Vera e Stan) Heather Craney (Joice, moglie di Frank e cognata di Vera e Stan) Eddie Marsan (Reg, vicino di casa e futuro cognato dei Drakes) Ruth Sheen (Lily, trafficante e intermediaria) Peter Wight (ispettore detective)
Musica: Andrew Dickson
Costumi: Jacqueline Durran
Scenografia: Eve Stewart
Fotografia: Dick Pope
Scheda film aggiornata al:
25 Novembre 2012
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Sinossi:
Nella Londra degli anni Cinquanta si respirano ancora gli effetti devastanti che illanguidiscono i reduci della guerra da poco lasciata alle spalle, con tristi ricordi e una non particolarmente rosea per le classi meno abbienti. L’obiettivo punta su una famiglia operaia, la cui serenità attinge dal sano e profondo legame che la unisce: Vera Drake, impegnata come domestica, il marito Stan, meccanico nel garage del fratello Frank, i due figli Sid ed Ethel, rispettivamente impiegati come sarto e testatrice di lampadine in fabbrica. In un’atmosfera di fatto piena di armonia, Vera, che diverse circostanze mostrano per sua natura di grande affabilità e sempre disponibile ad aiutare gli altri, tra cui occuparsi personalmente della madre inferma, nella ferma convinzione che anche questo rientri nei suoi doveri di solidarietà , per anni aiuta ragazze in difficoltà e per lo più di limitate disponibilità economiche, senza chiedere alcun compenso, a risolvere il problema di gravidanze indesiderate, su segnalazione di una conoscente che al contrario di lei e a sua insaputa chiede puntualmente una ricompensata in denaro.
Commento critico (a cura di Patrizia Ferretti)
UN ACCATTIVANTE AFFRESCO CON AL CENTRO UN DILEMMA SOCIO-MORALE, UN PERSONAGGIO CHIAVE, UNA STRAORDINARIA PROTAGONISTA E UN CAST CHE LE FA ONORE, CON UN VIZIO DI FORMA
In questo impeccabile affresco tratteggiato nelle varie stratificazioni sociali dell’ambiente londinese del dopoguerra, dipinto da un consumato regista come Mike Leigh con tinte sfumate su note umoristiche, intimiste sul piano sociale e individuale e drammatiche, si pone un personaggio chiave, quello di Vera Drake cui, per quanto di fatto legato ad un dilemma socio-morale universale come l’aborto, può rivelarsi fuorviante. Con tutta la buona volontà non crediamo di poter riflettere obiettivamente sul dilemma di per sé, attraverso Vera Drake. Non ci riesce proprio di vedere in lei una criminale per quanto di fatto operi in tal senso, in quanto dipinta come del tutto inconsapevole, convinta di far del bene. La sua naturale tendenza a prodigarsi affabilmente e disinteressatamente per il prossimo è più volte |
evidenziata nel film: Vera canticchia frequentemente, e lo fa quando lavora in cucina o quando lavora nelle case in cui fa la domestica, così come mentre prepara i rudimentali strumenti con cui riesce a far abortire le ragazze in difficoltà che si rivolgono a lei. E’ affabile e preoccupata per loro così come per la madre inferma, per i figli, gioiosa con il marito e con i conoscenti. Non c’è un solo momento in cui è possibile coglierla in flagrante con un qualche subdolo lampo nello sguardo. E a questo va ad aggiungersi senz’altro la superba interpretazione dell’attrice protagonista che ha vestito i panni di Vera Drake, costernata e lacerata da sincere lacrime di smarrimento durante l’arresto e il processo che la condanna a due anni e sei mesi di reclusione per aver procurato aborti durante un periodo imprecisato di circa vent’anni.
Ci sentiamo così naturalmente spinti a provare più |
simpatia per lei che condanna, a non vedervi una persona negativa quanto piuttosto una vittima inconsapevole della trafficante intermediaria sua conoscente che, ben più consciamente e in maniera decisamente subdola, le segnala le ragazze in difficoltà , sotto lauto compenso e a sua insaputa. Vera non pensa nemmeno lontanamente a farsi pagare per quello che fa, e sembra non averlo detto in famiglia non tanto per mentire o nascondere deliberatamente un segreto scomodo, quanto piuttosto per discrezione su questioni di donne. Aspetto che il film di fatto va a rimarcare, inscenando la totale mancanza di responsabilità da parte degli uomini coinvolti, lasciandoli per così dire dietro le quinte, e puntando la m.d.p. sulle decisioni prese in merito unicamente dalle ragazze.
Se è vero che Vera Drake è il simbolo di migliaia di donne nel mondo che hanno operato o continuano ad operare come lei, come dichiarato dal regista Mike Leigh in |
conferenza stampa, (Cfr. L’intervista), quante di loro sono spinte dalla stessa innocente ingenuità ? Davvero Vera Drake incarna un esempio così universale?
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