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    Il cinema di Natalie Portman

    Biografia

    (A cura di PATRIZIA FERRETTI)

    (Gerusalemme, ISRAELE 9 giugno 1981 - )

    Figlia di un medico (il padre) e di un’artista (la madre), all’età di soli tre anni NATALIE HERSHLAG, (in arte PORTMAN), si trasferisce con la famiglia a Washington per poi traslocare di nuovo, questa volta definitivamente, a Syosset. A quattro anni la piccola Natalie si trova già alle prese con gli studi di danza mentre più tardi, quando frequenta la ‘Syosset High School’, si dimostra particolarmente versata per la matematica. Pur iniziando con la carriera di modella, già nel 1994 la proposta di un ruolo nel film Léon di Luc Besson le impone una sterzata verso la celluloide, e non avrà motivo di lamentarsene.

    Da quel momento si avvicendano per lei altre irrinunciabili occasioni per recitare di nuovo quando è ancora dedita agli studi pre-universitari. Così, evitando di abbandonare la scuola, accetta di recitare solo durante il periodo estivo. A questa fase appartengono i film Heat (Heat-La sfida, 1995) di Michael Mann, con Al Pacino, Robert De Niro e Val Kilmer, Beautiful Girls (1996), successo della Miramax diretto da Ted Demme e interpretato anche da Timothy Hutton, Uma Thurman, Rosie O’ Donnell e Matt Dillon, Everyone says I Love You (Tutti dicono I love You, 1996), il musical di Woody Allen, con Julia Roberts, Goldie Hawn, Alan Alda, Edward Norton e Drew Barrymore, e la ‘black comedy’ Mars Attacks! (1996) di Tim Burton, con Jack Nicholson e Glenn Close. Per un buon triennio però, malgrado i promettenti inizi sul grande schermo, Natalie Portman lascia la celluloide a favore degli studi a tempo pieno, intervallando solo con il teatro. Nella stagione 1997-1998, dopo aver rifiutato un ruolo in The Horse Whisperer (L’uomo che sussurrava ai cavalli, 1998) di Robert Redford, la Portman recita difatti nella piece teatrale The Diary of Anne Frank (Il diario di Anna Frank), performance che le vale una Nomination ai Tony Awards e critiche osannanti, tra cui quella dell’”Usa Today”: “un’interpretazione che lascia il segno”. Diretto da James Lapine, l’allestimento offre al pubblico una nuova interpretazione che prevede l’inserimento di nuovo materiale preso dall’ultima e definitiva edizione dei Diari di Anna Frank pubblicata nel 1995.

    Terminati gli studi alla High School Natalie Portman si iscrive finalmente alla Harvard University per studiare psicologia e recitazione alla Stagedoor Manor Performing Arts Camp. Il ritorno al mondo della celluloide avviene con un ingresso trionfale in un film di grande risonanza del calibro di Star Wars. Episode I - The Phantom Menace (Star Wars. Episodio I - La minaccia fantasma, 1999) di George Lucas, nel quale la Portman interpreta la Regina Amidala. E’ la sua grande occasione per un lancio coi fiocchi e il successo è immediato. Nello stesso anno è l’interprete protagonista di Anywhere But Here (La mia adorabile nemica, 1999) di Wayne Wang, al fianco di Susan Sarandon, mentre nel 2000 è, con Ashley Judd, nel film di Matt Williams Where the Heart Is (Qui dove batte il cuore).

    Nel 2002 prosegue il ruolo della regina senatrice Padme Amidala in Star Wars. Episode II - Attack of the Clones (Star Wars. Episodio II - L’attacco dei cloni), fase il cui il copione prevede che si innamori di Anakin Skywalker (Hayden Chistensen). A seguito di Cold Mountain (Ritorno a Cold Mountain, 2003), film di Anthony Minghella, acclamato da critica e pubblico candidato all’Oscar, con Jude Law, Nicole Kidman e Renee Zellweger, la Portman consegue la laurea in psicologia, questa volta senza interrompere il percorso nel mondo del cinema che ormai rappresenta la sua definitiva vocazione professionale. Il successo la segue l’anno di poi in altri due film: Garden State (La mia vita a Garden State, 2004) di Zach Braff, per il quale riceve critiche entusiastiche, e l’adattamento dello spettacolo teatrale di Patrick Marber per la Columbia Pictures, Closer, diretto da Mike Nichols, la cui raffinata performance (2004) le fa guadagnare un Golden Globe come ‘Attrice Non Protagonista’e una Nomination all’Oscar. Lo stesso ruolo le vale anche le candidature ai Premi del ‘London Film Critics’, dell’’Online Film Critics’ Choice Awards e una Nomination come ‘Migliore Attrice Non Protagonista’ al ‘San Diego Film Critics’. La Portman aveva già lavorato con il regista Mike Nichols interpretando Nina nell’allestimento della Shakespeare in the Park, dell’opera di Anton Chekhov Il gabbiano, con Meryl Streep, Kevin Kline e Philip Seymour Hoffman per il New York Shakespeare Festival. L’attrice non si fa d’altra parte scrupolo di lavorare nel cortometraggio True, 2004) di Tom Tykwer, parte di un film a episodi intitolato Paris je t’aime.

    Con Star Wars. Episode III - Revenge of the Sith (Star Wars. Epsiodio III - La vendetta dei Sith, 2005) la Portman conclude infine, virando sul versante tragico, la saga lucasiana, di cui questa trilogia è una sorta di ‘prequel’ di quella originale redatta dallo stesso George Lucas negli anni Settanta e Ottanta, e risulta aver registrato il maggior incasso della storia del cinema.
    Nello stesso anno la Portman è nel cast del film israeliano, che partecipa al Festival di Cannes del 2005, Free Zone, diretto da Amos Gitai. Girato tra Israele e la Giordania, Free Zone racconta la storia dell’improbabile relazione tra due donne trovatesi insieme per caso quando una delle due (interpretata dalla Portman) salta su un taxi guidato dall’altra.

    Il 2006 la vede poi interprete protagonista in due impegnative performance: in V for Vendetta (V per Vendetta), dei fratelli Wachowski, film prodotto da Joel Silver e diretto da James McTeigue per la Warner Bros e Goya’s Ghosts (L’ultimo inquisitore) di Milos Forman, in cui Natalie Portman supera se stessa visualizzando la tragica trasformazione fisica e interiore del suo personaggio, Ines/Alicia. Un anno particolarmente pieno si profila il 2007, con Mr. Magorium’s Wonder Emporium, scritto e diretto da Zach Helm, al suo debutto dietro la macchina da presa, con My Blueberry Nights, del regista cinese Wong Kar-Wai, e The Other Boleyn Girl, un dramma storico diretto da Justin Chadwick, ispirato a un romanzo di Philippa Gregory, in cui Natalie Portman interpreta Anne Boleyn a fianco di Scarlett Johansson (Mary Boleyn), Eric Bana (re Enrico VIII), e Kristin Scott Thomas (Lady Elizabeth). Film che non vedrà la luce prima del febbraio 2008 negli USA. La Portman è pure nel cast di Hotel Chevalier/The Darjeeling Limited di Wes Anderson, presentato In Concorso alla 64° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica al Lido di Venezia.

    A ragion veduta, oggi Natalie Portman è considerata un’attrice che porta ad ogni personaggio che interpreta, una bellezza senza tempo, una grazia infinita ed un approccio disarmante, qualità che spiegano perché sia, di fatto, una delle giovani attrici più richieste e stimate di Hollywood. Oltre alla recitazione spicca inoltre la sua dimensione culturale poliglotta: se difatti la Portman parla correntemente ebraico e inglese, può dirsi buona anche la sua conoscenza di francese, tedesco e giapponese, tenendo conto che al momento sta studiando pure l’arabo.

    Bibliografia: >Press-Book< di Goya's Ghosts (L'ultimo inquisitore, 2006); www.wikipedia.org.

    Data di pubblicazione: (22 agosto 2007)

    Natalie Portman Biografia Completa in Italiano

    Natalie Portman Biografia Completa in Inglese

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