"E' più facile rappresentare l'amore cantando che recitando. Infatti con il canto si possono esprimere meglio i sentimenti; secondo me ci si può perdere nelle emozioni e nella magia della musica".
L'attrice Nicole Kidman
"Non resistere. Non devi fare niente. Quando ti sveglierai ti sentirai esattamente lo stesso di prima". Secondo voi si può dire una cosa del genere ad una donna il cui bambino le è stato portato via nel momento in cui il mondo cambia, praticamente nell'arco di una notte? Si direbbe proprio di no, soprattutto quando si tratta di NICOLE KIDMAN, interprete protagonista, al fianco di DANIEL CRAIG, nei panni di una psichiatra di Washington nel thriller INVASION. Donna determinata, dolce e sofisticata quanto attrice straordinariamente camaleontica, capace di non sottrarre qualità alla fiumana di ruoli che riveste in e per la celluloide uno dopo l'altro. E la cosa non stupisce di certo: la richiesta è speculare al suo grande talento. Del resto, riuscireste a immaginarvi il firmamento di Hollywood senza la stella NICOLE KIDMAN? (P. Ferretti, "www.celluloidportraits.com")
Quando si tratta di NICOLE KIDMAN sembra quasi superfluo richiamare alla memoria anche solo alcuni dei titoli, pescando qua e là nella fittissima messe di film che costella il suo prolifico percorso. Quei film che, dall’ormai lontano thriller psicologico di Phillip Noyce Ore 10: calma piatta (Dead Calm, 1989) - con cui la KIDMAN si è imposta all’attenzione della platea internazionale - l’hanno portata fino all’odierno AUSTRALIA. Occasione in cui la KIDMAN si è ricongiunta professionalmente dopo Moulin Rouge (2001), al connazionale regista autore e produttore BAZ LUHRMANN. In questo lungo arco temporale tutti noi che l’abbiamo seguita di passo in passo abbiamo oggi una certezza incrollabile: la sua incomparabile versatilità espressiva, tale da non farla retrocedere neppure di fronte a ruoli particolarmente complessi e, come dire, a rischio. Tanto per fare un paio di esempi, basta ricordare la sua Virginia Woolf in The Hours (che nel 2003 le è valsa un Academy Award, un Golden Globe, un Bafta e un Orso d’Argento al Festival di Berlino) o a Fur. Ritratto immaginario di Diane Arbus (2006) che, invece, ci sembra abbia vinto per originale temerarietà.
Se poi il suo indiscusso eclettico talento ‘dentro e fuori dalle righe’ si coniuga con il respiro artistico australiano che le è congenito, è sicuro che NICOLE KIDMAN ci travolgerà come un fiume in piena. AUSTRALIA sembra difatti il ‘Kolossal Cover’ ideale per far risaltare al meglio il trasformismo fisico e psichico pieno del suo personaggio (che forse non a caso risponde al nome di Lady Sarah Ashley. Via col vento, con altri celebri pellicole dell’epoca, era in memoria): con un prima e un dopo la dura ma necessaria cura della vita, là dove la perfetta, perfino leziosa, aristocratica inglese da lei incarnata come una seconda pelle, ritroverà una donna altra ‘al naturale’, scarmigliata, sudata e sporca, alle prese con la vita nel vivo dei suoi drammi multipli. Ed è proprio sull’onda di quella naturalità che flirta con rudezza e romanticismo, alimentati da passionale determinazione e temerario coraggio, che la memoria corre, non senza una certa vena nostalgica, alla spennatrice di polli in Cuori ribelli (Far and Away, 1992), vale a dire all’embrione di quell’ardore che prima o poi doveva riesplodere sotto ben altre e più mature spoglie.
“Credevo nel tema del soggetto. Vorrei portare sullo schermo storie difficili da rappresentare. Sono rimasta catturata da questa coppia che divide una tragedia incredibile e sconvolgente, reagendo però in modi diversi. Devono elaborare il lutto ciascuno a modo suo e continuare a vivere insieme. Ho trovato tutto questo molto affascinante e ho desiderato interpretare Becca... Mi sono confrontata con lo stoicismo di Becca. Il mio approccio al personaggio di Becca è stato quello di riconoscere il suo enorme dolore; sembra quasi che toccandola, potrebbe rompersi, non può continuare a vivere così, e credo che sia così per ogni donna che perda un figlio. Si deve svegliare ogni mattina facendo i conti con una perdita che la annienta e la schiaccia, e l’unico modo che Becca ha per affrontare la vita è di continuare ad andare avanti. Disperatamente cerca di scegliere la vita - ad esempio quando prende la vernice per ritinteggiare la casa dice 'Non posso abbattermi e lasciarmi morire. Allora come posso vivere? Devo trovare un modo. Ha toccato i miei nervi scoperti in modo talmente profondo da fare paura. E’ una realtà psicologica che non avrei mai voluto indagare, eppure per qualche ragione, ci sono arrivata, e per farlo ho dovuto lavorare duramente. Ci è voluto molto per arrivare a questo punto, ma ora che sono nel personaggio, ne sono totalmente assorbita. Provo una profonda compassione per Becca e per tutta la famiglia... Credo che nella vita, anche nei momenti di estremo dolore, le persone continuano a essere divertenti e credo che sia questo a rendere la storia così palpabile, perché se si riesce a far ridere le persone, anche quando soffrono, questo è molto consolatorio. L’umorismo è sempre presente, anche se è un umorismo nero”. Nicole Kidman
NICOLE KIDMAN è Devlin in MIA MOGLIE PER FINTA e definisce il suo personaggio come la nemesi adolescenziale di
Katherine (JENNIFER ANISTON):
“È una persona molto competitiva e che non perde occasione di ostentare le cose, è ciò che la rende particolarmente antipatica. Tutto ovviamente deriva da una forte insicurezza di fondo... Mi piace molto interpretare commedie, anche se non mi viene chiesto spesso di farlo. Anni fa ho lavorato in 'Da morire', ma era più una
black comedy”. Nicole Kidman
"Non avevo mai avuto occasione di interpretare una donna che resta al fianco del partner, dell’uomo
che ama, del marito in momenti così difficili, ed è una situazione che mi ispira molto, forse perché io stessa l’ho personalmente vissuta. Credo che in qualche modo l’amore possa avere effetti curativi, con gentilezza, dolcezza, incoraggiando l’altro ad affrontare i suoi problemi, ed è qualcosa che avrei sempre voluto interpretare sul grande schermo" Nicole Kidman
"Arrivata a questo punto della mia carriera tutto quello che voglio è essere audace, provare cose nuove, uscire dalla mia comfort zone, supportare nuovi talenti, o registi dallo stile personale e originale come Yorgos (Lanthimos) Nessuno oggi mi obbliga a continuare a recitare, ma per la recitazione e il cinema ho ancora una grandissima passione, la stessa passione nata quel giorno in cui ho bigiato la scuola per andare a vedere Arancia meccanica: è da allora che sono una fan del cinema, della pellicola, della sala, e sempre lo sarò" Nicole Kidman
"Ho pensato che fosse eccitante lavorare con un gruppo di donne e poi metterci in mezzo Colin. Ero molto contenta di supportare Sofia come regista donna, e ho sempre pensato che i suoi film fossero originali e pieni di suggestioni. Questa è la ragione principale che mi ha spinto a lavorare con lei" Nicole Kidman
"Siamo arrivati sul set e abbiamo provato in modo estremamente diligente. Quando ho saputo che dovevo fare la scena di ballo in stile Fosse ho pensato: posso farlo! E ho scoperto che è difficilissimo. Questo stile è così preciso. Per fortuna il gruppo di ballerini è stato fantastico: mi ha allenato con una pazienza infinita. È stato molto divertente: ricordo di aver visto Meryl fare il suo primo numero e ho pensato che fosse incredibile. Le ho detto: cosa?! Sai fare anche questo?!". Nicole Kidman
"Mi era già capitato in passato. In 'The Hours', vestita e truccata da Virginia Woolf per strada non mi riconosceva nessuno, inclusi i paparazzi, ed era liberatorio. Oltre che necessario: Erin è una sopravvissuta, cerca di rimanere a galla in situazioni estreme e non potrebbe essere più diversa da me. Mi ha fatto paura, quello sì" Nicole Kidman
All’inizio non ero in ansia. Aaron Sorkin aveva scritto questa sceneggiatura che non riuscivo a smettere di leggere. Dicevo in giro: “Se avete modo di mettere le mani su quella sceneggiatura, fatelo”. Era bella quanto un romanzo ben scritto... (poi) Iniziai a pensare da 'Cosa ho accettato?' a: 'Oh, no, non sono la persona giusta. Tutti pensano che non sono adeguata, perciò magari mi tiro indietro'...
L'attrice Nicole Kidman
"Mi è piaciuto che Richard Lagravenese, il regista, abbia pensato che Brooke dovesse essere australiana. Una scelta che mi ha consentito di sentirmi libera e a mio agio. Brooke si trova in una fase della sua vita in cui ha puntato molto su sua figlia, il che è fantastico, ma ha anche perso il marito e non si sente più appassionata della sua carriera di scrittrice: non sa più cosa scrivere. Si chiede di continuo "Quale sarà il prossimo capitolo? Cosa mi succederà adesso?". Credo che molte donne possano immedesimarsi in questa situazione e trovo che sia un ottimo inizio per una commedia romantica" Nicole Kidman
L'attrice Nicole Kidman