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    Il cinema di Michael Douglas

    The Michael Douglas Touch

    SCHEGGE DI STILE IN CELLULOIDE

    "Anch'io, come mio padre, mi sono specializzato in ritratti taglienti, imprevedibili e spiacevoli. Dicono che io incarni la nevrosi dell'uomo contemporaneo di classe abbiente. Invecchiando, la somiglianza fisica con mio padre si è accentuata; e a pensarci bene, le nostre carriere hanno avuto percorsi simili. Anche lui ha iniziato recitando giovani uomini sensibili, fino a 'Il grande campione', a cui seguirono tutti quei ruoli più oscuri, pieni di furia e rabbia repressa. Questi personaggi sono il nostro forte".
    Michael Douglas
    MICHAEL DOUGLAS è il 'fantasmino' dello zio Wayne in GHOSTS OF GIRLFRIENDS PAST (LA RIVOLTA DELLE EX) di MARK WATERS: vale a dire il modello del playboy di un'era gloriosa, un pò demodè nel suo look ormai 'antiquato' ma ancora dotato di un certo fascino. Già idolo dell'adolescenza del nipote Connor (MATTHEW McCONAUGHEY), lo zio Wayne ricompare ora, a cinque anni dalla sua morte, come suo spirito guida in fatto di donne e relazioni sentimentali. E ricompare così, all'improvviso, tra il lavandino e... il water, per lasciare il suo messaggio cruciale: "Non sprecare la tua vita come ho fatto io, ragazzo". Sarà ascoltato?

    "Lo zio Wayne ha insegnato a Connor tutte le cose brutte e sbagliate sulle relazioni, cioè di non provare mai alcun sentimento per una donna, ma di divertirsi e non fermarsi mai. Wayne ha vissuto così, ma allo stesso tempo voleva proteggere Connor dal farsi spezzare il cuore da una donna. Vedendo Wayne adesso si ha l'impressione che in realtà non volesse che fosse andata così. Si rende conto degli sbagli che ha fatto e ora cerca di salvare Connor dal ripeterli".
    Michael Douglas
    L’attore MICHAEL DOUGLAS nei panni di un popolare e affermato procuratore distrettuale in UN ALIBI PERFETTO di PETER HYAMS.

    Dall’alto dei suoi oltre 35 anni di carriera divisi tra produzione più o meno indipendente, teatro, cinema e televisione, là dove si fronteggiano film controversi (Qualcuno volò sul nido del cuculo, Sindrome cinese, lo straordinario Un giorno di ordinaria follia, Traffic) e film popolari (Attrazione fatale, All’inseguimento della pietra verde, Black Rain. Pioggia sporca, La guerra dei Roses), MICHAEL DOUGLAS ha dato l’impressione di avere un debole per il thriller, magari psicologici (lo stesso Attrazione fatale e Don’t Say a Word), oppure politici (The Sentinel) e, in tempi relativamente recenti, per i remake di classici in noir: così dopo Delitto perfetto in cui affiancava Gwyneth Paltrow e Viggo Mortensen per il regista Andrew Davis, MICHAEL DOUGLAS torna ora a condividere i passi in celluloide con un veterano della regia come PETER HYAMS - che già lo aveva diretto nel 1983 per l’avvincente Condannato a morte per mancanza di indizi - per UN ALIBI PERFETTO, per l’appunto remake - in chiave moderna ‘4K’ - del classico Beyond A Reasonable Doubt di Fritz Lang del 1956. Spesso e volentieri cinico, duro, spietato o corrotto per la celluloide, MICHAEL DOUGLAS si è più volte confrontato con personaggi in qualche modo doppi e affilati come squali E non si direbbe intenzionato a voltar pagina: se si sbircia verso il suo orizzonte più prossimo vi scorgiamo un revival di ondata di spietatezza con il manager Gordon Gekko, di cui DOUGLAS torna a vestire i panni nell’atteso Wall Street atto II (Wall Street 2: Money Never Sleeps - Wall Street: Il denaro non dorme mai), a distanza di oltre vent’anni dal primo (Wall Street, 1987), ancora diretto da Oliver Stone.

    (A cura di PATRIZIA FERRETTI)
    MICHAEL DOUGLAS è di nuovo nei panni di Gordon Gekko in WALL STREET - IL DENARO NON DORME MAI di OLIVER STONE, a distanza di ventidue anni dal precedente WALL STREET (1987), quando con quel ruolo si guadagnò un Oscar. Il ruolo di uno speculatore che, con il motto "L'avidità è giusta" e le spericolate incursioni finanziarie era diventato una star fra i titani della finanza. Ma adesso, dopo otto anni di carcere per frode finanziaria, riciclaggio e traffici illeciti, è solo e completamente fuori dal mondo cui apparteneva. Ma i tentativi di riavvicinarsi alla figlia vanno a scontrarsi con la volontà, evidentemente mai del tutto sopita, di essere reintegrato nel club esclusivo della grande ricchezza e del potere.

    "Di tutti i ruoli che ho interpretato, Gekko è quello di cui le persone mi domandano più spesso. Gekko piace moltissimo e questo mi ha sempre sorpreso, considerando che è una vera canaglia... 'Wall Street' è una storia immaginaria. Alla gente piacciono le storie sul potere, il potere è seducente. Penso che questa sia una delle ragioni per le quali Gekko e il film ‘Wall Street’ hanno conservato la loro attrattiva negli anni... Gli anni di carcere hanno insegnato molto a Gekko. Ha avuto tempo per pensare e ora vede le cose con obiettività. È pessimista riguardo all’andamento del mondo finanziario. È consapevole dei problemi e capisce quanto la situazione sia compromessa... Vuole l’altrui riconoscimento. Questa è una delle ragioni per le quali ha scritto un libro”.
    Michael Douglas
    MICHAEL DOUGLAS è l'agente immobiliare Oren Little in MAI COSI' VICINI di ROB REINER:

    "Sono sempre attratto da personaggi che non sono molto attraenti e gradevoli ma alla fine ti fanno cambiare opinione. Mi piace la sfida di cercare di portare il pubblico dalla mia parte (il mio personaggio) Ha avuto una vita di grande successo per molti anni. Ma non era probabilmente un granché come padre. Suo figlio, Luke, aveva avuto problemi di tossicodipendenza e lui l’aveva
    allontanato, evitando qualunque contatto per gli ultimi dieci anni... Gli ultimi anni lo hanno abbattuto. Alla termine del lungo periodo in cui ha vissuto la malattia della moglie, si è definitivamente chiuso a tutto e tutti... Non si trova in ottime condizioni finanziarie e il mercato immobiliare è sceso in quella zona ma lui insiste nel
    voler vendere la casa al prezzo che egli ritiene opportuno anche se il valore effettivo era di circa la metà... Quella casa rappresenta la sua identità. Rappresentava lo status symbol suo e di sua moglie. Rappresentava la loro vita, il luogo dove aveva cresciuto suo figlio e aveva vissuto per tanti anni e dove si era preso cura di Sarah Beth. Si rifiuta semplicemente di accettare che il suo valore è sceso così tanto. Questo va solo a dimostrare che non dovreste mai avere un agente immobiliare che è emotivamente legato alla casa... Nessuno sa che lui è il vero proprietario dell'edificio. Sanno solo che
    è uno degli scontrosi inquilini dell'edificio. Non ha buone parole per nessuno, non ha nessuna accortezza nel parcheggiare la sua auto in un modo da consentire alla sua vicina incinta di raggiungere la casa senza fare troppi passi a piedi. Non concede nulla di se stesso agli altri. E' una sorta di Scrooge... Sono cresciuto in quella zona, conosco quel tipo di persona tipica del New England. E’ uno che fa un po’ il 'grandioso', ama sorseggiare i suoi martini e gli piace vivere da solo. Ha oramai rinunciato a perseguire qualsiasi tipo di romanticismo ed è un po’ come una vecchia signora, non è in cerca di nessuno. Sopravvive, segue la sua routine e cerca di vendere la casa. Grazie alla proprietà ha abbastanza soldi per tirare avanti, leggere il giornale e probabilmente bere troppo
    ".
    Michael Douglas

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