"Con la magia della sua regia ha creato un film gioiello (Finding Neverland), un miracolo di trasformismo operato su drammatiche circostanze della realtà, cavalcando l’onda dell’immaginazione, della metafora e della lirica cinematografica".
Se la commedia sembra essere per MARC FORSTER (Finding Neverland - Neverland. Un sogno per la vita, 2004, film candidato all'Oscar) un terreno relativamente nuovo, l'esplorazione del confine indistinto tra verità e illusione è da tempo al centro del suo lavoro. Stranger Than Fiction (Vero come la finzione) non fa che confermarlo.
Il riflessivo esteta MARC FORSTER (Monster's Ball-L'ombra della vita, Neverland. Un sogno per la vita, Stay-Nel labirinto della mente, Vero come la finzione) trova ora pane per i suoi denti con l'affascinante sfida della trasposizione cinematografica di THE KITE RUNNER (IL CACCIATORE DI AQUILONI), il best seller di KHALED HOSSEINI: una profonda e commovente storia afgana che tocca temi universali come la famiglia, l'amicizia, il coraggio del perdono e il potere salvifico dell'amore. E su uno scenario di trent'anni di vicende storiche del paese afgano (caduta della monarchia, invasione sovietica, esodo di massa verso il Pakistan, avvento del regime talebano e sua eliminazione dopo la caduta delle Torri Gemelle) si srotola il racconto della possibilità di redimersi sull'onda della rottura di un circolo vizioso di violenza.
"Gerry (il personaggio centrale interpretato da Brad Pitt) per lavoro è andato in ‘zone calde’ del mondo - Ruanda, Bosnia - luoghi di grande pericolo, instabilità, turbolenza e di crisi, fin quando non decide si ritirarsi per concentrarsi sulla sua famiglia e vivere una vita più normale. Ma quando si verifica l'epidemia degli zombie, i suoi ex datori di lavoro lo contattano, considerandolo l'unica persona adatta per quella missione. Sostanzialmente va alla ricerca dell’identità del Paziente Zero – il primo caso da cui è iniziata l'epidemia, e la sua descrizione dei fatti diventa il fulcro su cui ruota tutta la trama del film. E' stato molto importante per me costruire il film su questo presupposto; così facendo abbiamo una chiara rappresentazione di tutte le azioni della sua missione... Più volte nel film, Gerry dice che il movimento è vita, ed incita la gente intorno a continuare a muoversi. Mi piace molto questa frase, perché in definitiva anche nella vita non possiamo stare fermi, dobbiamo nuotare in alto mare altrimenti finiremo per annegare. E di fronte agli eventi a cui ha assistito - di come gli zombie hanno preso il sopravvento- ha focalizzato e messo assieme tanti piccoli particolari che poi ha analizzato e ricostruito. Ha preso istantaneamente delle decisioni cruciali. E’ stato reclutato per questa missione perché è l’unico ad avere la capacità di sopravvivere a situazioni caotiche ed estremamente pericolose". Marc Foster
SCHEGGE DI STILE IN CELLULOIDE
"Con la magia della sua regia ha creato un film gioiello (Finding Neverland), un miracolo di trasformismo operato su drammatiche circostanze della realtà, cavalcando l’onda dell’immaginazione, della metafora e della lirica cinematografica".
Se la commedia sembra essere per MARC FORSTER (Finding Neverland - Neverland. Un sogno per la vita, 2004, film candidato all'Oscar) un terreno relativamente nuovo, l'esplorazione del confine indistinto tra verità e illusione è da tempo al centro del suo lavoro. Stranger Than Fiction (Vero come la finzione) non fa che confermarlo.
Il riflessivo esteta MARC FORSTER (Monster's Ball-L'ombra della vita, Neverland. Un sogno per la vita, Stay-Nel labirinto della mente, Vero come la finzione) trova ora pane per i suoi denti con l'affascinante sfida della trasposizione cinematografica di THE KITE RUNNER (IL CACCIATORE DI AQUILONI), il best seller di KHALED HOSSEINI: una profonda e commovente storia afgana che tocca temi universali come la famiglia, l'amicizia, il coraggio del perdono e il potere salvifico dell'amore. E su uno scenario di trent'anni di vicende storiche del paese afgano (caduta della monarchia, invasione sovietica, esodo di massa verso il Pakistan, avvento del regime talebano e sua eliminazione dopo la caduta delle Torri Gemelle) si srotola il racconto della possibilità di redimersi sull'onda della rottura di un circolo vizioso di violenza.