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TOMORROWLAND - IL MONDO DI DOMANI: DOPO 'GRAVITY' DI ALFONSO CUARON, GEORGE CLOONEY FA IL BIS, ABBRACCIANDO ANCORA IL GENERE SCI-FI, QUESTA VOLTA GUIDATO DA BRAD BIRD ('RATATOUILLE', 'MISSION: IMPOSSIBLE - PROTOCOLLO FANTASMA')
THE BEST OF 'CINEMA SOTTO LE STELLE' (Cinema all'aperto - Estate 2015) - Dal 21 MAGGIO - RECENSIONE ITALIANA e PREVIEW in ENGLISH by JUSTIN CHANG (www.variety.com)
"Ogni volta che si ha a che fare con un futuro incerto, ci sono due modi diversi di guardarlo: o lo si immagina vuoto, oppure come un luogo pieno di possibilità. È così che mi piace immaginare il futuro: un mondo pieno di possibilità. È un punto di vista che, negli anni, è stato abbandonato... Walt Disney era un instancabile innovatore. Non aveva mai paura di essere la prima persona a fare qualcosa. Fu uno dei primi animatori a utilizzare il sonoro e il colore. Con Fantasia introdusse la stereofonia al cinema con quindici anni di anticipo. Quando decise di costruire Disneyland tutti pensarono che fosse pazzo. Prima si lanciava dall’aeroplano e poi costruiva il paracadute. La possibilità di viaggiare nello spazio lo elettrizzava. È sufficiente guardare gli speciali realizzati alla fine degli anni Cinquanta insieme a Ward Kimball per capire quanto Walt s’interessasse al progresso. Tomorrowland, l’Esposizione Mondiale ed Epcot rappresentano la sua profonda curiosità in merito... Una delle citazioni più note di Disney è ‘Non faccio film per fare soldi, faccio soldi per fare film’. Era un individuo perfetto? No. Ma nel corso della sua vita, ha superato una sconcertante quantità di traguardi. Lo considero un innovatore. Aveva un approccio molto attivo e positivo in merito al futuro. Mi piace pensare che avrebbe apprezzato il nostro film... È una storia poco convenzionale, con dei protagonisti atipici. Capita raramente di poter realizzare un film che sia spettacolare e sorprendente al tempo stesso. Incarna i due aspetti del futuro – la paura e la meraviglia – ed entrambi sono impossibili da prevedere, in qualche modo. È un viaggio davvero interessante... Abbiamo perso qualcosa. Il pessimismo sembra l’unico modo accettabile di guardare al futuro, e non sono d’accordo. La mia paura è che possa avverarsi. Se tutti si convincono che le cose non miglioreranno, allora state certi che non accadrà. È un punto di vista che genera passività: se le persone pensano che sia tutto inutile, non potranno mai creare un grande futuro. Quando ero bambino, nonostante succedessero tante cose brutte – che purtroppo sono sempre accadute e non smetteranno mai di accadere –, era accettabile guardare al futuro con ottimismo: pensavamo che la qualità di vita sarebbe migliorata, che il razzismo sarebbe cessato, che l’ineguaglianza sociale avrebbe avuto fine, e tante altre cose. Oggi c’è una sorta d’indifferenza cosmica, che io detesto. Non è per questo motivo che ci troviamo su questo pianeta. Abbiamo il potere di essere responsabili e cambiare il corso del futuro".
Il regista, co-soggettista e co-sceneggiatore Brad Bird
"Volevo riuscire a esprimere quell’ottimismo che un tempo caratterizzava il mondo... Walt Disney credeva nel futuro, possedeva quella tipica prospettiva modernista sviluppatasi a metà del secolo scorso. Era molto ottimista. Era convinto che la tecnologia fosse la chiave per costruire un mondo migliore. Inoltre, credeva che la tecnologia potesse rappresentare una fonte d’intrattenimento. In occasione dell’Esposizione Mondiale del 1964, la Walt Disney Company costruì tre attrazioni, tra cui la memorabile 'It’s a Small World'. Le altre due attrazioni, 'Carousel of Progress' e 'Great Moments with Mr. Lincoln', oggi appaiono antiquate, ma nel 1964 erano rivoluzionarie: utilizzavano la tecnologia robotica per dare vita a un’esperienza intensa ed emozionante"
Il co-soggettista e co-sceneggiatore Damon Lindelof
Galleria Fotografica:
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