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    PRONTI A MORIRE

    MOVIE RETRÒ – SHARON STONE, GENE HACKMAN, LEONARDO DICAPRIO, RUSSELL CROWE, GARY SINISE - RECENSIONE - Da Cannes 48. - Nello Spaghetti-Western di Sam Raimi - omaggio a Sergio Leone sul filo della parodia del western all'italiana - gli albori di Leonardo DiCaprio e Russell Crowe (al suo debutto in un film americano), al fianco di Sharon Stone in veste di pistolera (anche produttrice) e il 'villain' Gene Hackman - Uscito al cinema il 26 Maggio 1995

    (The Quick and the Dead; Usa, Giappone 1995; Western; 103'; Produz.: TriStar Pictures, Japan Satellite Broadcasting (JBS) in associazione con IndieProd Company Productions (IndieProd); Distribuz.: Sony Pictures Italia)

    Locandina italiana Pronti a morire

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    Titolo in italiano: Pronti a morire

    Titolo in lingua originale: The Quick and the Dead

    Anno di produzione: 1995

    Anno di uscita: 1995

    Regia: Sam Raimi

    Sceneggiatura: Simon Moore

    Soggetto: Preliminaria - la dedica:

    Il film è dedicato a Woody Strode, lo storico protagonista di tanti film western - che appare in un cameo come il becchino di Redemption - scomparso nel 1994

    Preliminaria - Curiosità agli albori di una carriera:

    Pronti a morire segna il debutto nel cinema americano di Russell Crowe. È stata Sharon Stone a sceglierlo, mentre la produzione era inizialmente dubbiosa. L’attrice, inoltre, ha voluto così fortemente Leonardo DiCaprio nel film da pagare personalmente il suo stipendio.

    Preliminaria - I personaggi:

    Al torneo partecipano 16 pistoleri; i principali sono:

    Ellen, soprannominata la "Signora": unica partecipante di sesso femminile, è una pistolera molto abile. Quand'era ancora una bambina John Herod appese suo padre per impiccarlo e le offrì la possibilità di liberarlo usando una pistola; purtroppo Ellen mancò il bersaglio, colpendo il padre alla fronte uccidendolo. Riesce a trovare un alleato in Cort e ne diventa l'amante.

    John Herod: un fuorilegge leggendario che, nonostante l'età, è ancora il pistolero più veloce del West. È il padrone indiscusso della città di Redemption, che comanda grazie ai suoi mercenari. Anche lui ha un passato tragico: suo padre infatti era un giudice e lo costringeva a guardar impiccare i criminali condannati.

    Cort: ex braccio destro di Herod, ha abbandonato la sua carriera di pistolero per farsi prete. Desideroso di misurarsi con lui, Herod lo fa catturare dai suoi scagnozzi e lo costringe a partecipare al torneo. È l'unico di cui Herod abbia realmente paura poiché, oltre a lui ed Ellen, è senza dubbio il migliore tra i partecipanti.

    Fee "The Kid" Herod: figlio illegittimo di John, si guadagna da vivere come armaiolo della città. Spavaldo e donnaiolo, è uno dei migliori pistoleri del torneo, a cui partecipa per ottenere il rispetto del padre.

    Ace Hanlon: pistolero da fiera, racconta mirabolanti imprese in gran parte false. Molto scenografico e relativamente poco abile, Herod lo sfida immediatamente, conscio di come sia un bugiardo dato che Ace si vanta anche di un'impresa compiuta da lui. Prima lo umilia ferendolo ad entrambe le mani (spazza via con un colpo il pollice destro e con un altro trapassa il palmo della mano sinistra), poi lo uccide con estrema facilità. Infine gli "avvoltoi" ne spogliano il cadavere, lasciandogli addosso solo la calzamaglia.

    Scars: pluri-omicida evaso, caratterizzato da una vistosa cicatrice sul volto e dai modi estremamente violenti, verrà ucciso da Kid nei quarti di finale.

    Sergente Clay Cantrell: ex soldato dell'Unione durante la Guerra Civile diventato in seguito un assassino a pagamento, viene assunto dai cittadini nella speranza che faccia fuori Herod. Verrà tuttavia ucciso da questi con un colpo allo stomaco ed uno alla testa. È un uomo molto pacato e dai modi cortesi e sembra godere di un certo rispetto da parte di Herod ma allo stesso tempo si dimostra freddo e distaccato soprattutto nei confronti dei cittadini di Redemption, ai quali dice chiaramente che per lui l'uccisione di Herod è solo una questione di commercio. È un buon pistolero, ma non tanto da poter competere con il velocissimo fuorilegge.

    Eugene Dred: uomo dall'apparenza estremamente sgradevole, durante il torneo abuserà della giovanissima figlia del proprietario del saloon, suscitando l'ira di Ellen che, nel corso di un selvaggio duello sotto la pioggia, dapprima lo castrerà e poi lo ferirà al braccio. Dopo un iniziale rifiuto di infierire ulteriormente, Ellen sarà costretta ad ucciderlo per autodifesa e gli "avvoltoi" si impossesseranno dei numerosi denti d'oro dell'uomo. Pur essendo stato un duello fuori programma, Herod lo considererà valido e dichiarerà il passaggio della "Signora" al turno successivo.

    Cavallo Pezzato: pistolero Sioux, ha la fama di essere impossibile da uccidere. Quattordici pallottole hanno lasciato su di lui solo cicatrici di cui lui fa sfoggio, vantandosene. Cort lo affronta ai quarti di finale: lo ferisce seriamente, però Cavallo Pezzato sopravvive e cerca di sparargli quindi Cort è costretto ad ucciderlo colpendolo alla testa.

    Kelly: è il primo sfidante di Ellen, intenzionato a vendicarsi poiché quest'ultima lo aveva precedentemente colpito ed incatenato alla ruota di un carro; è convinto di vincere senza difficoltà, ma viene facilmente battuto dalla protagonista.

    Gutzon: si proclama campione svedese di duelli, titolo che tuttavia nessuno prende seriamente. Viene ferito al primo turno da Kid ed eliminato.

    Foy: uno dei tirapiedi di Herod, se ne va in giro accompagnato dai cinque figli. Sfiderà Cort nel primo turno del torneo ma verrà da questi ferito ad un braccio e quindi eliminato.

    Degli altri quattro partecipanti (Simp, Sparks, Red e Montoya) vengono mostrate solo le repentine sconfitte, tutte al primo turno, rispettivamente da parte di Dred, Cantrell, Scars e Cavallo Pezzato.

    Cast: Sharon Stone (Ellen)
    Gene Hackman (Herod)
    Russell Crowe (Cort)
    Leonardo DiCaprio (Kid)
    Tobin Bell (Dog Kelly)
    Mark Boone Junior (Scars)
    Roberts Blossom (Doc Wallace)
    Olivia Burnette (Katie)
    Kevin Conway (Eugene Dred)
    Keith David (Sergente Cantrell)
    Pat Hingle (Horace)
    Lance Henriksen (Ace Hanlon)
    Gary Sinise (Marshall)
    Fay Masterson (Mattie Silk)
    Stacy Linn Ramsower (Giovane Ellen)

    Musica: Alan Silvestri

    Costumi: Judianna Makovsky

    Scenografia: Patrizia von Brandenstein

    Fotografia: Dante Spinotti

    Montaggio: Pietro Scalia

    Effetti Speciali: Bob Graham, Michael Meinardus, Kevin Russell, Karl Swauger

    Makeup: Fred C. Blau Jr., Meg Brennan, Kimberly Felix; Tricia Sawyer (per Sharon Stone)

    Casting: Francine Maisler

    Scheda film aggiornata al: 10 Ottobre 2023

    Sinossi:

    La vicenda si svolge nel Vecchio West, nel 1881. Ellen (Sharon Stone) è una misteriosa pistolera diretta alla cittadina di frontiera di Redemption. È intenzionata a partecipare alla gara annuale per il pistolero più veloce dello Stato, che premia il vincitore con un’enorme somma di denaro. L'evento è organizzato da John Herod (Gene Hackman), lo spietato e corrotto sindaco di Redemption, che finora ha sempre vinto la gara.
    Tra i partecipanti al torneo ci sono Fee "The Kid" (Leonardo DiCaprio), il figlio illegittimo di Herod, che spera di impressionare il padre per guadagnarne il rispetto; il sergente Clay Cantrell (Keith David), segretamente assoldato dai cittadini di Redemption per liberarli dal giogo del sindaco; Cort (Russell Crowe), l’ex braccio destro di Herod, diventato predicatore dopo una vita di crimini e violenze.
    A metà torneo, dopo che i partecipanti più deboli sono stati eliminati, Herod cambia le regole. Da quel momento ogni scontro dovrà concludersi con la morte di uno dei due sfidanti e l’ultimo uomo in piedi raccoglierà il premio in denaro. Ellen decide di abbandonare il torneo, ma l'incontro al cimitero con un vecchio becchino la convince a tornare indietro per saldare finalmente un conto in sospeso...

    In dettaglio:

    West, 1878. Ellen arriva a Redemption in cerca di John Herod, spietato boss della città che, quando lei era ancora una ragazzina, le fece uccidere il padre, allora sceriffo della cittadina, per poi prenderne il dominio assoluto. L'uomo, al fine di liberarsi di tutti i nemici che durante gli anni si è fatto, indice periodicamente un torneo ad eliminazione diretta per eleggere il pistolero più veloce dello Stato, con un premio finale di 123.000 dollari. Herod partecipa ogni volta e fino ad ora nessuno è mai riuscito a batterlo. Ellen, venuta a conoscenza dell'imminente evento, decide d'iscriversi per vendicarsi.

    Durante la sua permanenza in città, la donna fa la conoscenza di altri abitanti, fra i quali un ragazzino cieco venditore ambulante, la figlia del proprietario dell'albergo che la ospita, una ragazzina timida che cerca in tutti i modi di fare amicizia con lei, Fee Herod, soprannominato Kid e figlio illegittimo di John, ed infine Cort, ex braccio destro di John ed ex pistolero che, nauseato dalle malefatte dell'uomo, si è fatto prete.

    Il torneo ha inizio, con i partecipanti più deboli che vengono eliminati subito. Nel passaggio dagli ottavi ai quarti di finale, Herod introduce l'obbligo di uccidere, per cui ogni duello dovrà concludersi con la morte di uno dei due contendenti. Alle semifinali rimangono Ellen, Kid, Cort e lo stesso Herod; quest'ultimo si scontra con il figlio, che aveva preso parte al torneo solo per cercare di ottenere dal padre un rispetto che non aveva mai avuto, e lo uccide non concedendogli in punto di morte nemmeno una stretta di mano, per poi rivelare ad Ellen che non c'è mai stata nessuna prova che testimoniasse la parentela tra i due. In seguito Ellen e Cort, diventati nel frattempo alleati ed amanti e costretti a sfidarsi, con la complicità del ragazzino cieco e del medico della città simulano la morte della donna durante il loro duello.

    Giunti allo scontro finale, mentre sta scoccando l'ora scelta dallo stesso Cort per l'incontro con Herod, varie esplosioni mettono a ferro e fuoco la città, sorprendendo lo spietato governatore. Mentre l'uomo, caduto a terra a causa dell'onda d'urto provocata dalle esplosioni, inizia a rendersi conto di cos'è successo, dalle macerie spunta Ellen, che lo invita a sfidarsi con lei rivelandogli la sua vera identità e sete di vendetta. In quel momento lei ricorda cosa è successo al padre: quand'era ancora una bambina Herod appese suo padre per impiccarlo e le offrì la possibilità di liberarlo usando una pistola; Ellen mancò il bersaglio, colpendo il padre alla fronte uccidendolo. Herod accetta la sfida ed Ellen, più lucida e veloce, riesce ad ucciderlo, liberando così i cittadini di Redemption da anni di dispotismo. A prendere il posto di sceriffo è Cort mentre Ellen, avuta la sua vendetta, lascia la città distrutta in sella al suo cavallo.

    Synopsis:

    Ellen, an unknown female gunslinger rides into a small, dingy and depressing prairie town with a secret as to her reason for showing up. Shortly after her arrival, a local preacher, Cort, is thrown through the saloon doors while townfolk are signing up for a gun competition. The pot is a huge sum of money and the only rule: that you follow the rules of the man that set up the contest, Herod. Herod is also the owner, leader, and "ruler" of the town. Seems he's arranged this little gun-show-off so that the preacher (who use to be an outlaw and rode with Herod) will have to fight again. Cort refuses to ever use a gun to kill again and Herod, acknowledging Cort as one of the best, is determined to alter this line of thinking ... even if it gets someone killed ...

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    Ed ecco un altro sguardo ‘retrò’ affondato nelle pieghe ormai remote delle carriere di famosi o in odore di esserlo. E’ il caso di questo The Quick and the Dead (letteralmente ‘il veloce e il morto’), vale a dire Pronti a morire nel titolo italiano che va al cuore del soggetto. Si tratta difatti di un western che strizza l’occhio, in punta di omaggio, al genere cosiddetto all’italiana, altrimenti detto ‘spaghetti-western’, con particolare riferimento alla punta di diamante Sergio Leone. Riferimento senza la pretesa di fare sul serio, ben sapendo che la punta di diamante non ha rivali, e che la montagna su cui è collocato, con tutti gli onori postumi, resta più irraggiungibile dell’Everest. Ma il regista Sam Raimi (trilogia de La casa; trilogia di Spider-Man; Doctor Strange nel multiverso della follia), di norma dedito a tutt’altri generi, come vedremo, ha piena contezza di questo, così come lo sa

    bene una freschissima Sharon Stone nei panni di Ellen, ovvero improbabile pistolera, il cui sguardo a fessura si limita a rievocare gli occhi di ghiaccio dell’indimenticabile Clint Eastwood che - lui si! - faceva sul serio. Del resto qui lo scopo è un altro, ammiccato nel corso della storia e ben riassunto - nelle corde di una vendetta di natura affettiva che nulla ha a che vedere con il denaro - in un flashback declinato in tandem verso l’epilogo. Epilogo che celebra, nel cameo del becchino di Redemption, lo storico protagonista di tanti film western Woody Strode, scomparso nel 1994, cui Raimi ha peraltro dedicato il film.

    Così, per quanto anche Sam Raimi assesti carrellate e minimalisti primissimi piani - di persone così come di oggetti - che intendono omaggiare la memoria di chi quel genere l’ha generato con il proprio ventre, non può offrire altro che una sorta di ‘maternità

    surrogata’, del genere spaghetti-western di matrice leonina. Ma i suoi assi nella manica sono altri, cui contribuisce, in veste di co-produttrice, oltre che di interprete, la stessa Sharon Stone: pare si debba alla sua volontà la scelta di Leonardo DiCaprio - tanto giovane da far tenerezza, eppure già bravissimo e convincente nelle vesti del ‘The Kid’, pistolero in erba sul campo - e di Russell Crowe nei panni del predicatore, ex killer, Cort, qui al suo debutto in un film americano. Scelte vincenti che controbilanciano fedelmente il ‘villain’ per eccellenza della storia: chi meglio di Gene Hackman - ‘cattivo per antonomasia’ per gran parte della carriera successiva - poteva incarnare il mostruoso e leggendario fuorilegge John Herod, dominatore indiscusso della cittadina di Redemption? Colui che per consolidare la fama di pistolero più veloce del West, si inventa la tradizione di un torneo annuale in cui dettare assurde regole per gli

    sfidanti, vincendo regolarmente e comandando dunque ad oltranza senza pietà grazie ad un manipolo di mercenari al suo servizio. Un personaggio sul quale Raimi apre però uno spiraglio di natura psicanalitica, offrendogli l‘occasione di rivelare il suo tragico passato, appuntato sulla figura paterna: per la precisione, un Giudice che costringeva lui e sua madre a guardare l’impiccagione dei criminali condannati. Non proprio il massimo per un bambino, tanto quanto la terribile esperienza inflitta alla bambina Ellen nei riguardi della morte del padre (il cameo di Gary Sinise).

    All’ombra del vecchio West del 1881, i pistoleri in campo sono ben 16, e si sfideranno una coppia alla volta, ma non sarà questo l’epicentro emotivo del film, quanto piuttosto il serpeggiare nell’intorno, di un’eroina femminile, vincente più col cuore che con i muscoli, eppure abbastanza determinata ed impavida, per quanto non senza paura, ma, soprattutto, refrattaria agli abusi immorali. La Ellen di Sharon

    Stone interviene in diverse circostanze a favore dei deboli o degli svantaggiati, come ad esempio a beneficio della figlia adolescente del gestore del saloon, insidiata e poi abusata da uno dei pistoleri. Così come interviene nei rispetti di quel Cort/Crowe - all’epoca in corsa sui binari in progress di una portata attoriale ancora tutta addivenire - che non intende né difendersi né combattere, avendo respinto la violenza e scelto la dimensione religiosa. Anche nel suo caso Raimi non manca di aprire lo spiraglio psicanalitico che ne motiva quella scelta tanto radicale ed opposta al precedente status di killer alle ‘dipendenze’, per così dire, del famigerato Herod/Hackman.

    Piccole perle che rivendicano il valore di un’umanità degna della propria dimensione e consapevole della propria identità inviolata, vivificate dalla morale che si nutre del rispetto per sè stessi e per gli altri. ‘Pronti a morire’ sì, ma anche a battersi con coraggio per

    spodestare la malvagità, al comando di una comunità indegnamente in ostaggio da troppo tempo. Così, sulla scia di una ‘finzione’ orchestrata ad hoc, tanto da sventare la prevedibilità tipica del finale scontato, il sodalizio Ellen/Stone-Cort/Crowe, con il supporto della stessa comunità, innescherà la trappola mortale per il tiranno e i suoi compari. Ma è in un finale asciutto e lontano da gratuite edulcorazioni, lasciandosi alle spalle le inevitabili perdite sul campo, che Raimi raggiunge l’emozionale ‘passaggio di mano’ per la guida di Redemption: con un taglio netto e deciso offre ancora una volta alla sua ‘eroina femminile’, le ‘chiavi di casa’ per il suo destino e le sorti della collettività.

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