RECENSIONE - Dal 12 Maggio in streaming su Prime Video in tutto il mondo - Ben Affleck torna alla regia, abbracciando anche la co-sceneggiatura con l'amico e collega Matt Damon, entrambi pure protagonisti al fianco di Viola Davis, Jason Bateman e Chris Messina, tra gli altri. E mentre il tandem artistico di sceneggiatura per Ben Affleck e Matt Damon conta qui la sua terza occasione, dopo Will Hunting-Genio ribelle e The Last Duel, è invece la prima in cui Affleck dirige Damon - Uscito al cinema il 6 Aprile -
Sceneggiatura:
Ben Affleck, Alex Convery, Matt Damon
Soggetto: Preliminaria - A proposito del tandem artistico Ben Affleck-Matt Damon:
Questa è la terza volta che Ben Affleck e Matt Damon scrivono una sceneggiatura insieme. La loro prima volta è stata quella di Will Hunting - Genio ribelle (1997) che ha vinto l'Oscar per la 'Migliore Sceneggiatura Originale' grazie a loro. La seconda è stata con The Last Duel (2021) diretto da Ridley Scott. Inoltre, questa è la prima volta che Affleck dirige Damon.
Preliminaria - Colonna sonora:
La colonna sonora è solamente uno dei tanti omaggi alla cultura anni Ottanta e ne costituisce una parte fondamentale. La tracklist ufficiale tradisce infatti numerose hit di quella decade:
Money for Nothing - Dire Straits
Blister in the Sun - Violent Femmes
Ain't Nobody - Chaka Khan
Sister Christian - Night Ranger
All I Need is a Miracle - Mike + The Mechanics
Born in the U.S.A. - Bruce Springsteen
Sirius - The Alan Parsons Project
Rock the Casbah - The Clash
My Adidas - Run DMC
In a Big Country - Big Country
Tempted - Squeeze
Time After Time - Cyndi Lauper
Can't Fight This Feeling - REO Speedwagon
Cast: Matt Damon (Sonny Vaccaro) Ben Affleck (Phil Knight) Jason Bateman (Rob Strasser) Marlon Wayans (George Raveling) Chris Messina (David Falk) Chris Tucker (Howard White) Viola Davis (Deloris Jordan) Matthew Maher (Peter Moore) Julius Tennon (James R. Jordan Sr.) Gustaf Skarsgård (Horst Dassler) Barbara Sukowa (Kathy Dassler) Joel Gretsch (John O'Neil) Dan Bucatinsky (Richard) Tom Papa (Stu Inman) Jessica Green (Katrina Sainz) Cast completo
LeChristopher Williams (Runner) Haylee Baldwin (Hostess) Gabrielle Bourne (Tiffany)
Musica: Vedi voce 'Preliminaria-colonna sonora' nel Soggetto
Costumi: Charlese Antoinette Jones
Scenografia: François Audouy
Fotografia: Robert Richardson
Montaggio: William Goldenberg
Effetti Speciali: Mark R. Byers (supervisore effetti speciali); Hansjeet Duggal (supervisore effetti visivi)
Makeup: Luisa Abel (direttrice makeup); Carla Farmer (direttrice acconciature)
Casting: Lindsay Graham e Mary Vernieu
Scheda film aggiornata al:
29 Maggio 2023
Sinossi:
In breve:
Il film segue la storia del venditore di scarpe Sonny Vaccaro (Matt Damon) e come ha guidato Nike nella sua ricerca del più grande atleta della storia dello sport: Michael Jordan. In pratica si entra nel merito delle complesse manovre in seno ad una campagna promozionale dell'azienda Nike per legare il brand a Michael Jordan negli anni Ottanta. Ben Affleck veste invece i panni del cofondatore Phil Knight.
In altre parole:
Il venditore Sonny Vaccaro (Matt Damon) si vede a capo dell'operazione che portò negli anni Ottanta la Nike a corteggiare, e poi conquistare, la star del basket Michael Jordan come testimonial d'eccezione. E l'operazione vede al suo fianco il cofondatore dell'azienda Nike, Phil Knight (Ben Affleck). L'impresa costrinse i responsabili della campagna ad avvicinarsi al campione tramite il suo entourage, un vero muro che, oltre ad allenatore, amici e consulenti, comprendeva anche la madre del giocatore. Sonny fece di tutto per raggiungere Michael. Operazione in cui la Nike riuscì nell'impresa di ottenere i diritti per realizzare le scarpe sportive Air Jordan, per l'appunto, diventate popolarissime, anzi, mitiche! La partnership Jordan-Nike ha finito poi per ridefinire del tutto le sponsorizzazioni di marchi atletici, trasformando la Nike in un'industria multimiliardaria.
Short Synopsis:
Follows the history of shoe salesman Sonny Vaccaro, and how he led Nike in its pursuit of the greatest athlete in the history of sports: Michael Jordan.
Può pure non essere una storia ad alto indice di gradimento, ma se il modo di raccontarla riesce comunque a catturare l’attenzione dall’inizio alla fine, rendendola imprevedibilmente interessante, allora è fatta. Significa che al timone della regia c’è una mente navigata al punto da pattinare sul soggetto come sulla migliore pista al top delle proprie possibilità . Ed è questo il caso: Air-La storia del grande salto, di e con Ben Affleck, uno che ha imparato bene a masticare la celluloide fin da giovanissimo, magari al fianco dell’amico e collega Matt Damon, che qui sbaraglia come protagonista nelle vesti di Sonny, esperto di basket che, tra mille difficoltà , riesce a fare la differenza. Ancora oggi si parla della loro prima, collaborazione green, in Will Hunting-Genio Ribelle - Oscar 1998 per la ‘Miglior Sceneggiatura Originale’ ad Affleck e Damon - e
ancora oggi se ne vedono i rilessi, in quel che, mi piace definire, un team imbattibile che odora di gioco di squadra ad alto tasso di intesa. E’ per questo che anche questo film funziona alla grande: è il loro modo di vedere le cose, costruito sulla solida narrazione dei fatti - per quanto rivisitata in funzione del cinema - tanto quanto sul lato umano della posta in gioco prima ancora che su quello economico. Ma non solo.
accordo, potranno sorprendervi, ma sono quelle che fanno il film. Film che, per funzionare alla grande, punta molto sulle persone, prima che sull’affare.
La storia di base è sulla carta prima che sullo schermo:
1984, Beaverton (Oregon). Nella sede della Nike il manager Sonny Vaccaro (un Matt Damon impeccabile nella sua elaborazione mentale prima che operativa), esperto di basket, è alla ricerca di giovani talenti a cui proporre un contratto di sponsorizzazione, all'epoca marchio fortemente votato al running e con quota di mercato nel settore del basket, per l’appunto, nettamente inferiori ai colossi come Converse ed Adidas.
“I veri campioni non mettono scarpe di terz’ordine… faresti la figura del pollo, e per di più vecchio e grassoâ€. E’ quanto si sente dire Sonny/Damon quando esprime la sua idea di tentare di reclutare Michael Jordan per la Nike, e pure se quest’ultimo ha già escluso il marchio dalle sue opzioni a prescindere.
Sonny/Damon è perplesso e sa bene quanto rischia e quanto farebbe rischiare ad altri, a bordo dell’azienda, ma, non senza difficoltà , riesce pian piano a far breccia sul suo CEO Phil Night (Ben Affleck) per investire l’intero budget a disposizione per chiudere un contratto con la stella emergente del basket: Michael Jordan, appunto. In teoria, ma nella pratica, è ancora tutto da vedere e da vendere! Per riuscire nel suo obiettivo Sonny/Damon deve vincere non solo le resistenze di Phil/Affleck, del manager di Jordan e dello stesso Michael, all'epoca molto più attratto dalle sirene dell'Adidas, ma di chi, nei fatti, nell’intera vicenda, conta veramente più di tutti: la madre di Michael, Deloris Jordan (Viola Davis). E lei non è solo una madre e dunque alquanto sensibile riguardo al potenziale del figlio e a chi crede in lui, è anche una manager senza pari che saprà andare ben oltre ai termini
“Realizzeremo una scarpa intorno all’atleta, una scarpa deve rappresentare chi la indossaâ€. E sarà veramente un design mai sperimentato prima, con dominante cromatica in rosso, quando per legge doveva essere il bianco. Ma quello che farà franare ogni resistenza sarà il discorso di Sonny/Damon durante il tanto desiderato incontro con Michael Jordan, i genitori e tutto lo staff della Nike al completo. Un discorso sulla possibilità di raggiungere l’apice, il ‘grande salto’ - di qualità , di carriera e di marketing - andato poi a sostituire il logo di base, tenendo conto dell’inevitabile caduta successiva, quella che deve sperimentare nella vita ogni essere umano di successo. Si può andare oltre con l’immortalità , vale a dire con il non essere mai dimenticati, con il fare la differenza
al punto da continuare il mito e la vendita di un prodotto che porta il proprio nome. Un discorso che spiazza tutti e che traduce la strategia di Sonny/Damon, da azzardata a vincente. Di fronte alla proposta per il proprio figlio di un ruolo di assoluto primo piano nelle strategie commerciali della Nike, al punto da inventare ex novo una scarpa ed una linea di abbigliamento, la Air Jordan appunto, progettata esclusivamente per il campione, quale madre-manager non capitolerebbe?
Le foto e i video di repertorio sui titoli di coda - intervallati da fotogrammi del film in cui Ben Affleck con occhiali neri sembra sottoscrivere convinto mentre così prende commiato dagli spettatori - danno man salda al film che celebra una storia vera con i suoi successi postumi illustrati nelle didascalie informative, tra cui si evince che la Nike ha poi assorbito in seguito (1996) il marchio avversario Converse. Una storia
Howard White (Chris Tucker): La gente non sa cosa sia una Nike!
Sonny Vaccaro (Matt Damon): Che cos'è una Converse?
Howard White: La scarpa delle star dell'NBA!
George Raveling (Marlon Wayans): La Nike non ha niente di fico.
Sonny Vaccaro: Mi hai chiesto che faccio qui, ecco che faccio: ti trovo i giocatori. E stavolta ci siamo! Ok, è rischioso, ma lo era anche quando giravi con la tua auto, vendendo sneakers. Non cambiare adesso!
Phil Knight (Ben Affleck): È una matricola?!
Sonny Vaccaro: Sì!
Phil Knight: Uno che non ha mai giocato in NBA, Sonny!
Sonny Vaccaro: È esattamente la definizione di matricola, sì.
Sonny Vaccaro: Mi serve la migliore scarpa da basket mai creata.
Peter Moore (Matthew Maher): Chi è il giocatore?
Sonny Vaccaro: Michael Jordan.