RECENSIONE in ANTEPRIMA - Dal Festival del Cinema di Toronto 2023 - Debutto alla regia per Chris Pine, qui in veste anche di co-sceneggiatore, interprete e produttore - Ancora Inedito in Italia
(Poolman; USA 2022; Noir Comedy; 100'; Produz.: Catchlight Studios, Barry Linen Motion Pictures, Brickell & Broadbridge International (BBI), Shiny Penny Productions, Wicious Pictures; Distribuz.: Paramount International)
Cast: Chris Pine (Darren Barrenman) DeWanda Wise (June Del Rey) Jennifer Jason Leigh (Susan Kerkovich) Danny DeVito (Jack Denisoff) Annette Bening (Diane Esplinade) Ray Wise (William Van Patterson) Hollis W. Chambers (Cosmo McCoy) Aflamu Johnson (Baliff Reggie) Stephen Tobolowsky (Stephen Toronkowski) John Ortiz (Wayne) Armie Hicks Jr. (Harroldston McCoy)
Musica: Andrew Bird
Costumi: Cindy Evans
Scenografia: Erin Magill
Fotografia: Matthew Jensen
Montaggio: Stacey Schroeder
Effetti Speciali: Blumes Tracy (supervisore)
Makeup: James MacKinnon (direzione)
Casting: Victoria Thomas
Scheda film aggiornata al:
26 Agosto 2024
Sinossi:
Lo sfortunato sognatore e aspirante filosofo Darren Barrenman (Chris Pine), è un idealista e lotta ogni giorno nel suo piccolo per migliorare la sua città . Tutte le mattine, si occupa della piscina del suo condominio, il Tahitian Tiki, nella soleggiata e caotica Los Angeles. La pulisce, ispeziona e controlla che tutto funzioni al meglio. Per lui è diventato un rituale, come una pratica spirituale.
Inoltre, Darren partecipa alle riunioni del consiglio comunale insieme ai suoi vicini Jack e Diane (Danny DeVito e Annette Bening), sempre nella speranza di migliorare i servizi della sua città .
Un giorno, mentre sta pulendo la piscina, si avvicina a lui una donna molto attraente, June Del Rey (DeWanda Wise), e gli svela che è in atto un colossale furto d’acqua in città . Darren decide di intervenire subito e coinvolge tutto il suo condominio, compresa la sua fidanzata Susan (Jennifer Jason Leigh).
Un gruppo bizzarro ma determinato a salvare Los Angeles!
Synopsis:
Follows a hapless dreamer and would-be philosopher who spends his days looking after the pool of the Tahitian Tiki apartment block in sunny LA. When he uncovers the greatest water heist, he does what he can to protect his precious LA.
Darren Barrenman is a hapless dreamer and would-be philosopher who spends his days looking after the pool of the Tahitian Tiki apartment block in sunny Los Angeles and crashing city council meetings with his neighbors Jack and Diane. When Barrenman uncovers the greatest water heist in LA history since Chinatown he makes uneasy alliances with a beautiful and connected femme fatale while following every lead he can with corrupt city officials, burned out Hollywood types, and mysterious benefactors - all in the name of protecting his precious Los Angeles
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
Lo dice il titolo stesso: Poolman, vale a dire, l’uomo della piscina. E’ difatti quello della piscina condominiale, davanti ad una roulotte accampata in un cortile, il filo conduttore che tiene insieme i pezzi del protagonista, di cui è più che evidente fin da subito il sensibile disturbo psichico: il Darren Barrenman di Chris Pine, qui esordiente alla regia oltre che interprete, co-sceneggiatore e produttore, sembra uscito dalla mente di Jeff Bridges, non estraneo a personaggi del tipo ‘figli dei fiori’ dai lunghi capelli, trasandati sognatori, in grado di produrre solo tanto rumore per nulla, al di là delle migliori intenzioni. E allora Chris Pine, colori e pennelli alla mano, si lancia per la prima volta verso la pittura di uno sgangherato affresco impressionista, senza preoccuparsi troppo di affinare i necessari legami tra le varie tessere narrative, e neppure dei personaggi, assolutamente bidimensionali, che gravitano intorno al primo protagonista: non
si capisce come Annette Bening abbia accettato il ruolo della psicoterapeuta e vicina di casa Diane - personaggio dal fiato davvero corto per i suoi standard! - al fianco di uno svitato ed esuberante Danny DeVito, tradotto nell’aspirante regista Jack.
Affetto da una psicopatologia dell’ordine e della pulizia, non solo della piscina, bensì della città di Los Angeles, nata sulla sabbia e affetta da siccità non per caso - non è la sola città ad avere amministratori truffaldini e corrotti - Darren/Pine si autodisciplina con la frequente meditazione a fondo piscina, ma non sa evitarsi di auto invischiarsi in una faccenda di truffa peccando d’altra parte di un’ingenuità talmente disarmante da farsi abbindolare dalla avvenente June (DeWanda Wise). Sulla fidanzata temporanea Susan (Jennifer Jason Leigh) e sull’amico Wayne (John Ortiz) è meglio soprassedere. Com’è come non è, l’impasto narrativo impazzito, dove i vari personaggi sembrano tirati a caso come dadi
sul tavolo da gioco, con la pretesa del citazionismo d’autore che chiama in causa il mitico Chinatown, da vita in corso diventa film, per l’appunto nelle mani dell’improbabile regista Jack/De Vito. Come farcitura da fast food, le ‘visioni allucinatorie’ di un grande albero e di un’iguana che istigano Darren/Pine all’azione, suggerendo il momento giusto per agire. E che dire delle fantasmagoriche - terapeutiche! - lettere inviate dal protagonista ogni volta che cade nel panico - Cara Erin… - alla Erin (Brokovich) alias Julia Roberts? Solo sull’epilogo, sull’onda dell’improbabile, unica risposta di ritorno, riusciamo almeno una volta a sorridere!
Insomma, questa ‘commedia dell’assurdo’, in cui prevale in tutto e per tutto la paranoia e il tirare in lungo laddove la sintesi sarebbe stata una indispensabile boccata d’ossigeno, mentre certi dialoghi odorano di rancida ed inutile spazzatura, ecco, in questo guazzabuglio, non solo non sarà facile districarsi, ma sarà un’impresa, resistere e
sopravvivere per agguantare finalmente la liberatoria conclusione.