I âRECUPERATIâ di âCelluloidPortraitsâ - RECENSIONE - Gary Oldman ricercatore e professore universitario alla ricerca della veritĂ di contro all'ennesimo monolite farmaceutico ostinato ad insabbiare i risultati poco confortanti - Dal 5 Marzo 2021 (Internet)
Ispirato a eventi realmente accaduti:
Stati Uniti d'America. Sullo sfondo di un'anomala serie di overdose da farmaci oppioidi, si incrociano tre storie diverse, quella di un infiltrato della DEA in un'operazione di contrabbando di fentanyl, quella di un architetto, che si sta riprendendo dalla dipendenza da ossicodone e deve affrontare la morte del figlio e infine quella di un professore universitario, ricercatore per un farmaco antidolorifico esente da dipendenza alternativo all'ossicodone.
(Crisis; USA/CANADA/BELGIO 2021; Thriller; 118'; Produz.: LOD Productions, Bideford Productions, Green Room Films, Martingale Pictures, Flying Horse Productions, Construction Film, Tuesday Films, Elevation Pictures, Burn Later Productions, Such Content, Caviar, Paradise Entertainment)
Toni Garrn (Sarah) Sara Sampaio (Inez) Ellora Torchia (Reeva)
Musica: Raphael Reed
Costumi: Simonetta Mariano
Scenografia: Jean-Andre Carriere
Fotografia: Nicolas Bolduc
Montaggio: Duff Smith
Effetti Speciali: Guillaume Murray (supervisore)
Makeup: Colleen Quinton (direzione)
Casting: Jessica Kelly, Andrea Kenyon, Randi Wells
Scheda film aggiornata al:
19 Febbraio 2022
Sinossi:
Stati Uniti d'America. Sullo sfondo di un'anomala serie di overdose da farmaci oppioidi, si incrociano tre storie diverse, quella di un infiltrato della DEA in un'operazione di contrabbando di fentanyl, quella di un architetto, che si sta riprendendo dalla dipendenza da ossicodone e deve affrontare la morte del figlio e infine quella di un professore universitario, ricercatore per un farmaco antidolorifico esente da dipendenza alternativo all'ossicodone.
Three stories about the world of opioids collide: a drug trafficker arranges a multi-cartel Fentanyl smuggling operation between Canada and the U.S., an architect recovering from an oxycodone addiction tracks down the truth behind her son's involvement with narcotics, and a university professor battles unexpected revelations about his research employer, a drug company with deep government influence bringing a new "non-addictive" painkiller to market.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
Il nodo centrale è quello del titolo originale: Crisis. âLa piĂš grande crisi, sanitaria, dopo il tabacco, non possiamo sottacereâ, si considera ad un cero punto del film Confini e dipendenze di Nicholas Jarecki (La frode). Ed ecco unâaltra storia che punta il dito sullâennesimo monolite farmaceutico, piĂš che ben disposto ad insabbiare gli scomodi risultati della ricerca, per quanto dannosi per la salute collettiva, pur di continuare imperterrito la sfrenata corsa sul mercato. Questa volta non accade in Francia (150 milligrammi di Emmanuelle Bercot) bensĂŹ negli Stati Uniti dâAmerica, eppure, è ancora una volta una storia realmente accaduta. Un altro film ispirato ad eventi reali.
Una storia orchestrata su tre binari paralleli. Eâ difatti sullo sfondo di un'anomala serie di overdose da farmaci oppioidi, che si incrociano tre storie diverse: quella di un infiltrato della DEA in un'operazione di contrabbando di fentanyl (Jake Kelly di Armie Hammer) quella di
un architetto (Claire Reinmann di Evangeline Lilly) che si sta riprendendo dalla dipendenza da ossicodone e deve affrontare la morte del figlio, ben determinata a scoprire la veritĂ sulla sua assurda morte e, infine, quella di un professore universitario (il Dottor Tyrone Brower di Gary Oldman), ricercatore per un farmaco antidolorifico esente da dipendenza, alternativo all'ossicodone.
Purtroppo, forse a causa di un protagonismo latitante, le dinamiche su piĂš binari che si intrecciano costantemente, si snodano tra le nebbie narrative che flirtano piĂš con i film dâazione televisivi che con quelli dâinchiesta sullâennesimo scandalo od illecito che sia. A tratti si tende a dimenticare che in fondo è di un film di denuncia che stiamo parlando, i cui fatti, purtroppo realmente accaduti, offrono su un piatto dâargento uno dei tanti deprecabili spettacoli che il mondo del profitto ad ogni costo ci riserva ogni giorno. Beh, questo è comunque lâennesimo esempio.
Finalmente questa volta
Gary Oldman sta dalla parte dei âbuoniâ, per cosĂŹ dire, e, come succede spesso in questi casi, ci rimette in prima persona, eppure, consapevole della posta in gioco, si spinge ugualmente verso la cosa giusta da fare. Quel che amareggia, di contro ad una storia come quella del mitico Insider-Dietro la veritĂ di Michael Mann sullâindustria del tabacco, in cui, sia pure ad un prezzo altissimo si contempla lâhappy ending con il trionfo della vera giustizia, questa di Confini e dipendenze vede, al contrario, il colosso farmaceutico in questione, vincere su tutti i fronti la sua indebita battaglia. Il che la dice lunga sul vero interesse di certe lobby, che non mette certo la salute al primo posto. Il povero professore perde il suo posto di lavoro e dovrĂ migrare altrove per trovarne un altro, dopo essere stato umiliato anche sul piano del profilo professionale, in quanto liquidato, come ricercatore,
con disonore. Beh, stiamo parlando degli Stati Uniti dâAmerica, il Paese delle opportunitĂ , e del profitto assicurato, basta solo trovarsi dalla parte giusta. O no?!
Secondo commento critico (a cura di La parola al film)