HONEST THIEF

“Avevo bisogno di amare davvero, più che di scariche di adrenalina o soldi”

Potrà risultare strano che dopo la serie dei Taken e un carnet di film d’azione, ma ovviamente non solo, Liam Neeson si cimenti per l’ennesima volta in un’altra storia di genere! Routine? Niente affatto. Perché questo Honest Thief, il ‘ladro onesto’, come contraddizione in termini vuole, è un’altra storia in cui l’azione non manca di certo, ma sa anche caratterizzarsi con un tratteggio narrativo ben costruito e persino originale, al punto da scivolare via piacevolmente, senza neppure il minimo intoppo, tenendo sempre alta l’attenzione dello spettatore mentre, cerca di anticipare le mosse delle pedine in campo, coinvolte in un intrigo, subentrato come effetto collaterale degli eventi.

Una sequenza è sufficiente a riassumere i trascorsi di un ladro di banche dal tocco professionale ineccepibile. Talmente ineccepibile da fare una sequela di ammiratori: negli anni diversi emulatori avanzano alla polizia

confessioni fittizie per arrogarsi i meriti di questa intrigante identità, rimasta ancora sottotraccia, del cosiddetto ‘bandito dentro e fuori’. Galeotto, per questo ‘ladro onesto’ (il Tom di Liam Neeson) è l’incontro con la responsabile di un deposito di mobili (la Annie di Kate Walsh). Tempi e modi ci diranno il vero motivo della necessità di un deposito, il vero motivo per aver rapinato banche per anni, il vero motivo che spinge Tom/Neeson, un anno dopo l’incontro che affettivamente l’ha travolto, a confessare e costituirsi. Proprio da qui, però, nascono complicazioni a grappolo, con la comparsa di un poliziotto oltremodo corruttibile (l’agente Nivens di Jai Courtney) che, anziché consegnare la refurtiva mai spesa del ladro, pensa bene di reimpiegarla come fondo pensione personale, facendosi assecondare nel criminale progetto dal riluttante giovane collega. In una complicata matassa in cui c’è molto più della classica ‘caccia al gatto e topo’ da ‘fuggitivo’

che deve dimostrare chi sta mischiando il mazzo in retromarcia, incolpando l’ex ladro in odore di onestà (non solo per amore) di cose non fatte, sarà dura tirar fuori il filo per riavvolgere il nastro della vita per il giusto verso.

Il produttore e sceneggiatore Mark Williams, già regista di Quando un padre - attendiamo fiduciosi il prossimo Blacklight, che vede di nuovo protagonista Liam Neeson - dimostra di avere le carte in regola per poter scrivere una storia di genere con ingredienti ben noti, mirando al contempo ad un tratteggio originale che celebra affetti e famiglia come priorità, per una volta senza troppa retorica. Il che non è cosa da poco in quel di Hollywood. E se ci scopriamo avvinghiati a quel filo tensivo che non deve mai mancare, in piacevole attesa di vedere come si rivelino, una dopo l’altra, le tessere del domino, sul tavolo da gioco, significa

che si tratta senz’altro di un thriller riuscito. Ed è per l’appunto il caso di questo Honest Thief che mentre permette ad anelli narrativi e personaggi marginali di accerchiare il centrale protagonismo di Liam Neeson, non dimentica di concedere loro altrettanto vitale respiro.

trailer ufficiale (V.O.):