I ‘RECUPERATI’ di ‘CelluloidPortraits’ - RECENSIONE - Cannes 2021 - Matt Damon padre disposto a tutto per amore della figlia Abigail Breslin nel nuovo thriller di Tom McCarthy (Il caso Spotlight) - Dal 9 Settembre
"Il film parla di come percepiamo gli USA oggi. Cosa porta il personaggio di Bill in Francia quando fa visita alla figlia? È un film che parla di liberazione, di legami, forse di redenzione, forse no. Il nostro paese sta attraversando tanti cambiamenti e io ho cercato di mettere tutto in prospettiva facendomi aiutare da due sceneggiatori francesi. Sono sempre stato influenzato dal cinema europeo e francese, trovare i finanziamenti per giare in questa location è stato un sogno"
Il regista Tom McCarthy
Si racconta la storia di Bill Baker (Matt Damon), un trivellatore di petrolio dell’Oklahoma che viaggia fino a Marsiglia, in Francia, per incontrare sua figlia Allison (Abigail Breslin), che non vede da anni. La ragazza si trova in prigione a causa di un omicidio di cui si dichiara innocente. L’uomo dovrà affrontare molte barriere culturali, ma soprattutto personali per tentare di scagionare il sangue del suo sangue.
In altre parole:
La ragazza di Stillwater racconta la storia di Bill (Matt Damon) che arriva a Marsiglia per fare visita alla figlia, la quale è in carcere a causa di un omicidio che sostiene di non aver commesso. Alle prese con barriere linguistiche, differenze culturali e un sistema legale complicato, Bill decide di intraprendere una missione personale per far scagionare sua figlia (Abigail Breslin). Nel frattempo l'uomo, che lavora nel settore petrolifero dell'Oklahoma, stringe un'amicizia con una donna del posto (Camille Cottin) e sua figlia (Lilou Siauvaud), intraprendendo un percorso all'insegna della scoperta personale.
Short Synopsis:
A father travels from Oklahoma to France to help his daughter who has been arrested for murder
ha scelto di fare l’Università . Ed è lì che si innamora della ragazza poi rimasta uccisa, omicidio di cui viene incolpata. La visita del padre a Marsiglia per due settimane innesca poi un’altra storia.
Storia che si fa thriller, con l’indagine del caso giudiziario a carico della figlia ormai chiuso, riaperto dal padre in un’indagine ‘fai da te’, rischiosa quanto improduttiva per la maggior parte del tempo. Nelle maglie della quotidianità di questo padre di stazza massiccia, quanto estremamente introverso e compresso emotivamente, si insinuano inoltre due figure incrociate per caso in albergo, ma destinate a diventare per lui un sostegno importante su più versanti: una madre, attrice di teatro, la Virginie di Camille Cottin, con sua figlia ancora piccola, la Maya di Lilou Siauvaud che Damon stesso ha già definito “una Meryl Streep di nove anni†-. Di fatto si tratterà di un aiuto reciproco, come avremo modo di
constatare nel corpo centrale della storia, momento in cui, d’altra parte, la narrazione perde un po' di mordente. Le cadenze delle varie mosse di Bill/Damon sono anche, sotto certi aspetti, un po' quelle all’insegna dello smarrimento dello straniero americano in terra francese che, non conoscendo la lingua, incontra difficoltà amplificate: il classico thriller hitchcockiano Frantic di Roman Polanski docet, per quanto qui umori e stile siano di tutt’altro segno.
McCarthy non si lascia neppure sfuggire nella narrazione quanto la stampa abbia influito negativamente sul caso giudiziario in questione, affondando la lama sul registro del lesbismo di Allison/Breslin. Beh, come dice la stessa Allison: “la vita è crudeleâ€. E d’altra parte non manca di marcare il passo sul rapporto tra Bill/Damon e la piccola Maya/Siauvaud che, soprattutto nella scena dell’interrogatorio della polizia riguardo alla cantina, la eleva sorprendentemente ad interprete raffinata e profonda malgrado la tenera età .
Sensi di colpa, ricerca
di un’identità stabile, e indagini sottotraccia di marca indipendente - con un amore paterno che scorre sottopelle a dispetto del pessimo rapporto fondato sulle canoniche incomprensioni tra genitore e figlia - nidificano in esplorazioni su esplorazioni, prima di sfociare nel mare aperto della verità . Verità che non si manifesta mai senza un suo prezzo da pagare.
Allison: “Tutto è rimasto uguale qui, non è cambiato nienteâ€
Bill: “A me sembra tutto diverso. Io quasi non lo riconosco piùâ€.
Secondo commento critico (a cura di La parola al film)