Tra i più attesi!!! - RECENSIONE - Lady Gaga veste i panni di Patrizia Reggiani (Lady Gucci) per Ridley Scott che sfoggia un cast 'all star' con Al Pacino, Adam Driver, Jared Leto, Jeremy Irons e Salma Hayek - Dal 16 Dicembre
Soggetto: Il film si ispira alla biografia The House of Gucci: A sensational story of murder, madness, glamour and greed, scritta da Sara Gay Forden.
Cast: Lady Gaga (Patrizia Reggiani) Adam Driver (Maurizio Gucci) Al Pacino (Aldo Gucci) Jared Leto (Paolo Gucci) Jeremy Irons (Rodolfo Gucci) Florence Andrews (Jenny Gucci) Jack Huston (Domenico de Sole) Salma Hayek (Pina Auriemma) Reeve Carney (Tom Ford) Camille Cottin (Paola Franchi) Mãdãlina Ghenea (Sophia Loren) Mehdi Nebbou (Saïd) Miloud Mourad Benamara (Omar) Vincent Riotta (Fernando Reggiani) Alexia Murray (Silvana Reggiani) Cast completo
Youssef Kerkour (Nemir Kirdar) Gaetano Bruno (Franco) Livio Beshir (Stall Street Holder) Luca Chikovani (Fashionista) Eva Moore (Ospite Chalet)
Musica: Harry Gregson-Williams
Costumi: Janty Yates
Scenografia: Arthur Max
Fotografia: Dariusz Wolski
Montaggio: Claire Simpson
Effetti Speciali: Stefano Pepin (supervisore)
Makeup: Sarah Tanno (per Lady Gaga)
Casting: Teresa Razzauti e Kate Rhodes James
Scheda film aggiornata al:
25 Gennaio 2022
Sinossi:
In breve:
La storia verte su Patrizia Reggiani, alias Lady Gucci (Lady Gaga), già processata e condannata a 18 anni di prigione per aver organizzato l'assassinio del suo ex marito, Maurizio Gucci, avvenuto nel 1995. Il film sulla dinastia della famiglia Gucci, si incentra sull'omicidio del nipote del fondatore della casa di moda, Guccio Gucci.
  Short Synopsis:
The story of how Patrizia Reggiani, the ex-wife of Maurizio Gucci, plotted to kill her husband, the grandson of renown fashion designer Guccio Gucci.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
Non vogliamo entrare nel merito dei contenuti di questa torbida storia tratta da Ridley Scott dalla biografia The House of Gucci: A sensational story of murder, madness, glamour and greed di Sara Gay Forden. Ci limitiamo al risultato cinematografico, che, d’altra parte, non è buono. In tutta la prima tranche narrativa e visiva, è a tratti la noia a vincere sull’interesse che avrebbe potuto suscitare l’intera vicenda, mentre nella seconda, sono gli stessi personaggi a prendersi una sorta di rivincita sulla scia di un evidente e, forse inevitabile, melodramma. A cominciare dal Maurizio Gucci di Adam Driver, in odore di vittima predestinata dai suoi eccessi nel lusso e, soprattutto, dal cambio di compagna - errore fatale! - prima ancora che vittima predestinata della furibonda vendetta della consorte Patrizia Reggiani, portata sulla ribalta da una Lady Gaga (A Star is Born ?) vibrante, anche, e si direbbe, soprattutto, nella fase di
decadente disfatta fisica e morale del personaggio.
Il secondo atto si qualifica dunque come il migliore e pure il più chiaramente espresso, laddove spicca pure il dolore - per la miseria umana del nipote (Maurizio/Driver), così come del figlio Paolo (Jared Leto) - di Al Pacino tradotto in Aldo Gucci, tradito e defraudato delle sue azioni nella maison, praticamente con un bieco e cinico colpo di mano: la sua firma forzata sui documenti, il suo pianto soffocato, frammisto ad un profondo disprezzo, celebrati in una manciata di sequenze particolari, sono da manuale, mentre riguadagnano altresì tutto lo charme del suo personaggio, per lo più spalmato in neutro su questo brutto canovaccio, scialbato in una fotografia desaturata e in una storia paradossalmente priva di mordente.
Un brutto film per una brutta vicenda, insomma, in cui Ridley Scott non è riuscito a distinguersi tracciando alcun memorabile segno, lasciando fare piuttosto agli interpreti