I ‘RECUPERATI’ di ‘CelluloidPortraits’ - RECENSIONE - La vera storia di Richard Wershe Jr, 'White Boy Rick' (Richie Merrit) - il più giovane informatore nella storia dell'FBI e il detenuto non-violento con il maggior numero di anni di reclusione nello stato del Michigan - con Matthew McConaughey e Bruce Dern - Dal 7 Marzo
Titolo in italiano: Cocaine - La vera storia di White Boy Rick
Titolo in lingua originale:
White Boy Rick
Anno di produzione:
2018
Anno di uscita:
2019
Regia: Yann Demange
Sceneggiatura:
Andy Weiss, Logan e Noah Miller
Soggetto: La vera storia di Richard Wershe Jr, 'White Boy Rick', il più giovane informatore nella storia dell'FBI e il detenuto non-violento con il maggior numero di anni di reclusione nello stato del Michigan.
Cast: Matthew McConaughey (Richard Wershe Sr.) Richie Merritt (Rick Wershe Jr.) Bel Powley (Dawn Wershe) Jennifer Jason Leigh (Agente FBI Snyder) Brian Tyree Henry (Detective Jackson) Rory Cochrane (Agente FBI Byrd) RJ Cyler (Rudell 'Boo' Curry) Jonathan Majors (Johnny 'Lil Man' Curry) Eddie Marsan (Art Derrick) Taylour Paige (Cathy Volsan-Curry) Bruce Dern (Nonno Roman 'Ray' Wershe) Piper Laurie (Nonna Verna Wershe) Raekwon Haynes (Edwin 'Nugg' Crutcher) Ishmael Ali ('Freaky Steve' Roussell) YG (Leo 'Big Man' Curry) Cast completo
James Howard (Capo Ispettore della 'Omicidi' Hill)
Musica: Max Richter
Costumi: Amy Westcott
Scenografia: Stefania Cella
Fotografia: Tat Radcliffe
Montaggio: Chris Wyatt
Effetti Speciali: William Dawson (supervisore), Schuyler White
Makeup: Anita Gibson (direzione); Lydia Kane, Susan R. Prosser, Alan Tuskes
Casting: Francine Maisler; Jennifer Venditti (casting di strada)
Scheda film aggiornata al:
12 Marzo 2023
Sinossi:
In breve:
A metà degli anni '80 un quattordicenne diventa un informatore sotto copertura per la polizia locale e per i federali. In seguito soprannominato "White Boy Rick", il ragazzo si affermò come spacciatore di alto rilievo. I federali posero fine alla sua doppia vita quando, qualche anno dopo, venne trovato con 8kg di cocaina. Passò il resto della sua vita in prigione.
Synopsis:
The story of teenager Richard Wershe Jr., who became an undercover informant for the FBI during the 1980s and was ultimately arrested for drug-trafficking and sentenced to life in prison.
Set in 1980s Detroit at the height of the crack epidemic and the War on Drugs, WHITE BOY RICK is based on the moving story of a blue-collar father and his teenage son, Rick Wershe Jr., who became an undercover police informant and later a drug dealer, before he was abandoned by his handlers
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
“Se i pesci grossi se la cavano, dobbiamo prendere quel che resta nella reteâ€
Come spesso succede, anche questo è il caso della rivisitazione in celluloide di una storia vera: una tra le tante, farcite ben bene, di famiglie disfunzionali, traffici di armi e di droga in quel grande ‘Paese delle Opportunità ’ che è l’America. Opportunità che d’altra parte non vedono in molti, quando l’economia al dettaglio cade a pezzi, come ad esempio negli Anni Ottanta, nello Stato del Michigan. Opportunità che non vede certo il protagonista primario della triste vicenda: il White Boy Rick, cui dà volto l’esordiente Richie Merritt in White Boy Rick (Coacaine-La vera storia di White Boy Rick) di Yann Demange (regista francese più del piccolo che del grande schermo). Un ragazzo bianco in mezzo a tanti ragazzi di colore nella giungla della sopravvivenza in quel di Detroit. Ma qui la situazione, oltrepassa il confine del razzismo:
Tutti amano sognare, così il padre ripete a se stesso,
e al figlio, che quel denaro servirà per rimettersi in pista, non con un solo negozio, ma addirittura con una catena, di rivendita di video. Il cinema, una grande passione, e una rara e preziosa spiaggia legale dove poter sognare una realtà diversa. Con una madre migrata su altre sponde in precedenza, la disfunzionale famigliola si completa con una figlia cocainomane e sbandata affettivamente tanto da essere beccata da padre e fratello a casa a fare sesso con un tizio di colore. Insomma, una bella parata come partenza. L’unica nota ‘razionale’ è rappresentata dai nonni - il Roman ‘Ray’ di Bruce Dern è per l’appunto il nonno - ma risultano due entità piuttosto sfocate e, soprattutto, senza grande peso. Ma l’importanza di pellicola e storia che si riproduce sul grande schermo ispirata da un grave fatto di cronaca, appuntata su una mala giustizia che stranamente la fa pagare ad un
Fatto sta che, ad un certo punto, il White Boy Rick (un candido Merritt) viene adescato dall’FBI per fare da informatore, sotto ricatto, nelle location calde dei traffici illegali di droga ed armi, salvo poi scaricarlo tre anni più tardi, quando diventa lui stesso trafficante di cocaina. Arrestato nel 1987, gli viene imputata
una condanna a dir poco esemplare, e comunque, del tutto inconsueta. Per lui si aprono le porte dell’ergastolo e non c’è pietà o sconto di pena alcuna. Così White Boy Rick è passato agli onori della cronaca come il più giovane informatore nella storia dell'FBI, oltre che detenuto non-violento, con il maggior numero di anni di reclusione nello stato del Michigan. Ed è solo dopo trent’anni di detenzione che nel 2017 viene finalmente messo in libertà vigilata.
Ma se c’è qualcosa di veramente commovente in questo film, non sono tanto le didascalie informative alla fine, che sottoscrivono in dettaglio la portata dell’ingiustizia, bensì il vocale con la testimonianza diretta del vero protagonista:
“Non potete capire che liberazione, ora che mi hanno tolto l’ergastolo. Sapeste lo stress che ho patito e il peso sul petto che ho avuto in tutti questi anni. Questo è il mio trentesimo anno in prigione, ma sarÃ
il più bello, quindi sono traboccante di gioia. Insomma, vi assicuro che mi sento dieci anni più giovane. E’ una strana sensazione sentirsi liberati da tutto quel peso. E’ finita. Basta. Il Michigan ti ha concesso la condizionale. Ho pianto. Ho pianto. E voglio andare a dire a mio nonno e a mia nonna che sono uscito di prigione. Voglio andare a trovarli al cimitero. Ho tutto ciò di cui ho bisogno nella vitaâ€.