Gerard Butler torna a lavorare con il regista Ric Roman Waugh, dopo il successo di Attacco al potere 3, in un disaster movie ad alta tensione, dal ritmo adrenalinico e con spettacolari effetti speciali dagli stessi produttori di John Wick. L'attore si ritrova di nuovo alle prese con il peggiore dei nemici, vale a dire nientemeno che la fine del mondo - RECENSIONE - Dall'8 Ottobre
Soggetto: Per l'umanità sta per scoccare l'ultima ora a causa di un cataclisma naturale, Gerard Butler veste i panni di un uomo che, se salvare il mondo è ormai diventato impossibile, tenterà il tutto per tutto per salvare la sua famiglia.
Cast: Gerard Butler (John Garrity) Morena Baccarin (Allison Garrity) David Denman (Ralph Vento) Hope Davis (Judy Vento) Roger Dale Floyd (Nathan Garrity) Andrew Bryon Bachelor (Colin) Merrin Dungey (Maggiore Breen) Holt McCallany (Tom) Scott Glenn (Dale)
Musica: David Buckley (colonna sonora)
Costumi: Kelli Jones
Scenografia: Clay A. Griffith
Fotografia: Dana Gonzales
Montaggio: Gabriel Fleming
Effetti Speciali: Joe Pancake (supervisore)
Makeup: Sarah Mays (direzione)
Casting: Mary Vernieu e Michelle Wade Byrd
Scheda film aggiornata al:
03 Novembre 2020
Sinossi:
La minaccia di una cometa distruttrice si abbatte contro l’umanità e John (Gerard Butler), insieme all’ex moglie Allison (Morena Baccarin) e al giovane figlio Nathan, compiranno un viaggio impossibile e pieno di insidie nel tentativo di mettersi in salvo. Mentre diverse città in tutto il mondo sono rase al suolo dai frammenti della cometa e il conto alla rovescia per l’apocalisse globale si avvicina allo zero, la loro ultima possibilità è un volo disperato verso un possibile rifugio sicuro.
Gerard Butler, in crisi coniugale con la propria moglie Allison (Morena Baccarin) e un figlioletto diabetico che, ovviamente, necessita di particolari attenzioni, e affetto al quadrato. A conti fatti dunque, si direbbe una carta vincente della regia quella di aver circoscritto il campo ad un singolo nucleo familiare come primo protagonista di una storia catastrofica corale, lasciando in sottofondo - confidando nei costanti reportage televisivi o in effetti speciali ad effetto sparuti e temporanei - le dinamiche della catastrofica caduta dei frammenti della cometa. Effetti per i quali la regia sembra recuperare il tocco ‘vintage’, ruvido ed elementare ma incisivo, e comunque affascinante, delle prime pellicole antesignane di un digitale ancora di là da venire.
La narrazione poi, va di pari passo agli eventi, andando a scoprire gradualmente tessere informative sui singoli protagonisti, tra cui spicca il cameo del nonno, vegliardo serioso che, ligio ad un copione onesto e lavato da
inutili fronzoli, scarta dall’occasione ghiotta e facile di scadere nel melenso. Sottotraccia, serpeggia poi persino un’anima politica che ci tiene ad illuminare a sufficienza il nervo scoperto dell’annosa divisione sociale tra poveri e ricchi: la selezione di coloro che dovrebbero raggiungere la ‘greenland’ del titolo - che sta per Groenlandia, ma è anche la ‘terra verde’ metaforicamente parlando, nel senso di approdo della sopravvivenza - si direbbe avvenire in tal senso, andando a privilegiare la classe sociale più alta, in realtà selezionata sulle basi professionali di ciascuno, mirate alla ripartenza ‘post apocalittica’. Gerard Buttler veste inoltre il suo padre e marito fallito in via di recupero, di un target autenticamente sanguigno, appena irrorato di quella tenerezza di stampo molto maschile, riuscendo a tenere così alta l’attenzione sul personaggio, senza farsi sommergere dall’azione in campo. Per inciso, Butler torna qui a collaborare con il regista Ric Roman Waugh dopo Attacco
al potere 3, guarda caso altro ‘disaster movie’, di cui rischia di diventare un ‘motivo firma’ di professione. Una collaborazione per la verità nata dodici anni or sono, ai tempi di Giustizia privata, primo film prodotto - ma ovviamente anche interpretato - da Butler.