I recuperati di CelluloidPortraits - RECENSIONE - Dalla Berlinale 2020 - Concorso
(The Roads Not Taken (già 'Molly'); REGNO UNITO/USA/SVEZIA 2020; Drammatico; 85'; Produz.: Adventure Pictures, BBC Films, British Film Institute (BFI), Chimney Pot, Film i Väst, HanWay Films, Ingenious Media in associazione con Metrol Technology, Sverige Film, La Terraza Films e Washington Square Films)
Titolo in lingua originale:
The Roads Not Taken (già 'Molly')
Anno di produzione:
2020
Anno di uscita:
2020
Regia: Sally Potter
Sceneggiatura:
Sally Potter
Cast: Javier Bardem (Leo) Elle Fanning (Molly) Laura Linney (Rita) Salma Hayek (Dolores) Branka Katic (Xenia) Milena Tscharntke (Anni) Dimitri Andreas (Mikael) Katia Mullova-Brind (Mel) Debora Weston (Dentista) Aaron Joshua (Tassista) Sabina Cameron (Infermiera) Griffin Stevens (Dottore) Catherine Levi (Clio) Cory Peterson (Oculista) Olan Montgomery (Guardia di sicurezza)
Musica: Sally Potter
Costumi: Catherine George
Scenografia: Carlos Conti
Fotografia: Robbie Ryan
Montaggio: Emilie Orsini, Sally Potter e Jason Rayton
Effetti Speciali: Chris Reynolds (supervisore Regno Unito)
Makeup: Sara Kramer
Casting: Irene Lamb e Heidi Levitt
Scheda film aggiornata al:
25 Ottobre 2022
Sinossi:
In breve:
Ventiquattr'ore di turbolenza nella vita di un padre e di una figlia, mentre si tenta di fronteggiare serie difficoltà a causa dello stato mentale caotico del padre stesso.
E' la storia di Leo (Javier Bardem) e sua figlia Molly (Elle Fanning), intenta ad accudire il padre perennemente in lotta con la sua psiche e una mente in totale stato confusionale. L'uomo, galleggiando tra ricordi e immagini sbiadite, fantastica sulle vite alternative che avrebbe potuto vivere, se avesse fatto scelte differenti. La ragazza cerca in ogni modo di comprendere cosa stia attraversando suo padre, ma l'enigmatico comportamento di Leo non è il suo unico pensiero; Molly, infatti, deve fare i conti anche con la sua vita e soprattutto con un futuro ancora da costruire.
In altre parole:
Leo (Javier Bardem) si sveglia nel monolocale di New York dove vive da solo in seguito al divorzio dalla moglie Rita (Laura Linney). Affetto da un disturbo neurologico che lo riduce a una presenza catatonica, Leo riceve le cure di una badante e la visita della figlia Molly (Elle Fanning), che mette da parte il lavoro per accompagnare il padre a una serie di visite mediche. A chi gli sta intorno Leo appare a malapena consapevole di dove si trovi, ma all'interno della sua mente vivono, lucide e pressanti, altre vite alternative che sarebbero potute essere, se gli snodi e i traumi personali della sua esistenza lo avessero condotto a decisioni diverse.
In dettaglio:
Leo (Javier Bardem) e la figlia Molly (Elle Fanning) affrontano una giornata in giro per Manhattan. Per Molly non è facile stare dietro al padre e al suo stato mentale apparentemente caotico. La loro giornata, ordinaria ma stressante, si trasforma in qualcosa di epico e allucinante dal momento che Leo sembra essere al centro di tante vite parallele: in una di queste vive un matrimonio felice con Dolores (Salma Hayek), suo primo amore, in Messico; in una seconda, affronta una dura carriera da batterista a Manhattan con l'innamorato Adam; e in un'altra ancora conduce un'esistenza solitaria su una remota isola greca, dove l'incontro casuale con due giovani turisti rivela alcune scomode verità ...
Synopsis:
Sally Potter's THE ROADS NOT TAKEN follows a day in the life of Leo (Javier Bardem) and his daughter, Molly (Elle Fanning) as she grapples with the challenges of her father's chaotic mind. As they weave their way through New York City, Leo's journey takes on a hallucinatory quality as he floats through alternate lives he could have lived, leading Molly to wrestle with her own path as she considers her future
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
Rumori cittadini, un campanello alla porta che suona a vuoto, un cellulare che squilla senza che nessuno possa raccogliere la chiamata. Tutto sui titoli di testa. E’ questo il drammatico inizio di The Roads Not Taken (Le strade non prese) di Sally Potter (The Party), regista, sceneggiatrice oltre che musicista (già si era distinta anche in campo musicale per le sue collaborazioni come cantante e compositrice). Il primissimo piano del volto di Leo (un illuminato Javier Bardem) allettato e silente, semicatatonico, si alterna a quello della figlia Molly (il contraltare altrettanto illuminato di Elle Fanning), in ansia per la mancata risposta del padre al telefono. Una premessa che conduce pian piano al cuore di una realtà complessa, comprensibile solo alla luce della malattia tutta menale del padre: difficoltà ad esprimersi se non a monosillabi, a muoversi e a gestirsi in modo autonomo. E non è che l’inizio di una vera
e propria elegia del dolore, celebrata sulla misura dell’incommensurabile, da questa ‘superba’ coppia padre-figlia, condotta in un sinergico tandem emotivo da Javier Bardem ed Elle Fanning (che torna a collaborare con Sally Potter dopo Ginger & Rosa).
Di Javier Bardem avevamo già avuto un saggio antesignano con Mare dentro di Alejandro Amenabar, ma sembra nulla al confronto con ciò che riesce a fare qui. Complice il montaggio per schegge di memorie ad occhi aperti, di contro ad una realtà appena percepita e male. Uno scavo interiore in punta di sofferenza, di cui il film di Sally Potter (Nomination all’Orso d’Oro a Berlino 2020) sa elevarsi
a pari livello della soggettiva della mente confusa del personaggio. Una mente così intermittente tra passato e presente da imporre cambi repentini nel montaggio, alle volte di fotogrammi unici, o magari, di una semplice sequenza. E’ questa la cifra stilistica che ci invita a fare la conoscenza
di questi due personaggi, e delle loro realtà . Velo dopo velo si scopre il motivo di tutto quel dolore che ammanta la mente di Leo/Bardem da anni. Ma è solo verso la fine che i tasselli cominciano a combaciare dando un volto all’intero puzzle: un puzzle di cui hanno fatto parte Dolores (Salma Hayek) e Rita (Laura Linney), due mogli, divenute ex per motivi che si direbbero opposti. Un puzzle struggente e straziante in particolari momenti che riesce ad attirarci nella tana riservata e talvolta irraggiungibile di quest’uomo, già scrittore, oramai alla deriva, incomprensibile persino agli occhi dell’amorevole figlia Molly/Fanning, che per accudire il padre perde anche una importante opportunità di lavoro. Occorrerà attendere il completamento degli ultimi tasselli narrativi, così come ce li porge la mente del nostro complesso protagonista, con la sua personalissima percezione, prima di scoprire che ‘le strade non prese’ del titolo, vanno a coinvolgere anche
la figlia: come è evidente dallo stupendo finale, nel segno dello ‘sliding doors’. E che in fondo, ‘le strade non prese’, non sono altro che l’essenza del mantra della vita, condivisibile da chiunque. E’ semplicemente la vita.
Secondo commento critico (a cura di La parola al film)