Dal Festival di Cannes 2017 - Debutto alla regia per Vanessa Redgrave con un esame del contesto storico per l'attuale crisi dei migranti - Dal 20 Giugno
"Il mio film sui profughi, perché i bambini muoiono, muoiono, muoiono... Questo film è stata una vera e propria esplorazione... Con mio figlio, che è anche il produttore, abbiamo cercato, cercato e poi cercato ancora... Non avevamo un progetto definito. Io avevo il mio spirito, i miei 80 anni, i miei ricordi di bambina durante la Guerra. Non sapevo se avrei usato i miei ricordi per questo film. Pensavo a quelli che stanno morendo oggi. E ho pensato soprattutto a quelli che stanno facendo di tutto per sopravvivere. A quel punto ho capito che grazie alla mia storia, raccontando la mia vicenda durante la Guerra, avrei potuto raccontare meglio, con le parole, ma anche senza parole, quello che volevo assolutamente raccontare. Era importante mostrare i piccoli palestinesi, che sono alla terza o quarta generazione vissuta da profughi. Ma ogni bambino vale lo stesso sforzo, hanno tutti bisogno di protezione. Penso soprattutto ai bambini perché sono il nostro futuro, il futuro di tutti... Viviamo tutti nello stesso pianeta, non siamo su Marte, i diritti umani valgono per tutti, senza alcuna eccezione. Nazione, fede, gender, sono diritti di tutti. In senso laico possiamo dire che basta fare il meglio che si può per aiutare gli altri. Parlo di dare aiuto, riparo, educazione, cure sanitarie ai profughi che arrivano in Europa"
La neo regista Vanessa Redgrave