"Ero alla ricerca dell’occasione giusta per una storia come questa. Volevo lavorare su un’ambientazione altolocata, con personaggi immersi in una vita ricca e piena di fronzoli, un mondo ideale per ambientare un romanzo gotico... Nel mondo che mi ero trovato a studiare, ho scoperto che molti di questi stilisti aveva una sorella che era impegnata nel gestire gli affari. Fra questi posso sicuramente includere Amies nei primi decenni del secolo scorso e Valentino e Versace più recentemente... Reynolds è un uomo totalmente autosufficiente, egocentrico e ossessivo nel controllo. Man mano che la sceneggiatura e il personaggio prendevano forma, ho scoperto di provare sempre maggiore interesse nell’esplorare la psiche di un uomo così radicato nelle proprie abitudini. Un personaggio che esercita un tale controllo su se stesso è ideale per essere smantellato. Cosa succede a un uomo del genere quando diviene debole per la prima volta nella sua vita o scopre di aver bisogno di qualcuno?"
Il regista e sceneggiatore Paul Thomas Anderson
(Phantom Thread; USA 2017; Drammatico; 130'; Produz.: Annapurna Pictures/Focus Features/Ghoulardi Film Company; Distribuz.: Universal Pictures International Italy)
Soggetto: Paul Thomas Anderson ha dichiarato che questo film, in qualche modo ispirato dalla sua fascinazione per il per la figura di Cristóbal Balenciaga, rappresenta anche una sorta di suo tentativo di dare nuova dignità cinematografica al romanzo Rebecca, la prima moglie di Daphne Du Maurier e di omaggiare il film che Alfred Hitchcock ne ha tratto nel 1940, e che è nato dalla voglia di raccontare una storia dove l'eleganza (formale, degli abiti, delle persone, dei modi) la facesse da padrona.
Cast: Daniel Day-Lewis (Reynolds Woodcock) Vicky Krieps (Alma) Lesley Manville (Cyril Woodcock) Richard Graham (George Riley) Camilla Rutherford (Johanna) Sue Clark (Biddy) Joan Brown (Nana) Harriet Leitch (Pippa) Dinah Nicholson (Elsa) Julie Duck (Irma) Maryanne Frost (Winn) Elli Banks (Elli) Amy Cunningham (Mabel) Amber Brabant (Amber) Geneva Corlett (Geneva) Cast completo
Set in 1950's London, Reynolds Woodcock is a renowned dressmaker whose fastidious life is disrupted by a young, strong-willed woman, Alma, who becomes his muse and lover.
Set in the glamour of 1950's post-war London, renowned dressmaker Reynolds Woodcock (Daniel Day-Lewis) and his sister Cyril (Lesley Manville) are at the center of British fashion, dressing royalty, movie stars, heiresses, socialites, debutants and dames with the distinct style of The House of Woodcock. Women come and go through Woodcock's life, providing the confirmed bachelor with inspiration and companionship, until he comes across a young, strong-willed woman, Alma (Vicky Krieps), who soon becomes a fixture in his life as his muse and lover. Once controlled and planned, he finds his carefully tailored life disrupted by love
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
"Se questa è una gara a chi distoglie prima lo sguardo perderai"
in cui rannicchiarsi, alla stregua del grembo materno, e vivere unicamente per creare. E' questo il ritratto che calza a pennello al sarto Reynolds Woodcock di Daniel Day-Lewis (qui nella sua ultima performance annunciata): si direbbe la sua 'opera magna', raccolta in uno scavo tutto interiore ai più alti livelli, parte integrante di quel tipo di recitazione che tende a sottrarre all'espressione, servendosi del 'non finito', del 'non detto', per nobilitarsi a pura arte, là dove il personaggio vive nell'interprete e ne tiene le redini.
Il filo nascosto, o per meglio dire, Il filo fantasma - Phantom Thread è l’ottavo film del regista Paul Thomas Anderson (Il petroliere, The Master, Vizio di forma) e la sua seconda collaborazione con Daniel Day-Lewis (Il petroliere, Nine, Lincoln). Un unico pennello intinto nella stessa vernice, stesa a quattro mani per un affresco elegante e grottesco, reale e surreale, sull'arte e sull'amore per l'arte, in
Vicky Krieps, non finisce per 'pretendere' di avere un peso specifico nella sua vita. E intorno a quel 'pretendere', cui si potrebbe girare un altro film, si annida probabilmente il nobile ammiccamento ad Alfred Hitchcock con la sua mitica pellicola Rebecca la prima moglie. Vicky Krieps (Anonymous, Hanna, La spia - A Most Wanted Man) shakera la sua Alma come un cocktail speciale di pseudo innocenza, che si mostra nei termini di una quasi comica caparbietà , congiunta ad una sensualità dai tratti simili a certi dipinti di marca 'manierista' se non persino 'fiamminga'.
Il filo nascosto si inoltra così in avanscoperta sullo sconnesso terreno dei sentimenti, incontrando sentieri multipli pieni di rovi: rovi che feriscono e fanno male al punto da provocare uno stato di malessere molto prossimo alla morte. E' di scena un'inesplorata location dell'amore, che chiama con la voce suadente della sirena, mentre mantiene un profilo basso,
umile e paziente, pur senza recedere di un passo dalla sua postazione di attesa. Un percorso tutto da scoprire, tra umorismo, tragedia e rivendicazione, metafisica, surreale e pure grottesca, di un sentimento non adeguatamente corrisposto. La vicendevole tortura di un qualcosa che esiste evidentemente da ambo le parti, e che ad un certo punto si impone e reclama i suoi spazi, i suoi tempi, la sua attenzione fin troppo negata. Un film eccentrico e sofisticato sul valore dell'amore e dell'arte collocati in un preciso punto nello sconfinato orizzonte delle possibilità , in cui il vero spettacolo diventa il duello silente e misterioso, persino elegante, felpato come quello di un felino, dei due protagonisti nel più improbabile degli incontri e delle relazioni a pretesa durevole. Un amore tanto irragionevolmente sofferto - fino a conseguenze non del tutto comprensibili se non sulle vette dell'esasperazione allusivo-metaforica - quanto inesplicabilmente coriaceo, determinato a tentare in
ogni modo di sopravvivere entro le fauci dell'arte e del mistero umano.