Dalla 62a Mostra alla sala cinematografica : ORLANDO BLOOM, KIRSTEN DUNST e SUSAN SARANDON protagonisti in ELIZABETHTOWN
“Un film in cui le lacrime vengono asciugate dalle risate… proprio come piaceva a lui (il defunto padre del regista). Lui e mia madre definivano questo tipo di film ‘pane e cioccolata’, dal titolo di un film grazie al quale si sono innamorati. Ma anche io, da regista, prediligo le storie che combinano entrambi gli elementi facendoti conoscere personaggi autentici e coinvolgendoti nelle loro vite: il tipo di personaggi di cui senti poi la mancanza una volta finito il film… L’esperienza di Drew/Orlando Bloom che scopre come la morte modifichi drasticamente la personalità dei suoi cari e anche l’immagine che lui aveva del padre, è la stessa che ho vissuto in prima persona. E anche la madre, interpretata da Susan Sarandon , è molto simile a mia madre, che per elaborare il lutto si iscrisse a una scuola di recitazione…â€.
Il regista Cameron Crowe
Cast: Orlando Bloom (Drew Baylor) Kirsten Dunst (Claire Colburn) Susan Sarandon (Hollie Baylor) Judy Greer (Heather Baylor) Jessica Biel (Ellen Kishmore) Alec Baldwin (Phil DeVoss) Bruce McGill (Bill Banyon) Paul Schneider (Jessie Baylor) Loudon Wainwright III (Zio Dale) Gailard Sartain (Charles Dean) Jed Rees (Chuck Hasboro) Paula Deen (Zia Dora) Dan Biggers (Zio Roy) Alice Marie Crowe (Zia Lena) Tim Devitt (Mitch Baylor)
Musica: Nancy Wilson
Costumi: Nancy Steiner
Scenografia: Clay A.Griffith
Fotografia: John Toll
Montaggio: David Moritz
Effetti Speciali: James Reedy (supervisore effetti speciali); Jeffrey A. Okun (supervisore effetti visivi)
Makeup: Michèle Burke (supervisore trucco); Susan V. Kalinowski (direttrice acconciature)
Scheda film aggiornata al:
04 Ottobre 2022
Sinossi:
"Una lettera d’amore per ritrovare la forza di vivere: è la storia di un’inaspettata avventura sentimentale che nasce e si sviluppa sullo sfondo del funerale di un patriarca del Kentucky, allestito nei minimi particolari. Al centro della storia c’è un uomo che inizia a conoscere veramente il padre e a ritrovare le proprie radici solo dopo aver fatto l’esperienza del fallimento della propria esistenza e della morte del genitore. In questo percorso è aiutato da una hostess irrefrenabilmente ottimista che incontra sull’aereo e poi nel viaggio verso Elizabethtown, Kentucky".
Dal >Catalogo Ufficiale della 62a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica<
Commento critico (a cura di Patrizia Ferretti)
IL REGISTA CAMERON CROWE CATTURA L’ESSENZA DELLA VITA ATTRAVERSO UN VIAGGIO IN CUI LE LACRIME VENGONO ASCIUGATE CON IL SORRISO. UN INUSITATO VIAGGIO A RITROSO, CHE PARTE DALLA FINE PER APPRODARE ALL’INIZIO: DA UN CATASTROFICO MOTIVO DI INSUCCESSO, UN FIASCO COMPLETO, E UN LUTTO IMPROVVISO DA METABOLIZZARE, SI RINASCE A VITA NUOVA, E IN UN MODO PERALTRO DEL TUTTO INASPETTATO. UN VIAGGIO AMMORTIZZATO SULLA SCENEGGIATURA DI UNA COMMEDIA FLUIDA ED EFFERVESCENTE CONCEPITA COME PARTITURA MUSICALE
Quale potrà essere l’effetto di un fiasco completo, la quintessenza dell’insuccesso di un giovane ragazzo, Drew (Orlando Bloom) che ha impiegato ben otto anni a perfezionare il disegno per il brevetto di una scarpa che ha valso infine alla ditta produttrice una perdita valevole la modifica cifra di un miliardo di dollari? Una perdita destinata ad incoronarlo sovrano del fallimento in materia di business con tanto di servizio stampa in prima pagina. E soprattutto, quando giÃ
si è sull’orlo del suicidio programmato, con tanto di preparativi in corso, che cosa potrà mai aggiungere l’ulteriore, inaspettata e devastante notizia della morte del proprio padre? Potrà sembrare strano ma la morte di Mitch Baylor padre di Drew e marito di Hollie, interpretata da una sempre più smagliante e disinvolta Susan Sarandon, carica di una verve spontanea e naturale davvero invidiabile, questa volta alle prese nientemeno che con il ballo del tip tap, avvia sia per il figlio, sull’orlo di un precipizio esistenziale, che per lei, donna ormai sola, che si ritrova giocoforza a dover rimettere insieme i cocci della propria esistenza di vedova, uno straordinario e quasi surreale percorso verso l’essenza della vita e una sorta di rinascita e di crescita positiva. Il film, diretto da Cameron Crowe, il regista di Jerry Maguire e Vanilla Sky, si nutre delle cadenze umoristiche della commedia brillante che vela ma non
La confezione fluida del film, dalla sceneggiatura zampillante concepita come partitura musicale, trova complici ideali nei giovani interpreti, Orlando Bloom che permea il suo personaggio di una sottesa, mesta malinconia, quanto di ingenuo e innocente stupore, e la stessa Kirsten Dunst, semplicemente solare e avvolgente come sempre in ogni suo ruolo, necessaria e opportuna partner come l’acqua nel deserto. In questo percorso di rivalsa ricostruttiva dei protagonisti, a dispetto delle varie disfatte personali, è certo che lo spettatore italiano si ritroverà a fare i conti
con una cultura che non gli appartiene. Difficilmente dalle nostre parti potrebbe verificarsi che, nel corso della commemorazione del proprio defunto marito, alla moglie possa venire in mente di fare menzione pubblica dell’erezione del vicino nel bel mezzo di un abbraccio per sentite condoglianze. That’s America!
Secondo commento critico (a cura di La parola al film)