Seconde visioni - Cinema sotto le stelle: 'The Best of Summer 2017' - OSCAR 2017 al 'Miglior Attore' (Casey Affleck) e alla 'Miglior Sceneggiatura Originale' (Kenneth Lonergan) - Independent Spirit Awards 2017 al 'Miglior Attore' (Casey Affleck) - VINCITORE di 1 Golden Globe 2017 per il 'Miglior Attore' (Casey Affleck) - Dall'XI. Festa del cinema di Roma - Dal Sundance Film Festival 2016 - RECENSIONE - Dal 16 Febbraio
(Manchester by the Sea; USA 2016; Drammatico; 135'; Produz.: The Affleck/Middleton Project/B Story/Big Indie Pictures/CMP/K Period Media (Funding)/Pearl Street Films; Distribuz.: Universal Pictures International Italy)
Cast: Casey Affleck (Lee Chandler) Michelle Williams (Randi) Kyle Chandler (Joe Chandler) Tate Donovan (Hockey Coach) Kara Hayward (Silvie) Gretchen Mol (Elise) Heather Burns (Jill) Erica McDermott (Sue) Chaunty Spillane (Prefica funebre) Lucas Hedges (Patrick) Susan Pourfar (Infermiera Irene) Missy Yager (Mrs. Olsen) Ruibo Qian (Dr. Betheny) C.J. Wilson (George) Anna Baryshnikov (Sandy)
Musica: Lesley Barber
Costumi: Melissa Toth
Scenografia: Ruth De Jong
Fotografia: Jody Lee Lipes
Montaggio: Jennifer Lame
Effetti Speciali: Michael Dias
Makeup: Liz Bernstrom
Casting: Douglas Aibel
Scheda film aggiornata al:
10 Agosto 2017
Sinossi:
In breve:
Manchester by the Sea racconta la storia dei Chandler, una famiglia di modesti lavoratori del Massachusetts. Dopo la morte improvvisa del fratello maggiore Joe (Kyle Chandler), Lee (Casey Affleck) viene nominato tutore legale del nipote (Lucas Hedges). Lee è ancora tormentato dal proprio tragico passato, che lo ha allontanato dalla moglie Randi (Michelle Williams) e dalla comunità in cui è nato e cresciuto...
SHORT SYNOPSIS:
An uncle is forced to take care of his teenage nephew after the boy's father dies.
After his older brother passes away, Lee Chandler (Casey Affleck) is forced to return home to care for his 16-year-old nephew. There he is compelled to deal with a tragic past that separated him from his family and the community where he was born and raised
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
E' un drammatico ed intenso puzzle esistenzialista quello che il regista Kenneth Lonergan (Conta su di me, Margaret) pone sotto i riflettori di una luce marcatamente nordica. La carrellata sul mare, i colori delle case, dei porticcioli, dei cantieri navali e del cielo affollato di gabbiani, parlano da soli. Fa loro eco la neve alta tra i rivoli cittadini. Le location scelte per il film, tra Manchester, Gloucester e Beverly, sfilano come star sul red carpet di un grande festival. non hanno bisogno di paillettes per brillare della loro connaturata luce fioca. Languidamente splendida.
Su una barca a motore la prima tessera di un giorno di ordinaria armonia familiare. E' così, in un incessante e prolungato intersecarsi di spicchi di presente e di un passato più drammatico di quanto non potevamo sospettare, che facciamo la sua conoscenza. E se sulle prime non è chiaro il suo comportamento schivo, umbratile e
scorbutico fino alla scortesia, se non risuonano del tutto comprensibili le battute di una sceneggiatura scritta e letta solo all'interno della sua mente, stampigliata d'altra parte a caratteri incisivi nelle cavità più profonde della sua impenetrabile anima, se non si capisce come possa passare dal silenzio alla facile scazzottata in birreria, basta dargli tempo. E non avere alcuna fretta. Il personaggio di Lee Chandler affiorerà , non troppo presto, dal mistero del suo essere in tutta la sua drammatica portata.
Così il Golden Globe e il Bafta al Miglior Attore a Casey Affleck per questo straordinario e complesso percorso di pura ed elevata introspezione in progress, non potevano essere un optional. Si può dire che fossero quasi dovuti. Casey Affleck tradotto in Lee Chandler non è solo il primo protagonista, è il motore di Manchester by the Sea. Un motore quasi spento, se non proprio silente, che d'altra parte sa tenere
il timone ben saldo per traghettare lentamente storia e personaggi verso una meta che preferisce la sospensione rivolta all'orizzonte delle possibilità più logiche e sensate che non l'approdo certo e scontato. Un viaggio dal carattere 'indipendente' che lo ha visto ospite nella dimora più consona: il Sundance Film Festival dove il film è stato presentato in anteprima.
La centralità assoluta del primo personaggio paga d'altra parte pegno ai binari su cui si muove durante questo inconsueto percorso. E questi binari sono la parte di sceneggiatura delegata alla musica, soprattutto classica, laddove tra le svariate sinfonie, spiccano Albinoni e Hendel. Sono parecchie le sequenze in cui si toglie voce ai personaggi in azione per darla alla musica. Come un vero e proprio direttore d'orchestra il regista Kenneth Lonergan sfoglia gli spartiti di Manchester by the Sea scegliendo il primo piano alternato tra note musicali e sceneggiatura. Ne esce una sorta di sinfonia
lirica del dramma nel dramma. Una lingua poco usata per esprimere sul grande schermo legami familiari usurati dalla malattia congenita del fratello Joe (Kyle Chandler) che lo porta alla morte precoce. Legami familiari forti e inscindibili come quello tra Lee/Affleck e il nipote adolescente Patrick (Lucas Hedges), cui si trova a fare improvvisamente da tutore. Legami familiari spezzati, come quello con la ex moglie Randi (Michelle Williams) e... non solo.
Il Lee Chandler di Casey Affleck è un uomo che dopo essersi auto esiliato dalla vita, ridotta ad una modesta sopravvivenza di custode di più condomini, ben lontano dalla famiglia d'origine e locato in un monolocale, si ritrova richiamato in trincea dalla vita stessa, costretto dalle circostanze a rivivere drammatici trascorsi del passato e a rivedere le sue scelte, a rifare i conti con se stesso e con nuove responsabilità , suo malgrado. Regia e interprete navigano splendidamente avvicinandoci al personaggio
anche attraverso la manciata di personaggi di fronda, snocciolati come le briciole di pane da Pollicino lungo il percorso. A cominciare dall'inizio, quando Lee è ancora un vero mistero. E il mistero risulta per l'appunto straordinariamente infittito dalla carrellata di personaggi della quotidianità con cui si ritrova ad interagire per lavoro. Personaggi tanto vicini alla normalità del quotidiano quanto ne è distante lui stesso. E' proprio il contrapposto a mettere Lee sotto una lente di ingrandimento e solo dopo averlo affiancato per l'intero percorso, solo allora, ci accorgiamo che la 'sospensione' non era la chiave infilata nella toppa dell'apertura ritrovata nell'epilogo, ma semplicemente la lingua parlata in tutto il film.