(Mary Poppins Returns; USA 2015; musical; 130'; Produz.: Lucamar Productions/Marc Platt Productions/Walt Disney Pictures; Distribuz.: Walt Disney Motion Pictures)
Soggetto: Il nuovo film si baserà su uno degli altri 7 libri dell'autrice, l'australiana Pamela L. Travers.
La storia si basa sulla vita della famiglia Banks (lo sfondo delle imprese dell'omonima bambinaia/maga Mary Poppins interpretata nell'originale da una magnifica Julie Andrews) 20 anni dopo, in una Londra nell'era della depressione post 1929.
Preliminaria - Un pizzico da ogni libro:
Nel 1934 la scrittrice P.L. Travers presentò per la prima volta al mondo la pragmatica tata con il libro Mary Poppins, ma nel corso dei successivi cinquant’anni scrisse altri sette libri pieni di avventure magiche con l’amatissima governante (Mary Poppins ritorna, Mary Poppins apre la porta, Mary Poppins nel parco e altri). Nei libri la tata provvista di ombrello e amante delle risposte argute impartisce una serie di perle di saggezza inaspettate, come soltanto Mary Poppins è in grado di fare.
Per questo nuovo film, Marshall ha immaginato una storia originale che avesse qualcosa di toccante e significativo da insegnare, mantenendo allo stesso tempo la meraviglia e l’esuberanza delle avventure magiche raccontate nei libri.
Cast: Emily Blunt (Mary Poppins) Lin-Manuel Miranda (Jack) Ben Whishaw (Michael Banks) Emily Mortimer (Jane Banks) Pixie Davies (Anabel Banks) Joel Dawson (Georgie Banks) Nathanael Saleh (John Banks) Meryl Streep (Topsy) Colin Firth (Wilkins/Lupo) Julie Walters (Ellen) Kobna Holdbrook-Smith (Frye/Weasel) David Warner (Ammiraglio Boom) Dick Van Dyke (Mr. Dawes Jr.) Angela Lansbury (La signora dei palloncini) Jeremy Swift (Gooding/Tasso) Cast completo
Jim Norton (Mr. Binnacle)
Musica: Marc Shaiman e Scott Wittman
Costumi: Sandy Powell
Scenografia: John Myhre
Fotografia: Dion Beebe
Montaggio: Wyatt Smith
Effetti Speciali: Steven Warner (supervisore)
Makeup: Kat Ali
Casting: Tiffany Little Canfield, Francine Maisler e Bernard Telsey
Scheda film aggiornata al:
21 Gennaio 2019
Sinossi:
Vent'anni fa danzavano tra i tetti e i comignoli di Londra, scortati dalla tata magica Mary Poppins e un bizzarro gruppo di spazzacamini saltellanti. In Mary Poppins Returns, i piccoli Michael e Jane Banks sono cresciuti, nella cameretta al numero 17 di Viale dei Ciliegi dormono i tre figli di Michael (Ben Whishaw), e il posto di governante è occupato dall'anziana Ellen (Julie Walters). Una perdita improvvisa e dolorosa nella vita del nuovo signor Banks però, richiama l'attenzione di una vecchia amica: Mary Poppins, impersonata da Emily Blunt, non è invecchiata di un giorno ed è ancora "praticamente perfetta sotto ogni aspetto". Con un leggero cambio di stile, dettato dalla moda britannica anni Trenta, la bambinaia plana per la seconda volta nel vialetto alberato e spacchetta l'unico capiente bagaglio in vista della permanenza. Il lampionaio Jack (Lin-Manuel Miranda) degno sostituto del vivacissimo Bert, l'eccentrica cugina Topsy (Meryl Streep), la signora dei palloncini (Angela Lansbury), il direttore della banca in pensione (ritratto dalla star della pellicola originale Dick Van Dyke) e tanti altri stravaganti personaggi le daranno una mano con le lezioni di disciplina: i fratelli Banks impareranno a mandar giù pillole a forza di zucchero, a pronunciare lunghe parole sibilanti, e dar filo da torcere a tutti i banchieri spietati in circolazione (primo fra tutti quello impersonato dal premio Oscar Colin Firth). Ma non solo. Avventure inedite e straodinarie, ispirate ai racconti di P.L. Travers, attendono la fortunata famigliola, adesso che la tata è tornata "qualcosa di strano di certo accadrà ".
In dettaglio:
Michael Banks era solo un bambino quando la tata praticamente perfetta Mary Poppins visitò casa Banks per la prima volta, ma ora è un uomo adulto con una famiglia tutta sua. Michael è un artista in difficoltà che ha accettato un impiego temporaneo presso la Banca di Credito, Risparmio e Sicurtà , la stessa istituzione finanziaria in cui lavoravano suo padre e suo nonno prima di lui. Vive con i suoi tre figli Annabel, John e Georgie al numero 17 di Viale dei Ciliegi, ma sono tempi duri a Londra. Siamo negli anni ‘30 e la città si trova nel bel mezzo della Grande Depressione: il denaro scarseggia, la popolazione è preoccupata e
il futuro appare incerto. La famiglia sta cercando di superare la recente morte della moglie di Michael e nonostante gli sforzi della loro inefficiente ma volenterosa e affettuosa domestica Ellen, la casa è malmessa e in un costante stato di caos. Con la dura realtà del periodo e il peso del recente lutto che gravano sulla famiglia, i bambini sono costretti ad assumere responsabilità da adulti e di conseguenza stanno crescendo troppo rapidamente. Jane ha ereditato da sua madre l’entusiasmo per l’attivismo e, pur essendo impegnata a combattere per i diritti dei lavoratori, aiuta suo fratello Michael e la sua famiglia ogni volta che può. Mentre il rapporto tra Michael e i suoi figli continua a deteriorarsi a causa della sua difficoltà nel gestire il lutto, il signor Wilkins, direttore della banca, che sembra un mentore affabile e altruista ma è in realtà un uomo sleale e scaltro, avvia le procedure per il pignoramento della casa dei Banks, mandando ancora più in crisi l’ormai stremato Michael. Fortunatamente il vento inizia a cambiare e Mary Poppins, l’enigmatica tata che con i suoi straordinari poteri magici è in grado di trasformare qualsiasi mansione giornaliera in una fantastica avventura, torna nelle vite della famiglia Banks, senza essere invecchiata di un giorno. Insieme al suo amico Jack, un lampionaio affascinante e sempre ottimista, Mary accompagnerà i piccoli Banks in una serie di bizzarre avventure arricchite da incontri con personaggi stravaganti, tra cui la sua eccentrica cugina Topsy e l’amabile banda di lampionai capeggiata da Jack, riportando vita, amore e risate nella loro casa.
Short Synopsis:
In Depression-era London, a now-grown Jane and Michael Banks, along with Michael's three children, are visited by the enigmatic Mary Poppins following a personal loss. Through her unique magical skills, and with the aid of her friend Jack, she helps the family rediscover the joy and wonder missing in their lives.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
The greatest ‘ShoWoman’ di Rob Marshall. Mary Poppins (Emily Blunt) va a Broadway e si dà all’avanspettacolo
Dire che non ci siano novità ne Il ritorno di Mary Poppins di Rob Marshall - Chicago, Nine, Into the Woods, avviato alla carriera come coreografo e regista sui palcoscenici di Broadway, più che navigato in musical - sarebbe una bugia. Non si può certo dire che non vi sia spettacolo! Anche troppo! O che manchino idee e coerenza narrative per l’aggancio alla ‘navicella originale’. La cronologia sposta le lancette dell’orologio dagli inizi del Novecento agli anni Trenta, in una Londra afflitta dai venti contrari della piena depressione economica. Curioso il fatto di quanto oggi si riesca a sentirli vicini e familiari! Con l’avanzamento temporale scatta la molla dello scarto generazionale ed ecco che il treno dell’antica favola, appena un po’ più ‘moderna’, riprende a correre su binari paralleli. Ma Mary Poppins sembra ritornata
E c’è poi il difetto principe, che in un musical direi che fa davvero la differenza: brani e testi sono inascoltabili, decisamente brutti e dimenticabili. Non c’è n’è uno che resti in mente in modo che si possa uscire dal cinema canticchiandone il ritornello. La dilatazione temporale poi, applicata su certi episodi legati ai sogni dei ragazzi, vale a dire alle magie
di Mary Poppins - missionaria in missione, come sempre, laddove c’è qualcuno in difficoltà , grande o piccolo che sia - è davvero esasperante. E che dire della convivenza tra fiction realistica ed inserti di pura animazione? Troppo spesso l’animazione prende un fracassone sopravvento da soffocare il realismo e l’overdose di ricchezza visiva finisce per rendere asfittico il brano narrativo in oggetto. Ad un certo punto si può arrivare a chiedersi se siamo nel sequel di Mary Poppins, in qualche nuovo episodio di Alice nel paese delle meraviglie o…, in che altro?!
negli occhi, a ricordarci quanta anima sia mancata nel frattempo. La vecchia interprete Angela Lansbury (la mitica signora in giallo oggi novantatreenne) ruba la scena alla fin troppo impeccabile, tanto manierata da sembrare quasi ingessata, nuova e giovane Mary Poppins, vestita di tutto punto da Emily Blunt, tanto bella e carina in un make up che la rende più affascinante che simpatica, più donna glamour che ‘tata speciale’. Ma non è lei, grazie a Dio, il neo principale, altrimenti il film sarebbe franato del tutto. Sono semmai un po’ tutti gli altri interpreti a mancare di quel tocco iconico che non era mancato nell’originale: a cominciare dal lampionaio Jack (Lin-Manuel Miranda), per proseguire con la fracassona tata incapace di non fare danni, ma soprattutto Michael e Jane, il fratello e la sorella Banks che abbiamo conosciuto bambini nell’originale e che ora sono adulti e alquanto precari: Michael ha perduto la
moglie da un anno e con tre figli a carico, cerca di sbarcare con estrema difficoltà , il lunario, mentre Jane, attivista sindacalista (ricordate la madre suffragette?!) non ha ancora trovato l’anima gemella. Curioso dover ammettere che il piccolo Georgie (Joel Dawson) ruba la scena ai grandi della famiglia. Il Michael di Ben Wishaw - artista sacrificato, ancora una volta nella banca del padre, alla sussistenza della famiglia - assemblato sull’orlo di una crisi di nervi, assolutamente incapace di tirare avanti e di prendersi cura dei figli come si deve, si staglia nello sfondo del microcosmo familiare come l’omuncolo piagnucoloso che solo l’arrivo di una nuova Mary Poppins può salvare. La sorella Jane di Emily Mortimer parte invece male fin dalla scrittura che la trincera nelle retrovie dell’anonimato senza particolare rilievo, così come il viscido doppiogiochista direttore della banca Wilkins, affidato ad un ingessato e monocorde Colin Firth. Il suo raggiro
dei Banks, al di là della benevolenza di copertina, sull’onda del pignoramento di quella casa così piena di ricordi, trova il suo climax nella fantasmagorica operazione di portare indietro le lancette del Big Ben: in un’amabile citazione da Ritono al futuro.
Così, se alla fine si risveglia la vena nostalgica e salgono le lacrime agli occhi, non è per una qualche sequenza de Il ritorno di Mary Poppins. E’ semmai sulla scia di