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    IL RITORNO DI MARY POPPINS

    RECENSIONE - Tra i più attesi!!! e... i più deludenti!!! - Dal 20 Dicembre

    "Mary Poppins fu il primo film che vidi da bambino: mi fece conoscere il cinema e mi fece innamorare dei musical, dei film d’avventura e dei fantasy. Quando mi hanno proposto il progetto mi sono sentito un po’ intimorito. Come si fa a realizzare un sequel che sia all’altezza di un film così iconico? Allo stesso tempo però ero elettrizzato ed entusiasta di affrontare un progetto del genere… non avevo mai avuto l’occasione di creare un musical cinematografico originale prima d’ora... Questo è probabilmente il film più personale che io abbia mai realizzato, principalmente perché è incentrato sull’idea di trovare il bambino che si nasconde dentro di noi e mantenere viva la speranza in tempi oscuri. È un tema che mi sembra davvero attuale, considerando lo stato in cui il mondo si trova al momento... C’erano ovviamente molte altre storie da raccontare e dopo aver letto tutti i libri, abbiamo deciso di prendere vari elementi da ciascuno di essi per mettere in evidenza il tema ricorrente dei libri di Travers: quando diventiamo adulti, diventiamo cinici e disillusi e non riusciamo più a vedere la vita con gli occhi di un bambino"
    Il regista Rob Marshall

    (Mary Poppins Returns; USA 2015; musical; 130'; Produz.: Lucamar Productions/Marc Platt Productions/Walt Disney Pictures; Distribuz.: Walt Disney Motion Pictures)

    Locandina italiana Il ritorno di Mary Poppins

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    See Short Synopsis

    Titolo in italiano: Il ritorno di Mary Poppins

    Titolo in lingua originale: Mary Poppins Returns

    Anno di produzione: 2015

    Anno di uscita: 2018

    Regia: Rob Marshall

    Sceneggiatura: David Magee

    Soggetto: Il nuovo film si baserà su uno degli altri 7 libri dell'autrice, l'australiana Pamela L. Travers.

    La storia si basa sulla vita della famiglia Banks (lo sfondo delle imprese dell'omonima bambinaia/maga Mary Poppins interpretata nell'originale da una magnifica Julie Andrews) 20 anni dopo, in una Londra nell'era della depressione post 1929.

    Preliminaria - Un pizzico da ogni libro:

    Nel 1934 la scrittrice P.L. Travers presentò per la prima volta al mondo la pragmatica tata con il libro Mary Poppins, ma nel corso dei successivi cinquant’anni scrisse altri sette libri pieni di avventure magiche con l’amatissima governante (Mary Poppins ritorna, Mary Poppins apre la porta, Mary Poppins nel parco e altri). Nei libri la tata provvista di ombrello e amante delle risposte argute impartisce una serie di perle di saggezza inaspettate, come soltanto Mary Poppins è in grado di fare.

    Per questo nuovo film, Marshall ha immaginato una storia originale che avesse qualcosa di toccante e significativo da insegnare, mantenendo allo stesso tempo la meraviglia e l’esuberanza delle avventure magiche raccontate nei libri.

    Cast: Emily Blunt (Mary Poppins)
    Lin-Manuel Miranda (Jack)
    Ben Whishaw (Michael Banks)
    Emily Mortimer (Jane Banks)
    Pixie Davies (Anabel Banks)
    Joel Dawson (Georgie Banks)
    Nathanael Saleh (John Banks)
    Meryl Streep (Topsy)
    Colin Firth (Wilkins/Lupo)
    Julie Walters (Ellen)
    Kobna Holdbrook-Smith (Frye/Weasel)
    David Warner (Ammiraglio Boom)
    Dick Van Dyke (Mr. Dawes Jr.)
    Angela Lansbury (La signora dei palloncini)
    Jeremy Swift (Gooding/Tasso)
    Cast completo

    Musica: Marc Shaiman e Scott Wittman

    Costumi: Sandy Powell

    Scenografia: John Myhre

    Fotografia: Dion Beebe

    Montaggio: Wyatt Smith

    Effetti Speciali: Steven Warner (supervisore)

    Makeup: Kat Ali

    Casting: Tiffany Little Canfield, Francine Maisler e Bernard Telsey

    Scheda film aggiornata al: 21 Gennaio 2019

    Sinossi:

    Vent'anni fa danzavano tra i tetti e i comignoli di Londra, scortati dalla tata magica Mary Poppins e un bizzarro gruppo di spazzacamini saltellanti. In Mary Poppins Returns, i piccoli Michael e Jane Banks sono cresciuti, nella cameretta al numero 17 di Viale dei Ciliegi dormono i tre figli di Michael (Ben Whishaw), e il posto di governante è occupato dall'anziana Ellen (Julie Walters). Una perdita improvvisa e dolorosa nella vita del nuovo signor Banks però, richiama l'attenzione di una vecchia amica: Mary Poppins, impersonata da Emily Blunt, non è invecchiata di un giorno ed è ancora "praticamente perfetta sotto ogni aspetto". Con un leggero cambio di stile, dettato dalla moda britannica anni Trenta, la bambinaia plana per la seconda volta nel vialetto alberato e spacchetta l'unico capiente bagaglio in vista della permanenza. Il lampionaio Jack (Lin-Manuel Miranda) degno sostituto del vivacissimo Bert, l'eccentrica cugina Topsy (Meryl Streep), la signora dei palloncini (Angela Lansbury), il direttore della banca in pensione (ritratto dalla star della pellicola originale Dick Van Dyke) e tanti altri stravaganti personaggi le daranno una mano con le lezioni di disciplina: i fratelli Banks impareranno a mandar giù pillole a forza di zucchero, a pronunciare lunghe parole sibilanti, e dar filo da torcere a tutti i banchieri spietati in circolazione (primo fra tutti quello impersonato dal premio Oscar Colin Firth). Ma non solo. Avventure inedite e straodinarie, ispirate ai racconti di P.L. Travers, attendono la fortunata famigliola, adesso che la tata è tornata "qualcosa di strano di certo accadrà".

    In dettaglio:

    Michael Banks era solo un bambino quando la tata praticamente perfetta Mary Poppins visitò casa Banks per la prima volta, ma ora è un uomo adulto con una famiglia tutta sua. Michael è un artista in difficoltà che ha accettato un impiego temporaneo presso la Banca di Credito, Risparmio e Sicurtà, la stessa istituzione finanziaria in cui lavoravano suo padre e suo nonno prima di lui. Vive con i suoi tre figli Annabel, John e Georgie al numero 17 di Viale dei Ciliegi, ma sono tempi duri a Londra. Siamo negli anni ‘30 e la città si trova nel bel mezzo della Grande Depressione: il denaro scarseggia, la popolazione è preoccupata e
    il futuro appare incerto. La famiglia sta cercando di superare la recente morte della moglie di Michael e nonostante gli sforzi della loro inefficiente ma volenterosa e affettuosa domestica Ellen, la casa è malmessa e in un costante stato di caos. Con la dura realtà del periodo e il peso del recente lutto che gravano sulla famiglia, i bambini sono costretti ad assumere responsabilità da adulti e di conseguenza stanno crescendo troppo rapidamente. Jane ha ereditato da sua madre l’entusiasmo per l’attivismo e, pur essendo impegnata a combattere per i diritti dei lavoratori, aiuta suo fratello Michael e la sua famiglia ogni volta che può. Mentre il rapporto tra Michael e i suoi figli continua a deteriorarsi a causa della sua difficoltà nel gestire il lutto, il signor Wilkins, direttore della banca, che sembra un mentore affabile e altruista ma è in realtà un uomo sleale e scaltro, avvia le procedure per il pignoramento della casa dei Banks, mandando ancora più in crisi l’ormai stremato Michael. Fortunatamente il vento inizia a cambiare e Mary Poppins, l’enigmatica tata che con i suoi straordinari poteri magici è in grado di trasformare qualsiasi mansione giornaliera in una fantastica avventura, torna nelle vite della famiglia Banks, senza essere invecchiata di un giorno. Insieme al suo amico Jack, un lampionaio affascinante e sempre ottimista, Mary accompagnerà i piccoli Banks in una serie di bizzarre avventure arricchite da incontri con personaggi stravaganti, tra cui la sua eccentrica cugina Topsy e l’amabile banda di lampionai capeggiata da Jack, riportando vita, amore e risate nella loro casa.

    Short Synopsis:

    In Depression-era London, a now-grown Jane and Michael Banks, along with Michael's three children, are visited by the enigmatic Mary Poppins following a personal loss. Through her unique magical skills, and with the aid of her friend Jack, she helps the family rediscover the joy and wonder missing in their lives.

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    The greatest ‘ShoWoman’ di Rob Marshall. Mary Poppins (Emily Blunt) va a Broadway e si dà all’avanspettacolo

    Dire che non ci siano novità ne Il ritorno di Mary Poppins di Rob Marshall - Chicago, Nine, Into the Woods, avviato alla carriera come coreografo e regista sui palcoscenici di Broadway, più che navigato in musical - sarebbe una bugia. Non si può certo dire che non vi sia spettacolo! Anche troppo! O che manchino idee e coerenza narrative per l’aggancio alla ‘navicella originale’. La cronologia sposta le lancette dell’orologio dagli inizi del Novecento agli anni Trenta, in una Londra afflitta dai venti contrari della piena depressione economica. Curioso il fatto di quanto oggi si riesca a sentirli vicini e familiari! Con l’avanzamento temporale scatta la molla dello scarto generazionale ed ecco che il treno dell’antica favola, appena un po’ più ‘moderna’, riprende a correre su binari paralleli. Ma Mary Poppins sembra ritornata

    più che altro per darci una nuova occasione di rifarci gli occhi, il che non va poi tanto bene. Dai brani di pittura impressionista sui titoli di testa alle svariate scenografie cittadine o di ambientazioni interne, sembra di assistere ad una sorta di festival del rigore estetico, solleticando il sentore di compiaciuta ostentazione. L’estetica, patinata, non fa certo difetto. Anzi, direi che ne sia il cuore. Peccato, perché quello vero, che pulsa, balza, sorride e si commuove, ne Il ritorno di Mary Poppins manca quasi del tutto.

    E c’è poi il difetto principe, che in un musical direi che fa davvero la differenza: brani e testi sono inascoltabili, decisamente brutti e dimenticabili. Non c’è n’è uno che resti in mente in modo che si possa uscire dal cinema canticchiandone il ritornello. La dilatazione temporale poi, applicata su certi episodi legati ai sogni dei ragazzi, vale a dire alle magie

    di Mary Poppins - missionaria in missione, come sempre, laddove c’è qualcuno in difficoltà, grande o piccolo che sia - è davvero esasperante. E che dire della convivenza tra fiction realistica ed inserti di pura animazione? Troppo spesso l’animazione prende un fracassone sopravvento da soffocare il realismo e l’overdose di ricchezza visiva finisce per rendere asfittico il brano narrativo in oggetto. Ad un certo punto si può arrivare a chiedersi se siamo nel sequel di Mary Poppins, in qualche nuovo episodio di Alice nel paese delle meraviglie o…, in che altro?!

    Ma veniamo ora agli interpreti: lei è “praticamente perfetta sotto ogni aspettoâ€, così come deve essere. Il look e una certa fisionomia aiutano certamente. Finché, prossimi all’epilogo - e sarà dura arrivarci per l’eccessiva durata, tra un’esibizione da cabaret e l’altra, e ancora, e ancora… - in un cameo allargato, non arriva la signora anziana dei palloncini, con quel guizzo

    negli occhi, a ricordarci quanta anima sia mancata nel frattempo. La vecchia interprete Angela Lansbury (la mitica signora in giallo oggi novantatreenne) ruba la scena alla fin troppo impeccabile, tanto manierata da sembrare quasi ingessata, nuova e giovane Mary Poppins, vestita di tutto punto da Emily Blunt, tanto bella e carina in un make up che la rende più affascinante che simpatica, più donna glamour che ‘tata speciale’. Ma non è lei, grazie a Dio, il neo principale, altrimenti il film sarebbe franato del tutto. Sono semmai un po’ tutti gli altri interpreti a mancare di quel tocco iconico che non era mancato nell’originale: a cominciare dal lampionaio Jack (Lin-Manuel Miranda), per proseguire con la fracassona tata incapace di non fare danni, ma soprattutto Michael e Jane, il fratello e la sorella Banks che abbiamo conosciuto bambini nell’originale e che ora sono adulti e alquanto precari: Michael ha perduto la

    moglie da un anno e con tre figli a carico, cerca di sbarcare con estrema difficoltà, il lunario, mentre Jane, attivista sindacalista (ricordate la madre suffragette?!) non ha ancora trovato l’anima gemella. Curioso dover ammettere che il piccolo Georgie (Joel Dawson) ruba la scena ai grandi della famiglia. Il Michael di Ben Wishaw - artista sacrificato, ancora una volta nella banca del padre, alla sussistenza della famiglia - assemblato sull’orlo di una crisi di nervi, assolutamente incapace di tirare avanti e di prendersi cura dei figli come si deve, si staglia nello sfondo del microcosmo familiare come l’omuncolo piagnucoloso che solo l’arrivo di una nuova Mary Poppins può salvare. La sorella Jane di Emily Mortimer parte invece male fin dalla scrittura che la trincera nelle retrovie dell’anonimato senza particolare rilievo, così come il viscido doppiogiochista direttore della banca Wilkins, affidato ad un ingessato e monocorde Colin Firth. Il suo raggiro

    dei Banks, al di là della benevolenza di copertina, sull’onda del pignoramento di quella casa così piena di ricordi, trova il suo climax nella fantasmagorica operazione di portare indietro le lancette del Big Ben: in un’amabile citazione da Ritono al futuro.

    Si direbbe la Londra dell’epoca la protagonista più affascinante, qui perfettamente rievocata nelle sue stradine, nei suoi negozietti con insegne artigianali e mercatini glamour: l’accuratezza scenografica ne esce qui indubbiamente a testa alta. Chi ricorderete senz’altro, sarà poi la cugina Topsy di Meryl Streep, dall’accento stucchevolmente russo e molto simile ad una stregona pazza nel suo bazar di anticaglie, bravissima ad aggiustare oggetti rotti, ma non il secondo mercoledì del mese. A voi il divertimento di scoprire perché.

    Così, se alla fine si risveglia la vena nostalgica e salgono le lacrime agli occhi, non è per una qualche sequenza de Il ritorno di Mary Poppins. E’ semmai sulla scia di

    un rigurgito di memoria dall’originale, Mary Poppins, dove tutto, in estrema semplicità, dal basso di palcoscenici discreti e misurati, riusciva a diventare naturalmente iconico, soprattutto dal punto di vista musicale. E non si dice tanto dei celebri brani tra cui Supercalifragilisticexpialidocious o A Spoonful Sugar, quanto della lirica melodia che si levava mentre sullo schermo prendeva vita la sequenza con l’anziana signora attorniata dai piccioni sulla scalinata di quella cattedrale. Il brano Feed the Birds cantato da Julie Andrews è da brivido e i passaggi scenografici realistici con solo un alito di animazione sono lirica allo stato puro, ancora oggi!!! Mi sono tornate le lacrime agli occhi per quella melodia e quell’armonia scenografica visiva e sensoriale in sé, tanto quanto per l’occasione mancata da questo ‘ritorno’, troppo poco umile per essere davvero trionfale.

    Secondo commento critico (a cura di La parola al film)




    trailer ufficiale:



    teaser trailer ufficiale:



    clip 'L'arrivo':



    clip 'È bellissimo rivederti':



    clip 'Canta per noi':



    clip 'Tutto è possibile, persino l'impossibile':

    Perle di sceneggiatura


    Pressbook:

    PRESSBOOK ITALIANO de IL RITORNO DI MARY POPPINS

    Links:

    • Rob Marshall (Regista)

    • Meryl Streep

    • Colin Firth

    • Emily Blunt

    • Emily Mortimer

    • Ben Whishaw

    • David Warner

    • Lin-Manuel Miranda

    • MARY POPPINS: IL RITORNO, TRA MERAVIGLIA E CONDIZIONE SOCIALE (A cura di FRANCESCO ADAMI) (CineSpigolature)

    • 'IL RITORNO di MARY POPPINS' di ROB MARSHALL al cinema dal 20 Dicembre (Anteprime)

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    #IlRitornoDiMaryPoppins

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    Galleria Video:

    Il ritorno di Mary Poppins - trailer 3

    Il ritorno di Mary Poppins - trailer

    Il ritorno di Mary Poppins - trailer 2

    Il ritorno di Mary Poppins - trailer (versione originale) - Mary Poppins Returns

    Il ritorno di Mary Poppins - clip 'L'arrivo'

    Il ritorno di Mary Poppins - clip 'È bellissimo rivederti'

    Il ritorno di Mary Poppins - clip 'Canta per noi'

    Il ritorno di Mary Poppins - clip 'Tutto è possibile, persino l'impossibile'

    Il ritorno di Mary Poppins - featurette 'Backstage con Serena Rossi'

    Il ritorno di Mary Poppins - featurette 'Ritorno a Viale dei Ciliegi'

    Il ritorno di Mary Poppins - trailer '50th Anniversary Edition - Blu-ray'

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