(Qu'est-ce qu'on a fait au Bon Dieu?; Francia 2013; Commedia; 97'; Produz.: TF1 Films Production/ TF1 Droits Audiovisuels/ Romain Rojtman per UGC; Distribuz.: 01 Distribution)
Claude e Marie Verneuil sono una tranquilla coppia borghese cattolica e conservatrice che ha allevato 4 figlie secondo i principi di tolleranza, integrazione e apertura, che sono nei geni della cultura francese. Ma il destino li mette a dura prova – non una ma ben 4 volte!
Il primo boccone amaro arriva infatti quando la loro primogenita decide di sposare un musulmano. Ma poi la seconda sceglie un ebreo e la terza un cinese. Ormai tutte le loro speranze di assistere ad un tradizionale matrimonio in chiesa vengono riposte sulla figlia minore, che finalmente, grazie al Cielo, ha incontrato un bravo cattolico…
tradizioni francesi, infatti Laure è innamorata e si vuole sposare con Charles Koffi, un attore di religione cattolica. Fin qui per i Verneuil è una buona notizia, ma il loro futuro genero Charles, è di origine africana, pertanto un ragazzo di colore e questo piccolo elemento procurerà un ultimo problema ai Verneuil che arriveranno a domandarsi 'Che cosa abbiamo fatto al buon Dio?'.
Attraverso un ritmo perfetto di gag e situazioni comiche dal linguaggio sfrontato e moderno, si assiste ad una narrazione che affronta molte delle diversità e dei contesti sociali, presenti nelle società moderne, spesso fonti di scontri epici, anche se sono presenti numerose soluzioni di coesistenza. Il film è strettamente legato ad un contesto francese, del quale propone una dicotomia tra la mentalità classica di periferia chiusa e la mentalità della capitale aperta a varie etnie e
religioni, con integrazioni abbastanza perfette. Personaggio interessante e molto caratteristico è quello
Chauveron e Guy Laurent, curata nei dialoghi, attraverso una struttura solida che trova uno specifico spazio per caratterizzare ogni singolo personaggio, con l'ausilio di un ritmo serrato e rapido. La fotografia di Vincent Mathias è connotativa e ben funzionale: pur essendo elaborata per una visione digitale, offre una colorimetria e una struttura visiva simile ad una classica pellicola francese. Una commedia spontanea, efficace, comica con un serio lato morale, adatta ad un vasto pubblico internazionale. Da non perdere.