MA TU DI CHE SEGNO 6?: QUANDO OSSESSIONE, FOLLIA E SCARAMANZIA INCONTRANO I SEGNI ZODIACALI!
RECENSIONE in ANTEPRIMA - Dall'11 DICEMBRE
"Tre sono le cose più cliccate su internet: Il Papa, il meteo e l’oroscopo... Ci siamo divertiti moltissimo a giocare con le ossessioni e le scaramanzie quotidiane di tutti noi: da chi brancola nel buio se non ha consultato l’oroscopo quotidiano a chi teme un’annata nefasta se ha saturno contro, da chi non esce di casa se non ha il via libera dello zodiaco a chi si giura amore eterno finché oroscopo non li separi. E’ un film corale, con volti che il pubblico conosce e apprezza, su un tema che coinvolge davvero tutti. Credo proprio che avremo il favore delle stelle".
Il regista e sceneggiatore Neri Parenti
(Ma tu di che segno 6?; ITALIA 2014; Commedia; 99'; Produz.: Italian Dream Factory e International Video 80; Distribuz.: Lucky Red)
Pesci, Scorpioni, Arieti, Gemelli… nessuno può mancare all’appuntamento di quest’anno!
Commento critico (a cura di VALERIO DEL CROCE)
Un cinepanettone senza il panettone, un film di Natale senza il Natale. Ma tu di che segno sei? è l’ennesima occasione mancata per la rinascita del vecchio stile italiano, quello se vogliamo anche un po’ nostalgico. Ben lontani sono infatti i fasti degli anni ‘80 (Vacanze di Natale), Carlo ed Enrico Vanzina ci consegnano una pellicola amorfa diretta da Neri Parenti. Ma tu di che segno sei? non ha infatti né un’anima né un’identità precisa, è un’operazione commerciale nella quale mancano totalmente le atmosfere natalizie, forse uniche note liete dei cinepanettoni, che vengono inspiegabilmente soppresse se non nella locandina. Potrebbe sembrare un errore di forma ma purtroppo anche la sostanza ne risente.
Il film ha un problema: non suscita ilarità. Se non fosse per Vincenzo Salemme e l’intramontabile Gigi Proietti, gli unici a salvarsi, sarebbe una pellicola qualunque. La quotidianità raccontata attraverso una serie di equivoci
nati dall’oroscopo funziona solo per i loro episodi. E se per Boldi dobbiamo parlare di solite e più che conosciute “gag comiche” per gli altri, a cominciare da Ricky Memphis e Pio e Amedeo, ci si poteva aspettare di più. I giovani infatti sono sembrati sottotono in questo minestrone di episodi spezzettati che per una chiara scelta di scrittura finiscono per non incrociarsi mai. I segni zodiacali e tutti i relativi stereotipi vengono trattati in una modalità episodica, poco approfondita, espressa per convenzioni e luoghi comuni. Il risultato? La consapevolezza dello spettatore che questo film sarebbe potuto uscire in un qualsiasi momento dell’anno lasciando di sé pochissima traccia.