DRACULA UNTOLD: LA LEGGENDARIA FIGURA DI DRACULA RISORGE NELL'ERA DEI MOSTRI CON LUKE EVANS
RECENSIONE ITALIANA in ANTEPRIMA e PREVIEW in ENGLISH by SCOTT FOUNDAS (www.variety.com) - Dal 30 OTTOBRE
"Da bambino mi chiedevo in che modo Dracula si fosse trasformato in un vampiro. Mi chiedevo: âEra lui il primo o ce ne erano stati degli altri?â Mi gingillavo con questa domanda a cui nemmeno il romanzo di Bram Stoker dĂ una risposta"
Il produttore Michael De Luca
"Eâ stata una scoperta inaspettata. Quello che ho trovato piĂš interessante è il modo in cui la sceneggiatura fa dellâidea dellâImpalatore una storia delle origini inserita nel 'Dracula' di Bram Stoker. Non lâavevo mai visto fare prima... Eâ un film sul passaggio dalla giovinezza allâetĂ adulta, che esplora soprattutto il retaggio che passa dai padri ai figli. Il mito del vampiro si fonda tutto sul passaggio di qualcosa a unâaltra persona che si tratti di DNA, ricordi o responsabilitĂ . Ho pensato che il pubblico si sarebbe riconosciuto nel rapporto padre/figlio, che è tuttora la parte piĂš coinvolgente della storia".
Il regista Gary Shore
(Dracula Untold; USA 2014; fantasy drammatico; 92'; Produz.: Universal Pictures/Legendary Pictures/Michael De Luca Productions; Distribuz.: Universal Pictures International Italy)
Dal 1897, data della prima pubblicazione della fondamentale opera di Bram Stoker Dracula, quello che resta uno dei personaggi letterari piĂš popolari dei nostri tempi è stato protagonista di film, romanzi, musica, cartoni animati, ed è oggi altrettanto influente di quando, 120 anni fa, il suo creatore diede origine a un vero e proprio fenomeno culturale. Ma stupisce che, nonostante la sua pervasiva presenza nella cultura popolare, le origini di questa icona dei ânon-mortiâ non siano mai state esplorate sul grande schermo. PerchĂŠ lâuomo passato alla storia con il nome di Dracula fu a tutti gli effetti un personaggio storico, che instillò terrore a milioni di persone esattamente come i vampiri degli antichi miti. Presente nella quasi totalitĂ delle culture e delle lingue della terra â dalla Lilitu babilonese, il demone che divora i neonati, allâAsasabonsam degli Ashanti del Ghana coi suoi denti di ferro - la leggenda delle creature della notte che succhiano sangue accompagna lâuomo da migliaia di anni. Ma solo nel decimo secolo, nellâEuropa slava, il termine âvampiroâ compare per la prima volta in una lingua moderna.
Naturalmente la storia si nutre dei poteri arcani attribuiti a Dracula da secoli di superstizione, ma il nostro racconto trae origine dalla cronaca delle gesta di una figura storica realmente esistita: quella di Vlad III di Valacchia, conosciuto presso gli ottomani come Kaziglu Bey, il Principe Impalatore. Gli sceneggiatori hanno attinto a molte notizie reali sul tiranno, inserendole nella saga fantastica.
Vlad III era nato nel 1431 in Transylvania. Quando era bambino il padre fu costretto a cederlo in ostaggio, insieme al fratello minore, al sultano Murad II, che li tenne prigionieri a Costantinopoli per sei anni addestrandoli alla guerra. Dato che la Transilvania fungeva da cuscinetto tra due imperi, quello ottomano e quello asburgico, i giovani nobili vivevano in permanente stato di guerra, e dovettero sobbarcarsi molti sacrifici. Vlad III divenne uno spietato conquistatore, il cui metodo di tortura favorito era impalare i nemici, lasciandoli agonizzare per giorni. Questa terrificante abitudine gli valse il nome postumo di Vlad lâImpalatore (Vlad Tepes). Dato che suo padre Vlad II apparteneva allâOrdine del Drago, una societĂ segreta di cavalieri cristiani che combatteva i musulmani dellâimpero ottomano, prese il nome di Dracul, che in lingua romena significa âdemone-dragoâ.
Dopo la sua morte, Vlad III governò la Valacchia, situata a sud della Transilvania, dal 1448 fino alla morte, nel 1476. Come suo padre, Vlad III entrò a far parte dellâOrdine del Drago facendosi cosĂŹ chiamare Dracula dai suoi uomini, che significa âfiglio del demone-dragoâ. Si racconta che sia stato ucciso nel 1476 combattendo contro i turchi; la sua testa fu esposta a Costantinopoli, perchĂŠ tutti vedessero e provassero terrore.
Cast: Luke Evans (Vlad) Sarah Gadon (Mirena) Dominic Cooper (Mehmed) Art Parkinson (Ingeras) Charles Dance (Maestro Vampiro) Diarmaid Murtagh (Dimitru) Paul Kaye (fratello Lucian) William Houston (Cazan) Noah Huntley (Capitano Petru) Ronan Vibert (Simion) Zach McGowan (Shkelgim) Ferdinand Kingsley (Hamza Bey) Joseph Long (Generale Omer) Thor Kristjansson (Occhi brillanti) Jakub Gierszal (Acemi)
Musica: Ramin Djawadi
Costumi: Ngila Dickson
Scenografia: François Audouy
Fotografia: John Schwartzman
Montaggio: Richard Pearson
Casting: John e Ros Hubbard
Scheda film aggiornata al:
17 Novembre 2014
Sinossi:
IN BREVE:
La mitologia dei vampiri combinata con la vera storia del principe Vlad per raccontare le origini di Dracula. Il giovane principe Vlad guida la carica per respingere i tentativi dell'impero Ottomano di utilizzare la Romania come un punto d'appoggio per conquistare il resto d'Europa. In un momento di disperazione, Vlad sale su una montagna dove risiede un oscuro potere magico con la speranza di trovare qualcosa che tenga a bada le orde turche. Quel potere lo aiuta a sconfiggere i turchi, ma questo avviene pagando il prezzo della sua trasformazione in una creatura della notte.
IN DETTAGLIO:
Luke Evans (Fast & Furious 6 e la saga dellâHobbit) trasforma il sanguinario tiranno passato alla storia come Vlad lâImpalatore, in una onnipotente creatura delle tenebre nel film della Universal Dracula Untold, che narra le origini del misterioso immortale che abbiamo imparato a temere al calar della notte: Dracula.
Corre lâanno 1462, e la Transilvania gode di un lungo periodo di pace, ormai stanca delle guerre, sotto il governo giusto e magnanimo del principe Vlad III di Valacchia e della sua amata e coraggiosa moglie Mirena (Sarah Gadon, The Amazing Spider-Man 2). La coppia reale assicura al paese la pace e al suo popolo la protezione, difendendolo dal potente impero ottomano, un flagello dilagante che ha come obiettivo la dominazione del mondo. Ma quando il sultano Mehmed Secondo (Dominic Cooper - Captain America: The First Avenger) pretende che mille giovani della Valacchia, tra cui il figlio di Vlad, Ingeras (Art Parkinson - Il Trono di Spade di HBO), siano strappati alle famiglie e arruolati a forza nel suo esercito, Vlad si trova di fronte a una drammatica scelta: fare quello che suo padre aveva fatto prima di lui e consegnare il figlio al sultano, oppure ottenere lâaiuto di un mostro per sconfiggere i turchi, condannando la propria anima a una vita di servitĂš. Vlad si mette in viaggio per la cima del Dente Rotto, dove incontra un demone (Charles Dance - Il Trono di Spade) con il quale stringe un patto faustiano che darĂ al principe la forza di cento uomini, la fulminea velocitĂ di una stella cadente e il potere di schiacciare i propri nemici. In cambio gli sarĂ inflitta una sete insaziabile di sangue umano. Se Vlad riuscirĂ a resistere per tre giorni a questa pulsione, tornerĂ a essere se stesso e forse riuscirĂ anche a salvare il proprio popolo; ma, se ne berrĂ , sarĂ costretto a dimorare nellâoscuritĂ per il resto della vita, nutrendosi unicamente di sangue umano⌠e distruggendo quello che ha di piĂš caro.
SHORT SYNOPSIS:
Facing threats to his kingdom and his family, Vlad Tepes looks to make a deal with dangerous supernatural forces - without succumbing to the darkness himself.
Commento critico (a cura di ROSS DI GIOIA)
La Transilvania della metĂ del XV secolo non è certamente roba per stomaci deboli. Può anche succedere di essere dati in âostaggioâ per evitare che la propria gente sia brutalizzata. Ed è quello che è successo a Vlad III di Valacchia (Luke Evans), principe che trascorre prima lâinfanzia in mano ai turchi ad imparare come si massacra il nemico, poi lâadolescenza sui campi di battaglia a mettere in pratica le lezioni apprese. Una volta diventato adulto e aver preso le chiavi del palazzo, Vlad costruisce unâera fatta di prosperitĂ e pace. Almeno fino a quando Maometto II (Dominic Cooper) non manda gli ambasciatori a bussare al ponte levatoio, chiedendo a Vlad il sacrificio massimo: insieme a un pegno in ducati, infatti, il tiranno reclama altresĂŹ delle giovani vite (la tradizione è tradizione d'altronde) per rinfoltire le fila delle milizie di casa. Tra questi câè pure il figlio del principe, il
piccolo Ingeras (Art Parkinson). Deciso a non pagare lâinaccettabile tributo e proteggere sia la propria famiglia sia il proprio regno (che non ha un esercito e non è pertanto in grado di reggere il confronto con l'imponente armata turca), Vlad trova una sola via dâuscita: accettare in dono le forze oscure da una misteriosa creatura (Charles Dance) in esilioâŚ
âDa un grande potere derivano grandi responsabilitĂ â. Devono essersi detti questo gli sceneggiatori Matt Sazama e Burk Sharpless mentre imbastivano Dracula Untold, lasciando infine campo libero al regista Gary Shore. Il sottointeso è: sono il capo del mio popolo e per salvarlo non resta che farmi vampirizzare da mostro alienato in caverna. O perlomeno cosĂŹ ci raccontano gli 'early days' del piĂš intrigante e sexy (nonchĂŠ amato) dei mostri della letteratura gotica e non. Lâintento evidente era creare un reboot del mito, mostrandoci la seduta dentistica con cui Vlad è 'caninato' e
perchĂŠ, facendone addirittura un eroe (quanta confusione nel calderone della glorificazione). Il realmente esistito condottiero, come si sa, dovrebbe cionondimeno essere ricordato solo incidentalmente quale âlâimpalatoreâ, stando alla tesi del film, giacchĂŠ la presunta furia impalatrice gli venne comoda per difendere famiglia & trono dagli oppressori stranieri. Lâoperazione però fallisce sotto diversi punti di vista: stanco e bolso, depauperato da ogni guizzo, pasticciato nel plot e incapace di governare gli effetti speciali (che comunque sono notevoli), Dracula Untold frana specialmente laddove i suoi protagonisti perdono la sfida con la leggenda, fallendo nel compito di rinverdire questâultima. Facce sbagliate, pretesto sbagliato, ideologie sbagliate (la controversa relazione, sin da allora, tra cristiani e musulmani è appena sfiorata), tutto grida allo spreco di mezzi. Ed è quindi superfluo dire che Bram Stoker è lontano (ma lo è ancora di piĂš Francis Ford Coppola).
Secondo commento critico (a cura di SCOTT FOUNDAS, www.variety.com)
THIS DULL ORIGIN STORY ABOUT HISTORY'S MOST FAMOUS VAMPIRE SUGGESTS SOME TALES ARE INDEED BEST LEFT UNTOLD.
Thereâs nothing new under the moon in âDracula Untold,â a decorous but dull origin story that attempts to turn historyâs most famous vampire into a kind of male Maleficent â a misunderstood husband/father/ruler who turned to the dark side out of the noblest intentions. What next? âFreddy Krueger Meets Dr. Freud?â Lavishly mounted by first-time feature director Gary Shore, minus the cheeky good humor that propelled his 2006 creature-feature short âThe Draft,â this Legendary-Universal co-production (which opens today overseas, 10 days ahead of its domestic bow) looks to scare up only modest Halloween-season biz amid competition from Warnersâ âAnnabelleâ (out Oct. 3) and Uâs own âOuijaâ (out Oct. 24).
Like Bram Stoker before them, screenwriters Matt Sazama and Burk Sharpless (the forthcoming âGods of Egyptâ) take their inspiration from the real historical
figure of Vlad Dracula (aka Vlad the Impaler), a 15th-century Transylvanian prince, taken hostage as a teenager by warring Ottoman Turks and trained in their military ways (events recounted here in a visually striking prologue comprised of three-dimensional static images). We then pick things up a couple of decades later, where an adult Vlad (Luke Evans, suitably glowering and downcast) has returned to his people, who maintain an uneasy peace with the ever-looming Turks. When the new Sultan, Vladâs childhood frienemy Mehmed II (Dominic Cooper), demands 1,000 Transylvanian youths as conscripts for his army â among them, Vladâs own son, Ingeras (Art Parkinson, cementing a very conspicuous âGame of Thronesâ vibe) â the war-weary prince sees no option but to defy the Sultanâs demands. And so the outnumbered, out-sworded Transylvanians prepare for battle.
But lo, all hope is not lost for ye who enter here â here being a mountain cave
stumbled upon by Vlad and two adjutants, wherein lurks an ancient ur-vampire (a lip-smacking Charles Dance) who, after making mincemeat out of the princeâs traveling companions, offers him a special trial membership (who knew?) in the cult of the undead. Drink his blood, says the vampire, and for three days Vlad will possess the strength of 10 men, along with a voracious craving for human blood. If he succumbs to that temptation, then vampire he shall remain for eternity. If he can resist, then at dawn on the third day the curse will be lifted.
This being an origin story whose outcome is pretty well known, âDracula Untoldâ doesnât really have anywhere to go from there, save for a couple of frenetic, large-scale battle scenes designed around Vladâs newfound ability to shape-shift from human form into a colony of bats â a special effect that wears out its novelty while Shore
is still playing with it like a shiny new Christmas toy. (Most of the time, it looks like a flurry of dirt particles in front of the lens.) The only real suspense here isnât so much whether as when Vlad is finally going to sink his pearly whites into the jugular of his devoted wife, Mirena (Sarah Gadon, so pale, trusting and beautiful that one knows it canât possibly end well for her). Well, that and how a creature with a marked aversion to wood can continue to spout Sazama and Sharplessâ dialogue.
Whereas Francis Coppolaâs 1992 âDraculaâ (a veritable golden oldie in todayâs short-term cultural memory) was a baroque, high-fashion free-for-all, âDracula Untoldâ opts for the stately, staid approach, and even at a mere 85 minutes (sans credits) itâs something of a bore â neither scary nor romantic nor exciting in any of the ways it seems to intend. The
Irish-born Shore, whoâs also logged a lot of hours as a commercials director, certainly knows how to frame an attractive shot, and cinematographer John Schwartzman has accommodated him lushly by shooting in 35mm anamorphic widescreen. But the movie never finds its own style, or feels like more than a mashup of outtakes from âThronesâ and the entire Peter Jackson catalog (with a nifty but fleeting infrared vision effect borrowed from the urban werewolf classic âWolfenâ).
âDracula Untoldâ is too high-minded to let go into the kind of energetic, B-movie escapism a director like John Carpenter or Paul W.S. Anderson might have brought to the same material, while the material itself is too thin to support the heavy-handed Wagnerian approach. The result is finally something neither here nor there â a vampire movie with nothing at stake.