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    CHERCHEZ HORTENSE: JEAN-PIERRE BACRI', KRISTIN SCOTT THOMAS E ISABELLE CARRE' NELLA SARCASTICA COMMEDIA SULL'IDENTITA' CHE CAVALCA L'EQUIVOCO DI PASCAL BONITZER

    RECENSIONE IN ANTEPRIMA - Dalla 69. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia

    "Il soggetto di 'Cherchez Hortense' non è l’immigrazione irregolare. Se dovessi trovare una definizione, direi che tratta dell’identità, o almeno della sua parte visibile (che spiega il titolo). Il mio film è una commedia, il che, mi auguro, voglia dire che fa ridere e anche che finisce bene. Eppure, come in ogni commedia, i personaggi vivono esperienze molto drammatiche, in particolare il protagonista, Damien, che viene tirato da più parti allo stesso tempo. Quando si rende finalmente conto che l’impegno astratto che gli viene imposto nei confronti di una persona sconosciuta coincide con l’interesse reale che prova per una giovane conosciuta per caso, Damien comprende di aver sbagliato e passa infine all’azione. Quel che Agnès (de Sacy) e io abbiamo cercato di ottenere con questa commedia è un’indagine sulla fiducia in se stessi, che non è data ma guadagnata, o conquistata. Il film tratta di identità, di una crisi di identità che per Damien equivale a un confronto impossibile con il padre. Ma anche altri due personaggi (che non si incontrano mai e che a un primo sguardo sembrano molto diversi) si interrogano sulla questione: Sebastien, il padre, e Aurore/Zorica, la giovane cui si rivolgono i pensieri di Damien. Per riassumere, la storia che ho cercato di raccontare con Agnès de Sacy, narra di un uomo (Damien) che è diventato visibile in modo che una ragazza (Aurore) potesse restare invisibile e, inversamente, della rinuncia all’invisibilità, per vivere finalmente una vita piena".
    Il regista Pascal Bonitzer

    (Cherchez Hortense; FRANCIA 2013; Commedia; 110'; Produz.: SBS Productions)

    Locandina italiana Cherchez Hortense

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    Celluloid Portraits:



    See SHORT SYNOPSIS in FRANCESE

    Titolo in italiano: Cherchez Hortense

    Titolo in lingua originale: Cherchez Hortense

    Anno di produzione: 2013

    Anno di uscita: 2015

    Regia: Pascal Bonitzer

    Sceneggiatura: Pascal Bonitzer e Agnès de Sacy

    Cast: Jean-Pierre Bacri (Damien)
    Kristin Scott Thomas (Iva)
    Isabelle Carré (Aurore)
    Marin Orcand Tourres (Noé)
    Claude Rich (Sebastien Hauer)
    Arthur Igual (Antoine)
    Jackie Berroyer (Lobatch)
    Masahiro Kashiwagi (Satoshi)
    Jérôme Beaujour (Campuche)
    Benoît Jacquot (Kevadian)
    Iliana Lolic (Vera)
    Francis Leplay (Marcoy)
    Philippe Duclos (Henri H)
    Joséphine Derenne (Blandine Hauer)
    Agathe Bonitzer (Laetita)

    Musica: Alexei Aigui

    Costumi: Marielle Robaut

    Scenografia: Emmanuel de Chauvigny

    Fotografia: Romain Winding

    Montaggio: Elise Fievet

    Makeup: Judith Gayo

    Casting: Antoinette Boulat e Bernard Savin Pascaud

    Scheda film aggiornata al: 22 Dicembre 2014

    Sinossi:

    IN BREVE:

    Damien è un professore di Storia cinese che vive con la moglie Iva, una regista di teatro, e il figlio Noé. Il loro amore si è impantanato nella routine e nel disincanto. Per evitare che Zorica venga espulsa dal paese, Iva fa promettere a Damien che andrà a chiedere aiuto al padre, un funzionario del dipartimento di stato. Ma Damien e il padre hanno un rapporto distante e freddo, e questa missione è una faccenda rischiosa che trascinerà Damien verso il baratro...

    SINOSSI FRANCESE:

    Damien, un professeur de civilisation chinoise (Jean-Pierre Bacri), est poussé par sa femme (Kristin Scott Thomas), metteur en scène de théâtre, à contacter son père, haut fonctionnaire, pour aider une certaine Zaria Velickovic à obtenir des papiers. Mais demander quelque chose à son père est un supplice pour lui et il ne parvient pas à avouer son échec à sa femme qui, de son côté, n'est pas insensible à la cour que lui fait l'un des comédiens de sa troupe. Tandis que se tisse une toile de mensonges de plus en plus inextricable, Damien croise Aurore (Isabelle Carré), une charmante jeune femme qui fréquente son groupe d'amis, aime les livres et semble s'intéresser à lui. Ce qu'il ignore est que Zaria, en serbe, signifie Aurore.

    SHORT SYNOPSIS:

    A Wife pressures her husband to solicit work papers from his civil servant father.

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    Una commedia sofisticata quella realizzata dal regista, sceneggiatore e scrittore francese Pascal Bonitzer con Chechez Hortense. Non è un caso che la sceneggiatura, qui condivisa con Agnès de Sacy, sia un'architettura leggiadra come una farfalla, solida come cemento armato, opportuna e giusta per ogni situazione e personaggio. Una parabola sull'identità di persone molto diverse tra loro i cui percorsi, come spesso capita, si ritrovano sulla stessa lunghezza d'onda e magari dipendenti l'uno dall'altra. Non è un caso che il raffinato inizio muova i primi passi dal palcoscenico di un teatro, là dove gli stessi attori non riescono a trovare le giuste corde identitarie per i rispettivi personaggi. Sembra questa più una metafora del filo d'Arianna in cerca del vero Io che lega i vari personaggi di questa storia, molto contemporanea e ambientata a Parigi, piuttosto che la semplice esigenza di tratteggiare il profilo di una delle protagoniste femminili, Iva, per

    l'appunto regista di teatro, donna colta e di gran classe, dal glamour sofisticato, con le sue ombre già ben evidenti fin dai primi tratti. Profilo che non poteva che calzare a pennello un'interprete naturale come Kristin Scott Thomas, qui donna impegnata in una professione di alta levatura e conseguentemente madre e moglie distratta, più o meno allacciata ad un quotidiano routinario dai toni incolore assolutamente non idonei ad un artista. Ma sulla sua crisi di identità più o meno mal celata - sulla cui scia si colloca il figlio Noè, anche lui un pò affidato a se stesso quando non ai rimproveri della madre o alle insufficienti attenzioni del padre - si impenna, fino a rubarle la scena, quella del personaggio del marito Damien, il vero protagonista, ottimamente rivestito da Jean-Pierre Bacri . Un professore di storia cinese che sembra assuefatto ad un menage di coppia inesistente, ad un genere

    di lavoro che porta avanti con estrema stanchezza, al dovere verso il figlio deficitario di attenzioni materne, e, soprattutto, al rapporto conflittuale con un padre collocato nelle alte sfere di incarichi professionali di alto (dipende dai punti di vista su quel che si intende per alto) lignaggio. Ed è proprio il sostanziale dramma di questo rapporto padre-figlio, mai ad armi pari se non per l'età della maturità che li accumuna, al di là dell'ovvio scarto temporale, a dare il la alle migliori schegge declinate sul tragicomico.

    L'originale McGuffin per Cherchez Hortense, Bonitzer lo individua in una telefonata, indispensabile a salvare le sorti di un'immigrata come Zorica (Isabelle Carrè), che trova più conveniente, date le circostanze, farsi chiamare Aurore. Una telefonata che lega, in diverso modo tra loro, il destino della stessa Zorica/Aurore - terrorizzata dal rischio di espulsione da cercare in ogni modo di non mettersi mai troppo in vista

    - con quello di Damien (Bacri), che vorrebbe emergere dallo stato di abbandono, torpore e grigiore in cui ha finito per sprofondare. Come dichiarato dallo stesso regista, il problema dell'immigrazione è certamente presente nel film, ma non è che una delle tessere dell'intero mosaico che ha per soggetto la ricerca di un'identità autentica e vivibile: è così per Zorica/Carrè, così come lo è per Iva/Scott Thomas, che finisce nella braccia del giovane attore che dirige a teatro (e non solo) - con un vago richiamo al ruolo da lei rivestito in Partir - L'amante inglese - lasciando Damien/Bacrì sempre più in dirittura di arrivo verso un baratro senza vie di uscita. E, in ultima istanza, sarà così anche per il padre di Damien, costretto a guardare in faccia i propri demoni dall'alto di un bel bagaglio di fredda indifferenza e cinismo. Bonitzer si serve di una girandola ben ventilata di

    situazioni tragicomiche per completare dunque il suo mosaico di drammi personali, allineati sullo stesso binario in attesa del prossimo treno per una destinazione alternativa. E questo treno arriverà anche per Damien, la cui nuova destinazione, d'altra parte, potrebbe anche suscitare qualche perplessità.

    Pressbook:


    ENGLISH PRESSBOOK of CHERCHEZ HORTENSE

    Links:

    • Kristin Scott Thomas

    • Isabelle Carré

    • Jean-Pierre Bacri

    1

    Galleria Video:

    Cherchez Hortense - trailer (versione originale)

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