LOOPER: NEL FUTURISTICO 'ACTION THRILLER SCI-FI' DI RIAN JOHNSON VIAGGIARE NEL TEMPO E' TANTO POSSIBILE QUANTO ILLEGALE, MA ALLA CRIMINALITA' ORGANIZZATA POCO IMPORTA... CHE SUCCEDE PERO' QUANDO UN KILLER PROFESSIONISTA (JOSEPH GORDON-LEVITT) SCOPRE CHE IL SUO PROSSIMO BERSAGLIO E' PROPRIO L'INCARNAZIONE FUTURA DI SE STESSO (BRUCE WILLIS)?
In Proiezione Speciale al 12. edizione di Trieste Science+Fiction; RECENSIONE ITALIANA e PREVIEW in ENGLISH by PETER DEBRUGE (www.variety.com) - Dal Toronto Film Festival 2012 - Dal Lucca Comics and Games 2012 - Dal 31 GENNAIO
"Gli uomini più intelligenti del futuro sanno una cosa: che devono averne paura (della macchina del tempo). Questo è uno dei motivi per cui è illegale; esistono varie teorie contrarie, come il paradosso del nonno e l’effetto farfalla… nessuno sa veramente cosa potrebbe accadere. Si sa solo che è una macchina incredibilmente pericolosa di cui è meglio non abusare, e persino la malavita la utilizza per un unico scopo. Anche per questo è importante che le vittime che vengono mandate indietro nel tempo siano definitivamente eliminate: se così non fosse, essendo persone inviate dal futuro, chissà quali potrebbero essere le conseguenze".
Il regista e sceneggiatore Rian Johnson
"Tutto è sotto il controllo di un boss che si fa chiamare lo Sciamano. Lui organizza le esecuzioni di massa e ha creato un regno di terrore. Ma il mio personaggio sa dove vive lo Sciamano ai tempi del giovane Joe. Quindi torna indietro nel tempo proprio per rintracciarlo e salvare il futuro. Ma ovviamente nulla è semplice come sembra".
L'attore Bruce Willis
(Looper; USA 2012; Thriller d'azione Sci-Fi; 119'; Produz.: Endgame Entertainment/FilmDistrict/Ram Bergman Productions; Distribuz.: Buena Vista International Italia)
• Rian Johnson dichiarò di aver pensato a Gordon-Levitt per il ruolo del protagonista sin dal momento in cui scrisse la parte
• Gordon-Levitt per somigliare ad una versione giovane di Bruce Willis si è sottoposto a circa 3 ore di trucco prima di ogni ripresa
• Nel cast è stata selezionata Xu Qing (attrice cinese interprete della moglie del Joe del futuro) allo scopo di aumentare le possibilità della pellicola di essere distribuita anche in Cina
• La Cina, nell'ambientazione futura del film, viene presentata come la prima superpotenza mondiale oltre che paese ad aver inventato la macchina del tempo
• In Cina ha registrato un incasso record di 25 Mil $, superiore per la prima volta al mercato US.
Makeup: Kimberly Amacker, Jack Lazzaro, Aimee Stuit ed Emily Tatum
Casting: Lindsay Graham e Mary Vernieu
Scheda film aggiornata al:
25 Febbraio 2013
Sinossi:
IN BREVE:
Nell'anno 2042 Joe è un killer che lavora per la criminalità organizzata, uccidendo su commissione persone mandate indietro nel tempo da un prossimo futuro, l'anno 2072, in cui il viaggio nel tempo è da poco divenuto realtà . Per i criminali del futuro inviare nel passato le vittime è infatti diventato il modo migliore per eliminare persone non grate senza lasciare tracce, facendo letteralmente sparire i corpi.
Nel futuristico action thriller Looper è possibile viaggiare nel tempo ma solo illegalmente, attraverso il mercato nero. Quando la malavita vuole sbarazzarsi di qualcuno, invia la vittima indietro di 30 anni, dove ad attenderlo c’è un “looperâ€, un sicario professionista come Joe (Joseph Gordon-Levitt), assoldato per uccidere il bersaglio. Joe si arricchisce e può permettersi di fare la bella vita… ma un giorno dal futuro decidono di “chiudere il cerchio†e si troverà a dover eliminare se stesso (Bruce Willis).
SHORT SYNOPSIS:
A killer who works for the mob of the future recognizes one of his targets as his future self.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
UN ANELLO NARRATIVO A PIU' BINARI IN UN MIX DI GENERI CINEMATOGRAFICI ALIMENTA QUESTO NEO-WESTERN SCI-FI ALQUANTO INTRIGANTE, IN CUI I PROTAGONISTI JOSEPH GORDON-LEWITT E BRUCE WILLIS CALATI NELLO STESSO PERSONAGGIO IN ETA' DIVERSE, EMILY BLUNT ED IL PICCOLO PIERCE GAGNON VANNO INCONTRO AD UN EPILOGO DA MANUALE
Non si dovrebbe cominciare dalla fine, neppure un commento critico, eppure in Looper l'epilogo che completa il giro sull'anello narrativo a più binari brilla come un diamante di molti carati. In una confezione accattivante che muove da esecuzioni 'seriali' su commissione attraverso spazi temporali diversi, Looper riunisce sotto il suo stesso tetto sbalzato, tratti comuni a diversi altri film, con Ritorno al futuro in testa, e non soltanto per il motivo della macchina del tempo, quanto per la preoccupazione di sempre: le conseguenze non del tutto controllabili e quantificabili qualora si decida di intervenire, avendone la possibilità , su un preciso punto del proprio
arco temporal-esistenziale. In Looper il regista, sceneggiatore e musicista statunitense, classe '73, Rian Johnson (Brick-Dose mortale) contempla l'intrigante variabile per cui i gangster del futuro, proprio attraverso il viaggio nel tempo, inviano la loro vittima designata nel passato dove ad attenderla c'è, per l'appunto, un 'looper', vale a dire colui preposto a chiudere il 'loop', il cerchio, alias sicario/killer assoldato dalla mala per terminare la sua vita. Da Ritorno al futuro Rian Johnson deriva anche il motivo - naturalmente in una versione rivista e corretta - della scomparsa del protagonista dal contesto reale come effetto consequenziale l'interferenza esterna su un determinato punto temporale della sua esistenza: ricordate in Ritorno al futuro la scomparsa dei protagonisti sulla foto? E certamente ricorderete l'allarmismo paternalistico di Doc, ossessionato dalle devastanti conseguenze a catena derivate da interventi del genere, di contro alla fiducia entusiastica di Marty verso 'missioni riparatrici' attraverso i viaggi temporali. La
E mentre Blade Runner veglia su Looper sul motivo della 'data di scadenza dell'individuo', l'ombra lunga di Source
Code aleggia nell'atmosfera a più riprese: con il motivo di ritorno sulle stesse sequenze, cui vanno ad aggiungersi ogni volta altri piccoli frammenti di realtà non mostrata prima, e con la correlata ossessione di ritorno sul campo per salvare l'amore di una vita conquistato tardi, di cui tardi si è compresa la portata e per questo ancor più prezioso. E' il caso del Joe anziano/Willis nei confronti della moglie (Qing Xu) o dello stesso Joe giovane (Joseph Gordon-Lewitt, Inception, Il cavaliere oscuro-il ritorno, Lincoln) nei confronti della 'rustica' quanto fascinosa e sexy Sara (Emily Blunt), madre di Cid, un bambino singolare da parecchi punti di vista, tramite il quale, cavalcando l'onda dei poteri telecinetici, il piccolo interprete Pierce Gagnon ci regala momenti tanto terrificanti da rasentare il genere horror. Un genere questo che qui fraternizza con altri, in un intrigante mix, muovendo dalla classicissima voce fuori campo del 'looper'
protagonista: scelta narrativa di base che intreccia affiatate relazioni con il thriller Sci-Fi, l'action, il gangster e il paranormal movie. In questa sorta di neo-western futuristico su cui paradossalmente soffia il respiro polveroso del cinema anni Trenta e Quaranta, ancora una volta dominato dalle 'criminal minds' di turno, la libera iniziativa è mal tollerata: e quando un 'looper' si ritrova, letteralmente spiazzato per la sorpresa, a dover eliminare il se stesso con trent'anni di vissuto in più sulle spalle e manca l'esecuzione commissionatagli, il polverone è assicurato, e i futuristici giustizieri non si fanno certo pregare per far osservare le regole, tra torture e inseguimenti con ben poco di futuribile - storia vecchia - se non per qualche telecinetica fluttuazione in aria che è stata sufficiente a far salutare Looper dalla critica più autorevole, un tantino indebitamente, come il nuovo Matrix.
Di contro ad una buona dose di azione sull'onda del
tallonamento generale di chi rincorre cosa, i rari momenti di introspezione in Looper si fanno 'carichi' a cavallo dei conflitti interiori, ad esempio sull'onda del rimorso che attanaglia il Joe giovane/Gordon-Lewitt in merito al tradimento del suo migliore amico Seth (il Paul Dano recentemente visto in Ruby Sparks) che tra l'altro sperimenta per primo l'esperienza più che traumatica di un diretto confronto con se stesso, mancando, per l'appunto, l'eliminazione commissionatagli. Ancor più emozionante il confronto/scontro tra i due Joe, l'anziano (Willis) e il giovane (Gordon-Lewitt), non tanto sul piano dell'azione - là dove Willis non manca di esibire la sua proverbiale capacità di esibire quanto ancora è 'duro a morire' - quanto dello scambio di vedute al tavolo di un bar, a tratti assimilabile ad una seduta 'psicanalitica', in cui il Joe attempato/Willis vorrebbe mettere le briglie all'arroganza del Joe giovane/Gordon-Lewitt, per prevenire e 'riassettare' i rispettivi danni personali, mentre
in ognuno di loro va in onda un conflitto interiore sul da farsi, con se stesso e con l'altro, nella constatazione dell'ineluttabile legame di interdipendenza. Come le due parti temporali dell'unico Joe riusciranno ad uscire da un simile labirinto è quel che calorosamente vi invito ad andare a scoprire. Vi assicuro che vale la pena!
Secondo commento critico (a cura di PETER DEBRUGE, www.variety.com)
A time-travel twister that pits a ruthless hit man (Joseph Gordon-Levitt) against his future self (Bruce Willis), "Looper" marks a huge leap forward for Rian Johnson ("Brick"). His grandly conceived, impressively mounted third feature shows a giddy, geeky interest in science-fiction, then forces it into the back seat and lets the multidimensional characters drive. In a genre infamous for loose ends, this thinking man's thriller marshals action, romance and a dose of very dark comedy toward a stunning payoff. Reception should be solid, not stellar, with a long cult afterlife.
In the future, mobsters dispose of unwanted rivals by sending them 30 years back to the past, before time travel has been developed, and into the hands of a team of young screw-ups called "loopers" to do the killing. Why loopers? Because sooner or later, these live-in-the-moment assassins will wind up killing their time-displaced selves -- or "closing the loop." They're
rewarded, handsomely, and life is sweet until … well, until time travel is invented and they get booted back to face the barrel of their own blunderbusses.
You don't have to be Albert Einstein to know that sending assassins back to the past is a bad idea -- not for a movie, but as a system of gangland garbage disposal. Kick your unwanted trash into the future, and you're rid of it, but blast a career killer back in time, and there's a pretty strong chance the death-marked assassin will irrevocably alter the "future" from which he came if he can manage to escape.
That loophole, big enough to drive a plot through, is precisely what makes Johnson's crazy idea work. Joe, played by Gordon-Levitt with pale blue contacts, puffy lips and a fake schnozz that takes some getting used to, is pretty unconflicted about killing strangers from the future,
himself included. But when Older Joe arrives in the form of grizzled action star Willis, his 30-years-younger self flinches just long enough for the guy to get the upper hand, knocking Joe unconscious before disappearing into his own past.
Now, here's where things get fun for the kind of sci-fi crowd that likes to diagram and debate the logic of time-travel stories. You'd think that Older Joe has the upper hand, able to anticipate the way his younger self reacted, but as cat-and-mouse games go, the young punk has a distinct advantage, since the slightest injury to Gordon-Levitt's body travels forward to appear as scar tissue on Willis.
The pic demonstrates just how this works with Joe's sidekick Seth (Paul Dano). After purposefully allowing his older self to escape (or "letting his loop run" in the parlance), Seth hides out at Joe's place -- not a smart idea, considering that
Joe prizes money over friendship, and doesn't put up much resistance before surrending Seth to the syndicate chief (Jeff Daniels, whose blood runs cold behind a bearded smile). What follows is a truly disturbing death scene, as Seth's loop (Frank Brennan) tries to hop the nearest train, only to see 30-year-old injuries start to appear all over his body, the result of the younger Seth being sadistically tortured offscreen.
Kill the kid and his loop goes, too -- a rule that puts Older Joe in the awkward position of simultaneously having to run from, and protect, his younger self. Trickier from a storytelling standpoint is the fact that auds don't meet Willis until the first-act break, at which point the film must rapidly supply a romantic backstory for a character who, in the present reality, technically does not yet exist. So, while Gordon-Levitt's Joe is a heartless hustler, Willis' older-and-wiser
counterpart brings soul to the character, having discovered -- and had to watch die -- the love of his life.
Willis can play the tough guy in his sleep, but it's the character's tenderness that makes possible the ruthlessness with which he sets about trying to change his own fate. Thirty years after the story takes place, a mysterious figure called "the Rainmaker" has risen to power, and in classic "Terminator" fashion, Older Joe has the rare chance to strangle the monster in his crib. His only clues are the kid's birthdate and mythology: They say he has a synthetic jaw and that he watched his mom die.
While Willis single-mindedly begins to hunt down and execute 10-year-olds, Gordon-Levitt tracks down a lead that points him toward an isolated Kansas farmhouse where Sara (Emily Blunt, stunning enough to suggest a new future for Joe) and son Cid (Pierce Gagnon) have
cut themselves off from modern society, leading to the inevitable confrontation between the two Joes -- and a twist that not only rewards the intricate character work of the pic's laggy middle hour but beautifully ties everything together.
Complicated as it all sounds, Johnson paves the way with wall-to-wall voiceover. As in "Brick," the script's well-tooled lines are stilted enough to sound cool, and angled in the direction of comedy, relying on expressions less suggestive of a sci-fi future than they are of vintage film noir. Face-to-face with himself, young Joe hisses, "Why don't you do what old men do, and die?" For both thesps, the challenging roles amount to playing near-nihilism, while also subtly absorbing one another's characteristics.
The two actors look nothing alike, of course, which wouldn't be a big deal, if Johnson hadn't tried so hard to force a resemblance, burying Gordon-Levitt's striking mug under prosthetics (the
most distracting being an application meant to simulate Willis' unique beak) instead of simply trusting auds to care enough about Joe to see past the differences. Still, Johnson steps up to the pic's practical challenges nicely, balancing high-caliber action with intricate character work. The support team leverages Louisiana to suggest a 30-year-distant Kansas (and Shanghai for locations 30 years farther down the line) without requiring too many effects, though the digital work looks convincing when needed. The loopers' signature weapon, essentially a sawed-off shotgun with a Steampunk twist, is evocative of both past and future. If the imperfect yet promising "Brick" teased an exciting new voice, then "Looper" suggests big things ahead.
Bibliografia:
Nota: Si ringraziano Buena Vista International Italia e Giulia Arbace (QuattroZeroQuattro)