IL PRINCIPE DEL DESERTO: 'OGNI COSA E' STATA CONQUISTATA COL SANGUE O CON L'AMORE, MAI COL DENARO!' UNA FRASE ROBOANTE CHE TRADISCE L'IMPRINTING EPICO DELLA NUOVA AVVENTURA IN CELLULOIDE DI JEAN-JACQUES ANNAUD, IL REGISTA DI 'SETTE ANNI IN TIBET', CHE QUESTA VOLTA ARRUOLA NELLA SUA SQUADRA ANTONIO BANDERAS, FREIDA PINTO, TAHAR RAHIM E MARK STRONG
Dal 23 DICEMBRE
"(il romanzo) ... aveva tutti gli elementi per essere una grande avventura. Aveva anche i giusti elementi di fantasia, un'atmosfera da ‘Mille e una notte’, ambientata in un passato non molto lontano. Ho trovato che il racconto fosse molto universale, la storia di un giovane principe diviso fra due padri e due modi di vedere il mondo. Ho divorato il romanzo andando a cavallo con i beduini nel deserto arabo. Esiste forse un posto migliore, per rimanere stregati?
Il regista Jean-Jacques Annaud
Inizio del ventesimo secolo - Arabia
Sotto il sole spietato del deserto, due sultani si incontrano faccia a faccia. Tutto attorno, sul campo di battaglia, i corpi dei loro combattenti. Il vincitore Nesib, emiro di Hobeika (Antonio Banderas), detta le condizioni di pace al suo rivale Amar, sultano di Salmaah (Mark Strong). Nessuno potrà mai più reclamare i diritti della cosiddetta terra di nessuno, denominata “La Striscia Giallaâ€. Secondo il costume tribale Nesib “tiene in ostaggioâ€, adottandoli, i due figli maschi di Amar, Saleeh (Akin Gazi) e Auda (Tahar Rahim) a garanzia del trattato. Diversi anni dopo: Saleeh è un guerriero ansioso di fuggire dalla gabbia dorata e tornare nella terra del padre, mentre ad Auda interessano solo i libri e la ricerca della conoscenza. Un giorno il padre adottivo, Nesib, riceve la visita di un petroliere texano (Corey Johnson), che lo informa: il suo territorio è benedetto dal petrolio.
Nesib sogna già un regno con strade, scuole ed ospedali, tutto pagato dall’oro nero che è sotto l’arida sabbia. Ma c’è un problema: il petrolio si trova nella zona di “La Striscia Giallaâ€.
Mentre Saleeh viene ucciso durante un tentativo di fuga per tornare dal padre, tutto il peso del trattato ricade sul giovane Auda. Nesib orchestra il matrimonio di sua figlia, la principessa Leyla (Freida Pinto) con Auda, per opportunismo politico, ma per i due giovani il matrimonio è simbolo di un nuovo inizio. Il loro è un amore nato quando erano bambini e ora vogliono cambiare il mondo. Ma quando incontra il suo vero padre, scopre un nuovo senso della vita basato su devozione, pietà ed umiltà . Il padre gli affida un incarico che sembra impossibile: attraversare Il Deserto di Allah, il deserto proibito. Nel corso dell’avventura, costellata di battaglie spettacolari, oltre a liberare la bella e giovane schiava Aicha (Liya Kebede), Auda si trasforma da timido ragazzo di biblioteca in leader carismatico.
Lo scenario ora è pronto per lo scontro epico che porterà al controllo della “Striscia Giallaâ€, dei due regni e del futuro.
SHORT SYNOPSIS:
Set in the 1930s Arab states at the dawn of the oil boom, the story centers on a young Arab prince torn between allegiance to his conservative father and modern, liberal father-in-law.
"Ho sempre avuto nella mia storia e nel mio background andaluso una certa affinità con il mondo musulmano e con quello arabo. Dagli attacchi alle torri gemelle di New York, nel 2001, c’è stata una divisione bipolare del mondo, e certi aspetti della cultura araba sono stati mal rappresentati. Per me è importante che il film sia di intrattenimento romantico, epico, ma che costituisca anche l’opportunità di riflettere e mostrare con più profondità questa cultura che considero un po’ anche mia. E’ quasi nel mio subconscio. Quando visito i paesi arabi c’è qualcosa che riconosco, che mi appartiene".
MARK STRONG (Sultano Amar):
“Ricordo di aver letto la sceneggiatura a Cannes in un giorno di sole, sul balcone dell’albergo e di essere stato totalmente rapito dal suo romanticismo. Era tanto che non leggevo una sceneggiatura epica come quella. Amar è un uomo fiero, onesto, integro, pieno d’amore per i figli e molto sospettoso del suo nemico. Forse la sua unica pecca è quella di frenare la strada ai giovani e alla modernità che avanzaâ€.