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EVA: UN RAFFINATO E RICCO DI EFFETTI SPECIALI 'ACTION-SCI-FI' CHE AFFRONTA IL RAPPORTO UOMO-ROBOT. LA PELLICOLA PROCLAMA L'ESORDIO CINEMATOGRAFICO DEL GIOVANE REGISTA CATALANO KIKE MAILLO, PROVENIENTE DALLA SCUOLA DI GUILLERMO DEL TORO
Dalla 68. Mostra del Cinema di Venezia - RECENSIONE IN ANTEPRIMA - Dal 31 AGOSTO - VINCITORE di 3 PREMI GOYA: GOYA per il 'MIGLIOR REGISTA ESORDIENTE' (KIKE MAILLO); GOYA per i 'MIGLIORI EFFETTI SPECIALI' e 'MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA'.
(Eva; SPAGNA 2011; Thriller fantascientifico; 94'; Produz.: Escándalo Films S.L./Ran Entertainment/Saga-Productions; Distribuz.: Videa CDE)
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Titolo in italiano: Eva
Titolo in lingua originale:
Eva
Anno di produzione:
2011
Anno di uscita:
2012
Regia: Kike Maìllo
Sceneggiatura:
Sergi Belbel, Cristina Clemente, Martí Roca e Aintza Serra
Cast: Claudia Vega (Eva) Marta Etura (Lana) Alberto Ammann (David) Lluís Homar (Max) Anne Canovas (Júlia)
Musica: Evgueni Galperine e Sacha Galperine
Costumi: María Gil
Fotografia: Arnau Valls Colomer
Montaggio: Elena Ruiz
Effetti Speciali: Lluís Castells e Javier García (supervisori effetti visivi)
Makeup: Concha Rodríguez
Casting: Yolanda Serrano e Eva Leira
Scheda film aggiornata al:
25 Novembre 2012
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Sinossi:
Anno 2041. Alex, un famoso ingegnere cibernetico, fa ritorno a Santa Irene per portare a termine una missione particolare per conto della Facoltà di Robotica: la creazione di un bambino robot. Durante la sua assenza molte cose sono cambiate: suo fratello David e la sua ex fidanzata , Lana, hanno avuto Eva.
La vita di Alex viene stravolta da questa bambina speciale e carismatica, che fin dal primo momento stabilisce con lui una relazione di profonda complicità. Insieme intraprenderanno un viaggio che li porterà alla scoperta di una inaspettata verità.
SHORT SYNOPSIS:
A story centered on a shy genius employed by his former university to design robot software.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI e PAOLO LOMBARDI)
UNO SGUARDO FAMILIARE E AL CONTEMPO OBLIQUO SUL GENERE SCI-FI PER RISPONDERE, COMMOVENDO, AL CRUCIALE POSTULATO 'NON PUOI PROGRAMMARE CIO' CHE SENTI'
"Cosa vedi quando chiudi gli occhi?" una frase da cui guardarsi, che non ha nulla di innocente nè di innocuo almeno per i nuovi robot e/o 'mecca' immaginati dallo spagnolo Kike Maìllo con Eva. Quando si vedono entrare in scena animali meccanici, è il caso del micio non troppo bello esteticamente parlando ma prodigo di fusa quanto dotato di un caratterino niente male in quanto robot resettato sul libero arbitrio, non può non venire in mente Blade Runner (anche se il celebre gufo di Ridley Scott lo supera di gran lunga sul metro della raffinata eleganza). E quando si parla di 'software di controllo emotivo', la memoria sottoscrive e rimarca la citazione prima di affiancarvi Star Wars, sull'onda scenografica dell'affinità estetica, non appena questo 'software' si materializza davanti ai |
nostri occhi in un fantastico reticolato luminescente, cristallizzato e articolato in sfere di varie dimensioni, ampolle a goccia, ondeggiante e semi liquido quasi quanto il flusso catalizzatore di Donnie Darko. Un'architettura affascinante tanto quanto ciò che va a riprodurre: il cervello del robot, una sorta di una banca dati in continua evoluzione quanto le esperienze personali, ma anche un processore su cui l'essere umano mantiene il controllo intervenendovi come su una tastiera di computer alla maniera di Minority Report. E già che siamo in vena di citazioni, L'uomo bicentenario già interpretato da Robin William si fa avanti nelle retrovie dei nostri ricordi in celluloide quando invece interviene Max, un maggiordomo tuttofare, dotato persino di uno spiccato senso dello humour, con un controllo emotivo graduato in livelli differenziati, e per giunta regolabile. Un maggiordomo da far invidia a qualsiasi essere in carne ed ossa che abbia una casa e una vita |
da gestire! Ma quando nel laboratorio di ricerca robotica congiunta al libero arbitrio si tocca l'universo bambino, l'ordine dei riferimenti non può che confluire su un unico precedente: A. I. Intelligenza Artificiale di Steven Spielberg. Se con Eva però pensate di trovarvi di fronte ad un rimpasto di sci-fi già masticati vi trovate in errore. La consapevolezza di un regista accorto come si dimostra Maìllo, passa dal check in delle doverose citazioni non dimenticando la sua meta personale, che intende raggiungere prendendo le distanze da percorsi già tracciati e riuscendo a creare, a suo modo, una contaminazione di generi che, tra le righe del sci-fi, concede infiltrazioni a schegge da thriller e ad una love story particolare che mischia romanticismo e dramma.
La chiave del mistero che serpeggia in quella sorta di postulato che il regista Maìllo indica allo spettatore sulla locandina del film - Non puoi programmare ciò che |
senti - non mancherà della sua risoluzione e potrà anche risultare non tanto gradita, sul filo dell'inevitabile commozione che rilancia ancora una volta molti interrogativi sulla condizione umana e sull'essere in senso lato, sui confini della ricerca, sui cardini etici e sulla voglia di amare e di essere compresi, di contrastare con la condivisione vuoti e solitudini esistenziali - un importante precedente su questo registro è costituito dall'episodio Solitudine della serie 'Ai confini della realtà' degli anni Sessanta - di controllare, porre degli argini, agli impulsi negativi, agli eccessi emotivi fuori controllo al punto di ledere la vita altrui: quella di chiunque sia in grado di esercitare un'attività di pensiero, di fare esperienze personali, di condividere emozioni. |
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Bibliografia:
Nota: Si ringrazia Francesca Ornato (Ornato Comunicazione).
Links:
• LA FISICA DELL'ACQUA - INTERVISTA al regista FELICE FARINA e agli attori CLAUDIO AMENDOLA e PAOLA CORTELLESI (A cura dell'inviato FRANCESCO ANZELMO) (Interviste)
Altri Links:
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Galleria Fotografica:
Galleria Video:
Eva - trailer
Eva - trailer (versione originale)
Eva - trailer 2 (versione originale)
Eva - clip 1 (versione originale sottotitolata)
Eva - clip 2 (versione originale sottotitolata)
Eva - clip 3 (versione originale sottotitolata)
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