ABDUCTION - RIPRENDITI LA TUA VITA. TAYLOR LAUTNER INVOLONTARIAMENTE IMMISCHIATO IN UN PERICOLOSO CASO DI SPIONAGGIO. DUBBI E MISTERI SULLA SUA STESSA IDENTITA' NE FANNO UNA SORTA DI 'BOURNE IDENTITY' DELLE NUOVE GENERAZIONI. NEL CAST ANCHE ALFRED MOLINA, SIGOURNEY WEAVER, MARIA BELLO E MICHAEL NYQVIST
RECENSIONE - Dal 7 OTTOBRE
(Abduction; USA 2011; 'Action Thriller'; 106'; Produz.: Gotham Group/Lionsgate/Quick Six Entertainment/Tailor Made/Vertigo Entertainment; Distribuz.: Moviemax)
Nathan (Taylor Lautner) è un ragazzo che da tempo ha dei problemi con i genitori. Un giorno, navigando su internet, scopre una sua foto da bambino pubblicata su un sito dedicato alle persone scomparse, capendo così che quelli che l'hanno cresciuto non sono il suo vero padre e la sua vera madre. Una scoperta che scatenerà una serie di eventi drammatici e violenti.
IN DETTAGLIO:
Da quando riesce a ricordare, Nathan Harper (Taylor Lautner) ha sempre avuto la strana sensazione di vivere la vita di qualcun altro. Fino a quando un giorno, casualmente, vede l’immagine di se stesso da bambino su un sito web di persone scomparse. Da quel momento in poi, tutte le sue paure più recondite si materializzano. Capisce che suo padre e sua madre non sono i suoi veri genitori e che la vita che ha vissuto fino a quel momento non è altro che una grossa menzogna, accuratamente fabbricata per nascondere qualcosa di più oscuro e pericoloso di quanto non avrebbe mai osato immaginare.
Proprio mentre inizia a scoprire quale sia la sua vera identità , Nathan viene preso di mira da killer professionisti obbligandolo a fuggire assieme all’unica persona di cui si può fidare, la sua vicina di casa, Karen (Lily Collins). Ma Nathan capisce che l’unico modo per sopravvivere, e risolvere il mistero dell’identità del suo vero padre biologico, è smettere di fuggire e affrontare la situazione.
SHORT SYNOPSIS:
A thriller centered on a young man who sets out to uncover the truth about his life after finding his baby photo on a missing persons website.
Commento critico (a cura di ROSS DI GIOIA)
Il liceale Nathan (Taylor Lautner) ha un rapporto complicato con la sua stessa rabbia, che spesso esplode in modo incontrollato, ma anche con la sua vicina di casa (Lily Collins), con cui continua un tira e molla tipico degli adolescenti. Nathan poi continua a non riconoscersi nei propri genitori - e il padre non lo aiuta sottoponendolo a stressanti serie di allenamenti di wrestling nel tentativo di tenerlo lontano da sbronze e guai - e a fare uno strano sogno in cui una donna viene barbaramente uccisa davanti ai suoi occhi. Nemmeno gli appuntamenti settimanali con una psicologa riescono ad essere d’aiuto. I pezzi del puzzle iniziano ad avere un senso quando il ragazzo trova per caso una sua foto da bambino su un sito di persone scomparse. È in quel momento che capisce che la sua storia è un po’ diversa da quella che gli è stata raccontata
fino a quel momento e in men che non si dica, si ritrova in fuga, braccato da un lato dalla CIA, dall’altro da un agente segreto russo (Michael Nyqvist) che vuole la sua testa.
Il regista John Singleton (Boyz 'n the Hood, Poetic Justice, Four Brothers) c’ha provato ad imbastire un action/noir di livello. Saccheggiando tutto lo scibile da thriller possibile, arrivando a scomodare anche la serie di Jason Bourne e a citare Hitchcock (leggasi le scene nello scompartimento del treno), in Abduction - Riprenditi la tua vita, tutto esplode, si corre a perdifiato e il doppiogioco è la regola e non l’eccezione. Il canovaccio insomma è rispettato. Peccato che ogni componente del film (interpreti, dialoghi, regia) è oltremodo fuori posto, bolso e a tratti anche ridicolo. Incapace di non prendersi così sul serio, il film mira sfacciatamente a sfruttare la popolarità del suo protagonista, quel Lautner che (per chi
non mastica molto di teen-movies) è il licantropo della serie Twilight. Ma l’acchiappafemmine col bicipite guizzante e che deve portare le ragazzine al cinema è del tutto acerbo e assolutamente incapace di variare espressione. Hanno anche cercato di piazzargli accanto gente che di recitazione qualcosa capisce (Maria Bello, Sigourney Weaver, Alfred Molina) e atteso il miracolo. Che non arriva. Abduction semplicemente non si regge in piedi. Qualcuno parla di un nuovo filone: il 'teen-action'. La speranza è che se il film di Singleton è davvero un capostipite della specie, che almeno non lo si prenda ad esempio e che arrivi presto qualcuno a mutarlo geneticamente.