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BENVENUTI AL NORD: DOPO IL SOLARE CILENTO DI 'BENVENUTI AL SUD' IL REGISTA LUCA MINIERO E LA COPPIA CLAUDIO BISIO-ALESSANDRO SIANI AFFRONTANO IL SEQUEL DEL PRECEDENTE CAMPIONE D'INCASSI CON L'ARDENTE DESIDERIO DI FARE IL BIS
Seconde visioni - Cinema sotto le stelle - RECENSIONE
"'Benvenuti al Nord' non racconta solamente l'avventura del personaggio di Alessandro Siani, che non riesce ad ambientarsi a Milano, ma anche i problemi del personaggio di Claudio Bisio, accusato dalla moglie di dedicarsi troppo al lavoro e poco alla famiglia. Non si parla, insomma, di un nord in opposizione al sud, ma di un nord e di un sud che si uniscono e collaborano, e quindi di un'Italia che va avanti grazie a due spinte diverse. Da un lato ci sono l'ordine, il rigore e la possibilità di farsi strada. Dall'altro la fantasia, la spontaneità e un allegro disordine".
Il regista Luca Miniero
"Non sono d'accordo con quanti sostengono che Benvenuti al Sud fosse una copia del film francese di cui era in qualche modo il remake. Si trattava di un prodotto originale. Se vogliamo, questo lo è ancora di più, e se abbiamo vinto un Nastro d'Argento per la migliore sceneggiatura per il primo film, per questo secondo speriamo di fare ancora meglio".
L'attore Claudio Bisio
"Milano riesce a non esaurire mai la mia curiosità . Sono in Lombardia da un mese e ammetto che mi sono ricreduto su tantissime cose. Pensavo che avrei mangiato l'ossobuco, il risotto e la cotoletta e invece qui la cucina tipica è giapponese, sushi, sashimi...anche i centri benessere sono giapponesi, o cinesi. Mi sono accorto che mancano le salumerie...come si fa a stare senza salumerie?! Mi sono anche reso conto che tutte le parole che finiscono in 'un' non sono un complimento per noi del sud...'terrun', per esempio. Scherzi a parte, ho notato una grandissima affabilità nella gente, un amore quasi sudamericano nei nostri confronti. Milano è una città piena di stimoli, una città piena di persone ossessionate dalla seconda casa, come succede al personaggio di Angela Finocchiaro nel film ... diciamo che a Napoli spesso si hanno problemi con la prima casa".
L'attore Alessandro Siani
"Faccio la parte di un manager, un odioso tagliatore di teste che ha riassunto la sua filosofia nella sigla e.r.p.e.s., che sta per efficienza, rapidità , puntualità , energia, sorriso. Mi hanno chiesto se per questo personaggio mi fossi ispirato a Brunetta o a Marchionne. Posso rispondere che Marchionne non l'ho mai incontrato. Quanto a Brunetta, vi assicuro che è decisamente più basso di me."
L'attore Paolo Rossi
(Benvenuti al Nord; ITALIA 2011; commedia; 110'; Produz.: Medusa Film/Cattleya; Distribuz.: Medusa Film)
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Titolo in italiano: Benvenuti al Nord
Titolo in lingua originale:
Benvenuti al Nord
Anno di produzione:
2011
Anno di uscita:
2012
Regia: Luca Miniero
Sceneggiatura:
Luca Miniero e Fabio Bonifacci
Cast: Claudio Bisio (Alberto) Alessandro Siani (Mattia) Angela Finocchiaro (Silvia/Erminia) Valentina Lodovini (Maria) Nando Paone (Costabile Piccolo) Giacomo Rizzo (Costabile Grande) Nunzia Schiano (Signora Volpe) Fulvio Falzarano (Mario) Salvatore Misticone (Signor Scapece) Paolo Rossi (Palmisan, il cattivo tagliatore di teste) Ippolita Baldini (La Dodi) Francesco Brandi (Sandrino) Francesco Migliaccio (Comisoni) Alessandro Vighi (Chicco) Gianmarco Pozzoli (Magonza)
Musica: Umberto Scipione
Costumi: Eleonora Rella
Scenografia: Paola Comencini
Fotografia: Paolo Carnera
Montaggio: Valentina Mariani
Scheda film aggiornata al:
03 Dicembre 2012
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Sinossi:
Sono passati circa due anni. I nostri amici, Alberto e Mattia, sono in crisi con le rispettive mogli. Silvia (Angela Finocchiaro) detesta Milano a causa delle polveri sottili e dell’ozono troposferico e accusa Alberto (Claudio Bisio) di pensare solo al lavoro e poco a lei. Così, per risvegliare l’amore, prende una seconda casa in montagna dove trascorrere romantici weekend. Peccato che Alberto abbia accettato di guidare un progetto pilota delle Poste che lo impegnerà per un anno, sabati compresi. Intanto Mattia (Alessandro Siani), il solito irresponsabile, vive con la moglie Maria (Valentina Lodovini) e il figlio Edinson a casa della madre, lavora poco e proprio non riesce a pronunciare la parola “mutuoâ€. Per questo Maria lo lascia, costringendolo a mille sceneggiate per riconquistarla. Fallito ogni tentativo, Mattia suo malgrado finirà a lavorare a Milano, incastrato dall’ingenuità dei suoi amici che lo affidano alle cure di Alberto. L'impatto del napoletano con la città sarà terribile: partito con un giubbotto fendinebbia il povero Mattia finirà col rovinare la sua vita e quella dell’amico Alberto. Ma, piano piano, i pregiudizi inizieranno a sciogliersi...
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
'FUNERAL TRAVEL' DA SUD A NORD A LIETO FINE... COME SEMPRE!
"Sapete perché San Paolo ha scritto tutte quelle Lettere ai Corinzi e i Corinzi non hanno mai risposto? Ve lo dico io perché: perché non c'erano ancora le Poste!". E' questa solo una delle varie 'freddure' da nuova commedia all'italiana targata ancora Luca Miniero per Benvenuti al Nord - questa volta in coppia con Fabio Bonifacci che ha sostituito Massimo Gaudioso - dopo l'apripista di Benvenuti al Sud, già ispirato allo straordinario successo d'oltralpe Bienvenue chez le Ch’tis (per l'Italia Giù al Nord). Il palcoscenico - carta vincente non si cambia - è infatti sempre quello delle Poste: un luogo di lavoro come un altro - condito ancora una volta di nuovi, falsi, portatori di handicap prontamente smascherati quanto prontamente resuscitati in altre alternative spoglie. Un luogo innalzato a 'mcguffin', quale prima platea tra le più rappresentative del Bel Paese |
(che fu) per riciclare una familiare ricetta di Pane amore e ... - quando con i trasferimenti di lavoro dovevano vedersela marescialli e carabinieri - dall'impasto alternativo, là dove, mentre si torna a giocare sugli stereotipi delle presunte differenze tra Nord e Sud, non si rinuncia agli ingredienti di base: l'amore e la salvaguardia del matrimonio, inclusa la rivendicazione della famiglia come valore prioritario sui soliti carrierismi rampanti, messi ancora una volta deliberatamente alla gogna sul pentagramma di una sinfonia ben intonata sul ridicolo-farsesco e sull'equivoco. Sinfonia per la quale si è riusciti a schivare la buccia di banana del tormentone sull'onda di qualche fantasiosa innovazione, nonché di qualche divertente pretesto per riallacciarsi al precedente Benvenuti al Sud, quasi a volerne rimarcare la legittimità del proseguo, d'altra parte a rischio serialità , giacché le battute finali 'Arrivederci al Nord', sembrano ammiccare ad un terzo 'episodio'. A cantare questo secondo 'ritornello' troviamo |
la collaudata coppia Bisio-Siani, una Angela Finocchiaro, qui particolarmente camaleontica, che gioca spassosamente al raddoppio interpretando madre e figlia, e, icone stereotipate del profondo Sud, Nunzia Schiano (madre e suocera) & Co. Quanto alla naturalmente voluttuosa Valentina Lodovini, con il personaggio di Maria si impone quale incarnazione moderna della iconica bellezza mediterranea acqua e sapone già - ben più gloriosamente - indossata da Gina Lollobrigida e Sofia Loren.
Anche in Benvenuti al Nord si cerca così, con i mezzi che si hanno al momento, sull'onda della baldanza propria di una ritmica cabarettista, l'affiliazione alla tradizione storica della commedia all'italiana, rispettosi verso una grandezza forse irripetibile che, dunque, intelligentemente, scarta dall'emulazione, senza rinunciare all'affettuoso ricordo che si trasmette sempre volentieri: quel cenno delicato e discreto che Siani si concede per un fuggevole momento - quel modo inconfondibile di sfiorarsi il sopracciglio a maschera di emozioni interiori - ad esempio, non è |
altro che il suo dichiarato, amorevole omaggio, alla gestualità minimalista con cui il mai dimenticato Massimo Troisi sapeva tradurre pagine e pagine di sceneggiatura: una sceneggiatura mai scritta, se non unicamente nell'immenso della sua malinconica interiorità .
Ma Benvenuti al Nord vola basso e leggero, cavalcando con compiaciuto diletto la metrica dialettale sul filo dell'inevitabile contrasto, equivocabile quanto si vuole fin quando non ci si imbatte in improbabili ed esilaranti intese, come quella tra i due anziani. Stereotipo degli stereotipi, eppure quanto di più vero, come la nomea popolare sul piano internazionale sottoscrive - Mangia, Prega, ama docet - l'unità d'Italia rivendica la sua vittoria a tavola, dopo aver dimostrato l'univoca ricerca degli stessi, universali, valori: la corale armonia delle tavole super imbandite del Sud trova un imprevisto corrispettivo nelle tavolate festaiole allestite in occasione dell'atteso raduno degli Alpini al Nord. Persino il pesciolino rosso chiamato affettuosamente 'il trota' - ogni riferimento |
'leghista' è puramente casuale - l'unico che avrebbe qualcosa da ridire in merito alla riscoperta armonica unione tra Nord e Sud, viene inconsapevolmente inghiottito in pochi bocconi, confuso in un pastrocchio alimentare mal riuscito al freddo sapore di sushi. Già si suol dire 'muto come un pesce', se poi il pesce viene disavvedutamente 'fatto fuori', si è più sicuri. E voilà ! Tra un funiculì e un funiculà abbaiato da un mastino napoletano in quel di Milano, la metafora è servita! |
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Bibliografia:
Ufficio Stampa: Studio Nobile Scarafoni.
Pressbook:
PRESSBOOK in ITALIANO di BENVENUTI AL NORD
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Benvenuti al Nord - trailer 2
Benvenuti al Nord - trailer
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