SOURCE CODE: JAKE GYLLENHAAL DENTRO UN PROGRAMMA TOP-SECRET DIRETTO DAL REGISTA DI 'MOON' DUNCAN JONES. L'IRRESISTIBILE FASCINO DEI VIAGGI NEL TEMPO, O, PER MEGLIO DIRE, 'RIASSEGNAZIONE DEL TEMPO', E DELLE REALTA' PARALLELE COLPISCE ANCORA
Seconde visioni - Cinema sotto le stelle - RECENSIONE N. 2
"Il mix di humour e di elementi di fantascienza lo rende inconsueto e molto affascinante. Il pubblico non deve necessariamente trovarsi intrappolato nella logica o nella scienza che c’è dietro a tutto ciò che accade. Può semplicemente lasciarsi trasportare in questo viaggio emozionante... Se metà del pubblico esce soddisfatta per la storia d’amore e l’azione, e l’altra metà rimane incuriosita dal finale e si diverte a capirne la logica, allora sarò molto soddisfatto. Credo che il film contenga elementi sufficienti per creare un interesse in tutti quanti".
Il regista Duncan Jones
(Source Code; USA/FRANCIA 2011; Action Thriller Sci-Fi romantico; 93'; Produz.: Vendôme Production/Vendôme Pictures/The Mark Gordon Company; Distribuz.: 01 Distribution)
Cast: Jake Gyllenhaal (Capitano Colter Stevens) Michelle Monaghan (Christina) Vera Farmiga (Goodwin) Jeffrey Wright (Rutledge) Brent Skagford (Troxel) Cas Anvar (Hazmi) Michael Arden (Derek) Russell Peters (Max Denoff) Craig Thomas (Gold Watch Executive)
Musica: Chris Bacon
Costumi: Renee April
Scenografia: Barry Chusid
Fotografia: Don Burgess, ASC
Montaggio: Paul Hirsch, A.C.E.
Effetti Speciali: Ryal Cosgrove (supervisore)
Makeup: Kathy Kelso
Casting: John Papsidera, CSA
Scheda film aggiornata al:
25 Novembre 2012
Sinossi:
IN BREVE:
Il Capitano Colter Stevens (Jake Gyllenhaal) è costretto, suo malgrado, a rivivere gli ultimi 8 minuti di vita del passeggero di un treno che esploderà . Si risveglia all’improvviso senza sapere dov’è. Di fronte a lui c’è Christina (Michelle Monaghan) che gli sorride, ma lui non ha la più pallida idea di chi sia. In uno specchio vede il volto di un altro uomo e in tasca ha la carta d’identità di un tranquillo insegnante di scuola. Nel frattempo una donna in uniforme (Vera Farmiga) gli impartisce ordini da un monitor. A sua insaputa è impegnato in una missione militare ad alto rischio per scoprire il colpevole di un attentato che poche ore prima ha fatto migliaia di vittime.
Poche ore prima, appunto…
Colter è dentro il programma top-secret 'Source Code' che gli permette di andare indietro nel tempo, per evitare il disastro. Ma ogni volta ha solo pochi minuti per raccogliere stralci di prove.
Solo 8 minuti…
IN DETTAGLIO:
In Source Code un pilota di elicotteri viene reclutato per un’operazione militare top-secret ma si ritrova coinvolto in una missione completamente diversa. Prende così corpo ed anima un action thriller intelligente e frenetico che mette in discussione le nostre supposizioni sul tempo e sullo spazio.
Il Capitano Colter Stevens (Jake Gyllenhaal) si risveglia su un treno di pendolari senza avere la minima idea di come ci sia finito. Seduta di fronte a lui c’è Christina (Michelle Monaghan), una donna che non conosce, ma che invece sembra conoscere lui. Il Capitano Stevens cerca rifugio nel bagno e rimane sbigottito quando allo specchio vede riflesso il volto di un altro uomo e, poco dopo, nel suo portafogli scopre una carta d’identità che appartiene a un insegnante di scuola di nome Sean Fentress. All'improvviso, una fortissima esplosione squarcia letteralmente il treno.
Quasi istantaneamente, Colter viene trasportato in un’unità di isolamento high-tech, dove una donna in uniforme, di nome Goodwin (Vera Farmiga), lo obbliga a dirle tutto ciò che ha visto. Colter è coinvolto in una missione estremamente importante per identificare un attentatore che poche ore prima ha distrutto un treno e che è intenzionato a uccidere altre migliaia di persone con un’esplosione ancora più colossale nel cuore di Chicago. Un programma top-secret, denominato ‘Source Code’, permette a Colter di assumere per breve tempo l’identità di Sean nella realtà parallela del treno di pendolari, che si dirige verso il suo tragico destino. Ogni volta che fa ritorno sul treno, Colter ha solo otto minuti a disposizione per smascherare l’identità dell’attentatore. Ma ogni volta raccoglie solo pochi stralci di prove, mentre la sua preda riesce sempre ad eluderlo. Più cose scopre, più si convince di poter prevenire la terribile esplosione – ma ha poco tempo a sua disposizione per riuscirci.
SHORT SYNOPSIS:
An action thriller centered on a soldier who wakes up in the body of an unknown man and discovers he's part of a mission to find the bomber of a Chicago commuter train.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
DUNCAN JONES SI CONFERMA RAFFINATO CINEASTA ASSETATO DI RISPOSTE ESISTENZIALI CHE CONTINUA A CERCARE IN REALTA' ALTERNATIVE DAL NOSTRO PRESENTE CONTEMPORANEO. QUESTA VOLTA, DOPO IL SAM ROCKWELL DI 'MOON', A DARGLI MAN SALDA CHIAMA JAKE GYLLENHAAL. INSIEME SOGNANO DI POTER PREVENIRE I DISASTRI DELLA MANO ARMATA DELL'UOMO, DI COGLIERE E DAR VALORE ALL'ATTIMO FUGGENTE, MAGARI 'RIASSEGNANDO IL TEMPO'...
Regista da tenere d’occhio, questo Duncan Jones, che recentemente (2009) ci ha catturato con l’intrigante Sci-Fi Moon, evidentemente particolarmente attratto da prospettive esistenziali a tutto tondo, da indagarsi in profondità e per vie trasverse, in cui c’è sempre posto per qualche missione davvero ‘speciale’, la cui melodia tracima da un pentagramma magari sovrapposto, alternativo a quello originale. Sono difatti le realtà alternative, i flussi temporali ripensati non solo come non del tutto inviolabili ma come potenzialmente ‘riassegnabili’, le riletture dei rapporti tra individuo/ego e collettività , le possibili dimensioni parallele, i valori
persi nella notte dei tempi come il dovere morale di non perdersi, anzi, catturarlo al volo, ogni attimo fuggente che la vita ci mette su un piatto d’argento, quello che immancabilmente riusciamo a rovesciare senza prima averne gustato il contenuto. Tutte tematiche trasparenti da questo nuovo Sci-Fi contemporaneo che risponde al nome di Source Code, accordando piena fiducia ad un titolo asciutto ed essenziale da rasentare l’essiccamento, per una volta rispettosamente accettato dalla versione italiana che ha fortunatamente evitato ulteriori appendici esplicative.
Ora, se uno come Duncan Jones si mette in testa di ruminare per conto proprio temi che solo in apparenza ci possono sembrare in qualche modo familiari, potete star certi che non è certo per rimarcare qualcosa di già orecchiato, per seguire il gregge ma che ha qualcosa da dire degno di essere visto e ascoltato. Così, se prima erano i precognitivi di Minority Report, il supporto agli
umani di sventare crimini di vario genere, qui è lo stesso avveniristico programma del ‘Source Code’ a permettere, per altri versi, di poter acquisire conoscenze anzitempo per evitare una delle varie scempiaggini criminose di cui sa essere capace l’essere umano. Nella consapevolezza di questo, qualche decennio in celluloide fa (Ultimatum alla terra) si era pensato ad un provvidenziale intervento extraterrestre per convincere, con le buone o le cattive, il genere umano a gettare le armi - non la spugna - per poter scrivere la parola ‘fine’ sull’interminabile saga ‘guerrafondaia’ in onda interplanetaria come soup-opera umana di cattivo gusto. E dire che ad ogni angolo scorgiamo sempre fantasmi minacciosi, potenziali aggressori, magari di estrazione orientale (già Wim Wenders con La terra dell’abbondanza aveva ben reso l’idea all’indomani dell’11 Settembre), magari di cultura altra. Da questa, e da altre paure, è dilaniato un intenso Jake Gyllenhaal alle prese con un imprevisto suo
‘sdoppiamento’ - Capitano Colter Stevens/insegnante Sean Fentress - motore-chiave operativo della ‘speciale’ missione del ‘Source Code’ che lo riporta più e più volte sul binario temporale di otto minuti focali per cercare indizi vitali a sventare attentati mortali su piccola e vasta scala. La macchina da presa di Duncan Jones che già era riuscita a catturare apici introspettivi restituiti allo spettatore nella loro integra fragranza da Sam Rockwell in Moon, qui in Source Code con Jake Gyllenhaal non si fa mancare inediti scorci di primissimi piani su cui gioca sapientemente le sue luci e le sue ombre, filtrandoli con estrema disinvoltura al setaccio multistrato dell’iper realismo così come di una variegata trasfigurazione dettata dal copione dei reiterati passaggi temporali. Così dall’alto dell’attuale maturità professionale, di cui si potevano intravedere i germi già all’altezza di Cielo d’Ottobre (2005), Jake Gyllenhaal cerca indizi così come scottanti e irrinunciabili risposte dall’interno di uno
Tra le interlocuzioni femminili di Jake - la disciplinata interpretazione di Michelle Monhagan (Christina) è semplicemente strumentale alla storia - spicca Vera Farmiga (Goodwin), vera maestra nel dirigere questo suo intrigante personaggio ‘in bilico’, destinato a trascendere il protocollo militare a tutto vantaggio del rispetto della persona umana. Scoperta questa forse ancor più importante di quel che il
vaso di Pandora del Source Code - non un viaggio nel tempo ma una ’riassegnazione del tempo’ sul filo di calcoli parabolici e quantistici - promette di svelare…
Commenti del regista
Nonostante gli elogi e l’interesse rivolti nei confronti del suo primo film, inizialmente, Jones non era molto impaziente di fare un altro film di fantascienza:
JAKE GYLLENHAAL confronta Source Code con il primo film (Moon) diretto da Duncan Jones, scorgendo paralleli evidenti come l’esplorazione temporale, l’identità e l’umanità :
"Duncan sembra essere piuttosto interessato all’alterazione della realtà . Allo stesso tempo, va alla ricerca di ciò che si cela nell’inconscio. Al centro di entrambi questi film, c’è una persona che inizialmente si sente totalmente smarrita e deve trovare il modo di destreggiarsi in una situazione a lui totalmente estranea. Entrambi i protagonisti delle due pellicole cercano di scoprire cosa debbano fare e la ragione per cui si trovano dove si trovano".
Bibliografia:
Nota: Si ringrazia Cristiana Trotta (01 Distribution)