THE WOMAN IN BLACK: DANIEL RADCLIFFE AVVOCATO SCOMPAGINATO DALLE ATMOSFERE DARK DI UNA 'GHOST STORY' VIRATA SULL'HORROR
RECENSIONE IN ANTEPRIMA - Dal 2 MARZO
(The Woman in Black; REGNO UNITO/CANADA 2011; thriller 'ghost-horror'; 95'; Produz.: Alliance Films/Cross Creek Pictures/Hammer Film Productions; Distribuz.: Videa CDE)
Soggetto: Basato sul romanzo omonimo di Susanne Hill (edito in Italia da Polillo)
Cast: Daniel Radcliffe (Arthur Kipps ) Ciaran Hinds (Mr. Daily ) Janet McTeer (Mrs. Daily) Roger Allam (Mr. Bentley ) Sophie Stuckey (Stella Kipps ) Liz White (Jennet Humfrye ) David Burke (PC Collins ) Shaun Dooley (Fisher) Sidney Johnston (Nicholas Daily) Victor McGuire (Gerald Hardy ) Alexia Osborne (Victoria Hardy) Alisa Khazanova (Alice Drablow) Mary Stockley (Mrs. Fisher) Aoife Doherty (Lucy Jerome) Tim McMullan (Mr. Jerome) Cast completo
Misha Handley (Joseph Kipps)
Musica: Marco beltrami
Costumi: Keith Madden
Scenografia: Kave Quinn
Fotografia: Tim Maurice-Jones
Montaggio: Jon Harris
Casting: Karen Lindsay-Stewart
Scheda film aggiornata al:
25 Novembre 2012
Sinossi:
IN BREVE:
Il giovane avvocato Arthur Kipps (Daniel Radcliffe) si reca in un lontano villaggio per occuparsi del testamento di un cliente recentemente scomparso. Ma in quel luogo succedono cose strane e terribili ai bambini, eventi legati alle apparizioni del vendicativo fantasma di una vedova.
Young lawyer Arthur Kipps travels to a remote village to organize a recently deceased client's papers, where he encounters the ghost of a scorned woman set on vengeance.
Commento critico (a cura di ERMINIO FISCHETTI)
Il sottogenere horror della 'ghost story' torna nelle sale con un classico di Susan Hill pubblicato nel 1982, The Woman in Black (edito in Italia da Polillo), già adattato per la radio, per il teatro e per la televisione inglese nel 1989 con la regia di Herbert Wise. La pellicola, diretta da James Watkins, all’opera seconda dopo l’altro horror Eden Lake, vede Daniel Radcliffe nella prima opera realizzata dopo la dismissione definitiva dei panni di Harry Potter.
più classico che affonda le sue radici nei romanzi di Ann Radcliffe, proseguite poi con autori come Henry James e soprattutto Daphne Du Maurier (l’autrice del classico adattato da Alfred Hitchcock, Rebecca, la prima moglie, di cui proprio Susan Hill scriverà il seguito Mrs. De Winter) e Shirley Jackson, ma la trasposizione filmica diretta da Watkins e adattata da Jane Goldman appare svogliata, sopra le righe e priva di una forma compatta di narrazione che non riesce a condensare il materiale in un’estetica ben oleata generando soltanto una pallida imitazione dei classici britannici del genere degli anni Quaranta e Cinquanta (che trovano forse il punto massimo in un tardo capolavoro di rarefatta bellezza del 1961 come Suspense, diretto da Jack Clayton, basato su un romanzo di Henry James e interpretato da una splendida Deborah Kerr), che a loro volta prendevano ispirazione da quella letteratura inglese intrisa di quei drammi della
piccola borghesia e nobiltà di provincia che affondavano nel sangue della solitudine e del silenzio.
In questo film restano soltanto i paesaggi desolati, che il regista utilizza per costruire una storia fatta di pochi dialoghi ed eleganza formale, ma sia l’effetto drammatico che il puro aspetto horror di genere sono privi di tensione di qualsivoglia forma, psicologica e d’ambiente, problema causato dalla caratterizzazione di personaggi macchietta e da un cast davvero a disagio nei propri ruoli, a cominciare da un Daniel Radcliffe mono-espressivo e imbalsamato nelle espressioni facciali, e da una mancanza di accuratezza generale. Davvero dimenticabile un film di atmosfere gotiche che non riesce nemmeno a ricreare delle atmosfere gotiche (e che nei momenti in cui dovrebbe far paura genera riso involontario). Figuriamoci il resto!