HEREAFTER: CLINT EASTWOOD SULLA CRESTA DEL THRILLER SOPRANNATURALE. MATT DAMON E' IL PERSONAGGIO CHIAVE PER L'INTRECCIO DEI DESTINI DI TRE PERSONE TOCCATE DALLA MORTE. UN MODO COME UN ALTRO, PER CLINT EASTWOOD DI RACCONTARE CON SENSIBILITA' ROMANTICA LE ANSIE DEL MONDO CONTEMPORANEO
DVD sotto l'albero di NATALE di 'CELLULOIDPORTRAITS' - CELLULOIDPORTRAITS AWARDS 2011 - 2° classificato come 'MIGLIOR FILM dell'ANNO'
Dal 28. Torino Film Festival (28 Novembre-4 Dicembre 2010) - RECENSIONE - Dal 5 GENNAIO 2011
âNon sappiamo cosa câè dallâaltra parte. Ognuno ha le proprie credenze su quello che câè o non câè, ma siamo sempre nel campo delle ipotesi. Nessuno può saperlo fino a che non ci si arriva... Il modo in cui era costruita (la sceneggiatura) la rendeva diversa e poi affrontava problemi profondi, di grande ampiezza. Mi è piaciuto il modo in cui Peter (Morgan) ha scritto le tre storie, indipendenti tra loro, ma nello stesso tempo collegateâ.
Il regista Clint Eastwood
âSiamo cosĂŹ vicini a una persona, sappiamo tutto di lui, condividiamo tutto e poi lui se ne va e improvvisamente non sappiamo piĂš niente. Ho voluto scrivere una storia che ponesse alcune di queste domande. Una ricerca che ha qualcosa di epico... Mentre scrivevo, non mi ero reso conto che avevo creato tre personaggi molto solitari che cercavano in qualche modo un completamento lâuno nellâaltro. Eâ stata una sceneggiatura insolita, perchĂŠ normalmente scrivo facendo molte ricerche e basandomi sui fatti. Questa invece è istintiva ed emotiva⌠non pianificata, non schematizzata. Una storia emozionante da scrivereâ.
Lo sceneggiatore Peter Morgan
(Hereafter USA 2010; Thriller soprannaturale; 129'; Produz.: The Kennedy-Marshall Company/Malpaso Productions/Road Rebel; Distribuz.: Warner Bros. Italia)
Soggetto: Hereafter è stato girato tra Londra, Parigi, San Francisco e le Hawaii.
PRELIMINARIA:
Un terribile tsunami si abbatte su una cittadina balneare indonesiana e trascina in acqua una
giornalista francese che vive cosĂŹ unâesperienza tra la vita e la morte. A Londra un incidente stradale causa la morte di un ragazzino, separandolo per sempre dal fratello gemello al quale era legatissimo. Allâaltro capo del mondo, a San Francisco, un uomo può parlare ai morti, ma non vuole farlo.
Cosa succede dopo la morte? Come può una persona scomparire per sempre? E chi rimane come può continuare a vivere? Hereafter è un film che racconta la storia di tre personaggi che cercano delle risposte alle loro vite rispetto a ciò che câè oltre.
Cast: Matt Damon (l'operaio americano George) Cecile De France (la giornalista francese Marie LeLay) Lyndsey Marshal (la madre single inglese) Frankie McLaren (Marcus) George McLaren (Jason) Bryce Dallas Howard (Melanie) Jay Mohr (Billy) Jenifer Lewis (Candace ) Marthe Keller (Dr. Rousseau ) Derek Jacobi (se stesso) Richard Kind (Christos ) Steve Schirripa (Carlo ) Charlie Holliday (Union Official) Fileena Bahris (sopravvissuta allo Tsunami) Jack Bence (Ricky) Cast completo
Nikki Harrup (cameriera )
Musica: Clint Eastwood
Costumi: Deborah Hopper
Scenografia: James J. Murakami
Fotografia: Tom Stern
Montaggio: Joel Cox e Gary Roach
Effetti Speciali: Steve Riley
Makeup: Paul Engelen (supervisore); Isabelle Saintive
Casting: Fiona Weir
Scheda film aggiornata al:
25 Novembre 2012
Sinossi:
IN BREVE:
Un thriller soprannaturale incentrato su tre personaggi, un operaio americano, un giornalista francese e uno studente di Londra con qualcosa in comune: tutti e tre, sia pure in modi diversi, sono toccati dalla morte.
Un operaio americano che comunica con i morti; una giornalista francese superstite da uno tsunami; due giovanissimi gemelli inglesi con una mamma drogata. Il loro rapporto con la morte. La loro e le nostre paure. La loro e la nostra ricerca di assoluti. Romantico e spettacolare, il nuovo viaggio di Eastwood nel nostro bisogno d'amore.
A supermatural Thriller centered on three people - a blu-collar American, a French Journalist and a London school boy - who are touched by death in different ways...
IN ALTRE PAROLE:
Hereafter racconta le storie di tre persone che vengono toccate dalla morte in modi diversi. George (Matt Damon) è un operaio americano che ha un rapporto speciale con lâaldilĂ , Marie (CĂŠcile de France) una giornalista francese che ha avuto una esperienza tra la vita e la morte che ha sconvolto le sue certezze e Marcus (George McLaren e Frankie McLaren) uno studente londinese che ha perso la persona che gli era piĂš vicina e da allora cerca disperatamente delle risposte. Le loro storie finiranno con lâintrecciarsi, le loro vite saranno cambiate per sempre da quello che credono esista, o debba esistere, nellâaltro mondo.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
Premessa:
Personalmente trovo vergognoso che ad ogni angolo possibile e con una tabella di marcia intensiva si trovi il âtormentone in celluloide del momentoâ Che bella giornata e che per i film di Stephen Frears, Tamara Drewe e Clint Eastwood, Hereafter, unâaltra perla in celluloide da non perdere â si debba andare a cercare a miglia di distanza lâopportunitĂ di visione - tra un poâ rara come le mosche bianche. A questo punto, dopo Nowhere Boy e In un mondo migliore che ora circola in seconda visione, a scoppio ultraritardato come lâItalia dallo stivale ormai con tacco sbilenco, azzoppata come i cavalli di razza accidentati. Ma cosâè successo alla distribuzione? Quali logiche stanno dietro alla mancata, legittima, auspicata divulgazione di pellicole che hanno molto da dire a un pubblico che, magari, ascolterebbe il messaggio anche con piacere, se solo gliene fosse data la possibilitĂ ? Stanno ancora in programmazione film usciti a
novembre! Che le multisale stiano risultando insufficienti di numero? Forse dovrebbero essere ulteriormente frazionate ma il fatto è che non sono certo sempre e comunque gremite di gente. Con i prezzi che corrono - vergognosi! - le famiglie devono ben scegliere e, passino le feste, ma dopo? Lasciamo stare, abbiam fatto mille miglia ma con Clint Eastwood grazie a Dio vale sempre la pena, soprattutto questa volta.
Commento critico:
Che Dio ce lo preservi ancora a lungo perchĂŠ senza di lui ci sentiremmo tutti un poâ orfani. Orfani di chi potremmo definire il âbuon samaritanoâ della celluloide: i suoi film offrono, con la massima semplicitĂ e senza ostentazione alcuna, seguendo una cifra asciutta ed elegante, assolutamente essenziale e mai asservita a spettacoli gratuiti e ridondanti sia sul piano scenografico che di protagonismo, contenuti autentici e di pura sostanza, di alto valore umano e morale, civile e spirituale. In altre parole, lâessenza di
quella dignitĂ perduta nella notte dei tempi e della valanga di volgare trash da cui ci troviamo irrimediabilmente violentati e sommersi ogni giorno. Il nostro ottuagenario Clint Eastwood con Hereafter ha aggiunto cosĂŹ unâaltra preziosissima perla al suo ârosarioâ di celluloide declinato in regia. Del resto un colpaccio geniale, solo per toccare le corde piĂš recenti dopo Million Dollar Baby, lâaveva giĂ assestato allâaltezza di Flags of Our Father e Lettere da Iwo Jima. Quale regista prima di lui ha pensato di parlare di una guerra frazionandola in due film distinti - uno migliore dellâaltro - in cui si potessero vedere entrambi i punti di vista di ognuna delle parti avverse? L'estremo rispetto per l'altro lo contraddistingue al punto da mantenere le lingue originali: anche qui, in Hereafter, nelle parti richieste dal copione, mantiene difatti la lingua originale francese con sottotitoli. E che dire di Gran Torino? Clint Eastwood riesce
sapientemente, come nessun altro, a farsi umilmente faro delle nostre coscienze, avvelenate da troppo âsmogâ come le nostre cittĂ industrializzate. Anche la coscienza personale sembra al ribasso, a buon mercato, proprio come in tempo di saldi e il vecchio Clint con la sua vegliarda saggezza, sopraggiunge puntuale ad illuminarne ogni angolino, tanto mal celato quanto inesorabilmente imputridito, per dirci che è ora di darci una ripulita e che non è mai troppo tardi, se solo ci diamo una smossa. Non una smossa di poco conto, bensĂŹ proprio come lo tsunami che ha inscenato nella prima delle tre storie che si intrecciano nel suo Hereafter. Se solo si pensa ai prorompenti, roboanti effetti speciali di una miriade di pellicole con apocalittici scenari, stupisce la realistica sobrietĂ eastwoodiana, ben piĂš interessata allo straordinario âspettacolo interioreâ dei suoi protagonisti, a filmare in soggettiva la profondissima intimitĂ mentale di quelle visioni, figlie legittime della
vasta letteratura sulle dirette testimonianze degli stati di pre-morte, qui ricreate per lâoccasione sullo schermo in tutta lâeccellenza immaginifica e la sofisticata discrezione che una padronanza stilistica al top dellâelegante efficacia visiva possa mai pensare di raggiungere. Eâ riuscito persino a ricreare straordinariamente, sempre in soggettiva, il momento in cui lâessere è appeso ad un filo tra la vita e la morte, lo stato di incoscienza-coscienza in cui dallâuna dimensione si torna allâaltra, con un frazionamento di tempi cinematografici dosato con la precisione lenticolare del dosaggio chimico di un farmacista.
Inediti giochi di luci ed ombre in grado di avvolgersi fino allâassorbimento, son del resto quelli che dominano lâintera pellicola che, mentre affronta il delicato e cruciale nodo esistenzial-spirituale legato alla vita dopo la morte e al groviglio di domande che attanaglia ognuno di noi soprattutto in seguito alla perdita di persone care, coglie lâoccasione per mettere il dito nelle piaghe
della nostra contemporaneitĂ , fatta di tradimenti di svariata natura, di irrefrenabili carrierismi ed ambizioni che per lo piĂš surclassano buon senso e rapporti umani, di solitudini e di vuoti difficili da colmare se non con surrogati â tampone o, magari, con salutari corsi di cucina italiana (il nostro Clint non dimentica mai il suo debito con lâItalia e con il buongustaio, oltre che impareggiabile cineasta, Sergio Leone). E sono ancora questi ricercati effetti luministici a conferire uno strano equilibrio tra le parti: quello per cui Matt Damon, nelle vesti del personaggio chiave del riluttante medium George, intelligentemente complice della genialitĂ eastwoodiana, si ritaglia una dimensione intermedia, appuntata su una cifra discrezionalmente dimessa e spesso in ombra per metĂ che scarta dal protagonismo assoluto, condiviso equamente con la stupenda attrice CĂŠcile De France che ha incarnato in una sorprendente e raffinata stratificazione emotiva la giornalista francese Marie LeLay, e con il
bambino gemello sopravvissuto al fratello. Personaggi che muovono occasioni per lambire con tocco leggero e discreto temi come situazioni familiari di forte disagio minorile, assistenza sociale e temporaneo affidamento, riabilitazione da droga e alcool, situazioni di abusi ma anche di lavoro precario e molto altro ancora, tra cui lâindiscussa, travolgente potenza, dei legami di sangue.
Clint Eastwood trova cosĂŹ la cifra ideale per parlare dei disagi della vita vissuta dallâumana specie sulla terra, in unâestrema sintesi che tocca tre emblematici destini incrociati, per parlare della morte, e della vita post mortem. E se trova modo e maniera di inoltrarvisi con unâandatura controllata, moderata e leggera, libera da esasperate inflessioni, con un senso della misura rigorosamente scientifico - preferendo semmai legittime concessioni che passano per celebri brani di opera lirica, racconti morali alla radio specchio di specifiche condizioni esistenziali ed elettivi scrittori come Charles Dickens, incluso il suo âsognoâ dipinto
nel famoso quadro - non lascia dâaltra parte niente di insoluto. Clint Eastwood ha le idee fin troppo chiare sullâargomento e ce lo dice senza mezzi termini, riuscendo peraltro ad essere straordinariamente convincente: passando per ricerche su internet, in assoluta par condicio tra musulmani e cattolici, per esibizioni di sedicenti medium, ciarlatani contrapposti allâautentico George (Damon) insignito dello speciale âdono-condannaâ, per arrivare alla dimostrazione âscientificaâ dellâequazione ponendo la sua risposta, assolutamente positiva e confortante senza la pretesa di essere esaustiva, paradossalmente proprio in bocca ad una scienziata atea, rinnegata sullâonda di unâevidenza che scarta dalla pura coincidenza. Il âsegnoâ piĂš importante tra i tanti, percepiti o meno, riconosciuti o rinnegati, regalati come sostegno alla nostra fragile condizione umana. Grazie Clint, è sempre un piacere!