I RAGAZZI STANNO BENE: UN ATIPICO QUARTETTO, CAPITANATO DALLE 'MOMS' ANNETTE BENING E JULIANNE MOORE, I CUI LEGAMI FAMILIARI DOVRANNO ESSERE DEFINITI, RIDEFINITI E RI-RI-DEFINITI ANCORA
RECENSIONE - Dall'11 MARZO
Dal 60. Festival del Cinema di Berlino e dal V. Festival Internazionale del Film di Roma - Candidato a 4 Premi OSCAR ('Miglior Film', 'Migliore Sceneggiatura Originale', 'Migliore Attrice Protagonista' - ANNETTE BENING, 'Migliore Attore Non Protagonista' - MARK RUFFALO); VINCITORE di 2 GOLDEN GLOBE ('Miglior Film – Commedia', 'Migliore Attrice Protagonista' - ANNETTE BENING)
(The Kids Are All Right USA 2010; commedia; 106'; Produz.: 10th Hole Productions/Antidote Films/Artist International Management/Artist International/Gilbert Films/Mandalay Vision/Plum Pictures; Distribuz. Internazionale - Focus Features; Distribuz. Internazionale: Inferno Entertainment (Stati Uniti); Distribuz. italiana: Lucky Red)
Titolo in lingua originale:
The Kids Are All Right
Anno di produzione:
2010
Anno di uscita:
2011
Regia: Lisa Cholodenko
Sceneggiatura:
Lisa Cholodenko e Stuart Blumberg
Cast: Mia Wasikowska (Joni) Julianne Moore (Jules) Annette Bening (Nic) Mark Ruffalo (Paul) Josh Hutcherson (Laser) Yaya DaCosta (Tanya) Rebecca Lawrence (Brooke) Kunal Sharma (Jai) Amy Grabow (Donna in stato interessante) Eddie Hassell (Clay) Joaquin Garrido (Luis Ramirez) Joseph Stephens Jr. (portalettere)
Musica: Carter Burwell (supervisione musicale: Liza Richardson)
Costumi: Mary Claire Hannan
Scenografia: Julie Berghoff
Fotografia: Igor Jadue-Lillo
Montaggio: Jeffrey M. Werner
Casting: Laura Rosenthal
Scheda film aggiornata al:
25 Novembre 2012
Sinossi:
IN BREVE:
Un ragazzo e una ragazza scoprono di essere stati concepiti tramite inseminazione artificiale di un unico stesso donatore. La conclusione nasce spontanea: sono figli dello stesso padre e dunque fratello e sorella. Il loro sforzo congiunto per individuare l’identità del padre naturale in modo da poterlo finalmente conoscere non sarà privo del poco confortante rovescio della medaglia e l’ingresso del padre ritrovato nella vita familiare dei due ragazzi sarà destinato a sconvolgerne inevitabilmente l’equilibrio.
IN DETTAGLIO:
California: Nic (Annette Bening) e Jules (Julianne Moore) sono da molti anni un'ordinaria coppia di fatto, con casa, cane e due figli adolescenti, la diciottenne Joni (Mia Wasikowska), figlia biologica di Nic, e il quindicenne Laser (Josh Hutcherson), figlio biologico di Jules. Entrambi hanno lo stesso padre, uno sconosciuto donatore di sperma. Poco prima che Joni se ne vada di casa per iniziare gli studi al college, Laser la convince ad andare sulle tracce del loro padre biologico contattando la banca del seme. Lo trovano in Paul (Mark Ruffalo), un ristoratore bravo negli affari, ma decisamente poco propenso a assumersi responsabilità di qualsiasi tipo. La rivelazione di Joni e Laser manderà in corto circuito la vita controllata della casa, costringendo anche Nic e Jules a incontrare Paul che, gradualmente, si inserirà nelle loro vite provocando un imprevisto effetto a catena su tutti i componenti.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
Continuo a pensare che ad oggi, il miglior film in assoluto tra quelli che variamente hanno incluso il tema dell’omosessualità resti A Single Man di Tom Ford, il film che ha valso a Colin Firth la Coppa Volpi al Festival del Cinema di Venezia per la Miglior Interpretazione Maschile. Film in cui compariva in veste di amica con aspirazione a qualcosa di diverso - quando si dice il caso - la stessa Julianne Moore che adesso ritroviamo a far coppia lesbica con Annette Bening ne I ragazzi stanno bene (The Kids Are All Right) di Lisa Cholodenko, film ineccepibile sul piano delle performance delle due navigatissime star hollywoodiane - Julianne Moore (Jules) e Annette Bening (Nic) - (anche se la Bening ha sicuramente di meglio nel carnet professionale), quanto debole sul piano dell’architettura generale appuntata su una famiglia ‘sui generis’, ma non solo.
a formare una particolare sensibilità rivelata da scelte, speciali preferenze o doti espresse nelle consuete dinamiche interrelazionali della vita. In A Single Man ad esempio, erano, tra le altre cose, la spiccata sensibilità per gli odori, per l’arte e la bellezza scultorea di un corpo, qui ne I ragazzi stanno bene - non posso parlare per diretta esperienza e non sono edotta in materia per cui chiedo scusa in anticipo - non solo si contraddistingue questa coppia lesbo quasi solo sul piano sessuale, a parte la scontata quotidianità che coinvolge ogni essere umano, ma sembra anche che l’’ispirazione’ arrivi principalmente dall’altro sesso: i video hard che le due ‘moms’ guardano a letto sono tra omosessuali maschi (fattore spiegato ai figli molto molto in superficie e con ovvio imbarazzo) finchè non si arriva all’ulteriore stravolgimento delle coordinate con il tradimento di una delle due partners, paradossalmente non con un’altra donna ma
con un uomo, e con quanta reiterata passione! Poco importa come si evolverà il post ‘incidente’, irrilevanti le ragioni profonde di tale ‘smarrimento’ in odore di spiazzante incongruenza, così come l’imponenza dei forti legami affettivi, incluso l’indiscusso attaccamento dei figli ad un quadro familiare ‘alternativo’, l’'impeachment' resta piuttosto imbarazzante da spiegare seriamente, anche alla luce del fatto che il desiderio del figlio, e di lì a poco anche della figlia, di conoscere il donatore di sperma con la conseguente assidua frequentazione, con tanto di appagante soddisfazione per i paterni consigli, ascoltati e messi in pratica, la dice lunga sulla questione ‘familia’. Qui, nel tentativo di difendere la ‘famiglia alternativa’, e di darne un’edificante immagine ponendola costantemente a tavola, sembra si cada, volenti o nolenti, nella denuncia di precarietà , nella evidente sofferenza, in qualche modo, della mancanza della figura paterna.
La simpatia della fedifraga Jules/Moore e la complessa psicologia di Nic/Bening,
temerarie navigatrici in tutta sicurezza tra i flutti del dramma alternato alla commedia, rendono agevolmente sopportabili le falle di un film come questo, forse un tantino sopravvalutato.