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THE STRANGERS: LIV TYLER TORNA AL CINEMA DOPO LA NASCITA DEL FIGLIO MILO. ED E' GIA' TALLONATA DA TRE LOSCHI FIGURI MASCHERATI
"La prima volta che, aprendo una tenda, mi sono trovata davanti uno di loro (uno dei tre individui mascherati) ho urlato così forte che ho spaventato tutti. Non sapevo se ne sarei stata capace, non ho mai urlato nella vita reale. Non mi è mai capitato, per esempio, di prendere in mano d'istinto un coltello perché avevo sentito un rumore in casa. Però ho paura del buio, soprattutto in campagna, in mezzo ai boschi".
L'attrice Liv Tyler
(The Strangers USA 2008; Thriller horror; 107'; Produz.: Rogue Pictures/Vertigo Entertainment/Mandate Pictures/Intrepid Pictures; Distribuz.: Blue Sky Media)
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Titolo in italiano: The Strangers
Titolo in lingua originale:
The Strangers
Anno di produzione:
2008
Anno di uscita:
2009
Regia: Bryan Bertino
Sceneggiatura:
Bryan Bertino
Cast: Liv Tyler (Kristen McKay) Alex Fisher (Ragazzo mormone) Peter Clayton-Luce (Ragazzo mormone) Scott Speedman (James Hoyt) Gemma Ward (Dollface) Kip Weeks (L'uomo nella maschera) Laura Margolis (Ragazza 'Pin-Up') Glenn Howerton (Mike)
Musica: Tomandandy
Costumi: Susan Kaufmann
Scenografia: John D. Kretschmer
Fotografia: Peter Sova
Scheda film aggiornata al:
25 Novembre 2012
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Sinossi:
IN BREVE:
Basata su eventi realmente acaduti, la storia vede protagonista una coppia di fidanzati Kristen (Liv Tyler) e James (Scott Speedman) in crisi che passa un weekend in una isolata villetta fuori città . Coppia che inaspettatamente si vede di lì a poco pericolosamente insidiata da tre psicopatici 'mascherati': in un primo momento sono percepiti solo a livello di inquietante presenza, ma ben presto sarà palpabile il pericolo reale, tale da generare un trauma da terrore allo stato puro. La sadica persecuzione dei tre misteriosi aggressori costringerà la giovane coppia a portarsi ben oltre i limiti di ciò che pensava di essere capace di fare in circostanze disperate come quelle che sta vivendo, completamente stravolta nella strenua ricerca verso la sopravvivenza.
Commento critico (a cura di ERMINIO FISCHETTI)
La pellicola di Bryan Bertino si incasella in uno dei generi cinematografici per eccellenza, l’horror, ma il suo interesse resta bloccato a metà e va avanti a suon di cliché. The Strangers si basa su uno spunto per certi versi interessante, ossia la reazione di due persone comuni di fronte ad un’aggressione fisica e psicologica da parte di estranei che non hanno alcuno scopo se non colpire a caso i due malcapitati. Si analizzano, così, le paure ataviche e più profonde degli esseri umani, portando alla luce anche la storia d’amore irrisolta fra la giovane coppia vittima di questa terribile e destabilizzante situazione. In fondo, è questo che Bertino vuole anche celebrare: la fine di un amore finito nel sangue e nella disperazione dei suoi ultimi istanti. Ma lui stesso resta un po’ indeciso perché ha dimenticato la parte della rete della sua metà campo. Dove tirare questa palla? Verso |
la grossolanità o verso la raffinatezza?
L’opera prima del giovane regista americano ha una prima mezz’ora interessante, dove la paura che si vuole instillare nello spettatore è reale, e anche piuttosto riuscita (e ve lo dice qualcuno che al cinema non si spaventa mai di nulla!), attraverso un uso della macchina da presa ben modulato e aiutato da un ottimo montaggio fatto di colpi di scena e angolazioni perfette. Inoltre, nel suo mescolamento iniziale con l’intreccio amoroso dei due protagonisti, tra i quali si è spezzato qualcosa, eppure si comprende che i sentimenti reciproci sono ancora molto forti, c’è una bella chimica di scrittura. Purtroppo, però, dopo il film prende un grosso scivolone. Infatti, la psicologia del rapporto amoroso resta priva di alcun tipo di sviluppo e si interrompe inspiegabilmente, mentre il terrore causato da questi sconosciuti, il cui volto è coperto da maschere, diventa ripetitivo e noioso e slitta |
verso i soliti manierismi del genere. Il gioco del gatto e del topo non spaventa più e il controllo dell’orologio prende il sopravvento. È improvviso e inaspettato lo smacco della delusione ed è un vero peccato perché poi, in fondo, oltre alle promesse iniziali, è corredato da un’ottima confezione fatta soprattutto di una bella scenografia molto curata e una fotografia massiccia, corposa, dove dominano i toni forti del rosso e dei colori caldi in generale, all’interno dei quali, a livello cromatico, è palpabile quel senso di terrore che si vuole trasmettere. Oltretutto, vorrebbe essere anche un saggio nei confronti dei classici del periodo più florido di questo genere, ossia gli anni Settanta, con qualche vago ammiccamento a Stephen King, ma anche questi riferimenti si limitano all’inizio della storia e non trovano perfettamente spazio, invece nella seconda parte, verso quel lavoro di meta-cinematografia postmoderna così ammirata e amata da Tarantino in |
poi. È quindi facile passare attraverso quella sottile linea invalicabile tra un omaggio di genere ed una brutta copia priva di stile. Purtroppo, Bertino compie all’interno del suo lavoro proprio questo terribile atto inibitorio. Resta così un lavoro ibrido, diviso a metà , che sarebbe potuto essere molto accattivante se fosse stato organizzato e costruito meglio.
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Bibliografia:
Sito Ufficiale: www.thestrangers.net
Links:
Galleria Fotografica:
1
The Strangers.mov
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