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'SFIORARSI': DALLA POESIA DI WISLAVA SZYMBORSKA, IL RACCONTO DI UN ALTRO AMORE, LA' DOVE UN UOMO E UNA DONNA SI SONO SFIORATI NELL'ARCO DI UNA VITA
(Sfiorarsi, ITALIA 2006; genere: drammatico; 99’; Produz.: Veradia Film; Distribuz.: Atalante film
Perle di sceneggiatura:
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Titolo in italiano: Sfiorarsi
Titolo in lingua originale:
Sfiorarsi
Anno di produzione:
2006
Anno di uscita:
2006
Regia: Angelo Orlando
Sceneggiatura:
Angelo Orlando e Valentina Carnelutti
Soggetto: Angelo Orlando e Valentina Carnelutti
Cast: Valentina Carnelutti (Cèline) Angelo Orlando (Paolo) Mimosa Campironi (Vanessa) Alessandro Propoli (Andrea) Michela Stella Bagnoli (Teresa) Giorgio Caputo (Armando) Ettore Belmondo (Federico) Giampiero Judica (Nico) Francesco Carnelutti (Regista)
Musica: Saro Cosentino
Costumi: Paola Ronco
Fotografia: Massimiliano Trevis
Scheda film aggiornata al:
25 Novembre 2012
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Sinossi:
"Sfiorarsi è la storia di un incontro, quello tra Paolo e Céline. La geografia di un amore, rinviato nel corso del tempo. Ritardato dallo scorrere delle loro vite su binari quasi paralleli a velocità diverse. In una Roma mondana, quotidiana, reale, Paolo e Céline si sfiorano di continuo; ma i drammi di ciascuno, gli affetti, i piccoli e grandi impegni impediscono loro di accorgersi l’uno dell’altra. Céline è un’attrice, ha trent’anni, una relazione alle spalle, una bambina di dieci. Paolo è un bravo fotografo, sulla quarantina, il cui animo infantile lo allontana dal considerare una relazione approfondita con una donna. È un tempo preciso a permettere loro di fermare il proprio sguardo inconsapevole su quella che potrebbe essere l’incarnazione del più intimo sogno. Paolo e Céline lo intuiscono quando finalmente si trovano, quando mischiando appena le loro vite si rendono conto che potrebbero intrecciare le loro radici. In una grande città dove i rapporti si consumano, le relazioni si sprecano, il loro è un incontro giusto, un amore che esplode. Le loro vite incastrandosi poco a poco diventano speciali. Ma il tempo trascorso da ciascuno prima di destinarsi all’altro lascia tracce indelebili che soltanto una crisi, una scelta, un impegno profondo possono smussare".
Dal >Press-Book< di Sfiorarsi.
Commento critico (a cura di CATERINA D'AMBROSIO)
Toccante, leggero, un soffio. Il lungo e controverso cammino non sembra aver influito sul risultato di questo piccolo e delicato film, nato dalla penna di Angelo Orlando e Valentina Carnelutti. Il titolo, Sfiorarsi, non poteva essere più azzeccato. Paolo è un fotografo quarantenne che fa collezione di…donne giovani, mentre Cèline è una donna con un matrimonio fallito alle spalle, una relazione appena interrotta e soprattutto una bimba da crescere in mezzo a mille difficoltà . Il loro incontro, o meglio, non incontro corre lungo tutto il filo del film regalando momenti di poesia e a volte leggerezza. La solitudine, nella sua accezione più piena, è la vera protagonista di questa piccola opera cinematografica: i pianti silenziosi davanti allo specchio, il rendersi inutilmente conto dell’inutilità della vita, serpeggiano sotto la cenere alimentando un fuoco di frustrazioni e malinconie. Una storia d’amore sui generis, quella che nasce tra i due protagonisti, entrambi troppo |
presi dalla dimensione privastica dell’amore come concetto, o incapaci di fermarsi. Semplicemente. L’incastro delle loro vite, apparente facile all’inizio, si perde come in mille rivoli alla disperata ricerca di un equilibrio troppo a portata di mano per essere visto. Ma i due avranno ancora un’ultima possibilità per trasformare il loro sfiorarsi in un abbraccio carnale e autentico. Terza prova da regista per l’autore salernitano, questo film di Angelo Orlando si conferma come un piccolo gioiello, anche se alcune ingenuità narrative sembrano già viste e sentite. Valentina Carnelutti (vista recentemente in Tutta la vita davanti di Virzì) è brava e appassionata, anche quando la disperazione del quotidiano le dipinge il volto in una maschera incolore. L’aspetto claustrofobico di alcune ambientazioni ben si prestano per raccontare l’infelicità strisciante del film, una infelicità che è un po’ quella che attanaglia l’uomo contemporaneo preso da mille facezie e troppo poco concreto. Un film amaro, |
dal finale aperto, dove la speranza di un mondo migliore è sempre dietro l’angolo. Lo stesso che ha fatto incontrare Paolo e Cèline. |
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Bibliografia:
www.atalantefilm.it/site.html
Links:
Galleria Fotografica:
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