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SOTTO LE BOMBE: QUANDO RACCONTARE IL DRAMMA DI UNA GUERRA (LA TERZA, ISRAELO-LIBANESE DEL 2006) DIVENTA URGENTE!
Giornate Autori Venice Days/Premio Arca Cinema Giovani/Miglior Film "Altre Visioni"/Premio Eiuc Human Rights Film Award
"Questo non è un film che prende posizione. È un film che parla della sofferenza degli innocenti... Nel mio film ho evitato di mostrare i morti, ne abbiamo visti troppi... Questo film, realizzato laggiù sotto le bombe, era la sola arma che avevo per affrontare e tentare di esorcizzare la mia paura… Era necessario filmare con gli eventi, e non contro di essi"
Il regista Philippe Aractingi
(Sotto le bombe, Francia/Libano/UK/Belgio 2007; drammatico; 98'; Produz.: Capa Cinèma - Starfield productions, Art’mell – Fantascope Productions; Distribuz.: Fandango)
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Titolo in italiano: Sotto le bombe
Titolo in lingua originale:
Sous les bombes
Anno di produzione:
2007
Anno di uscita:
2007
Regia: Philippe Aractingi
Sceneggiatura:
Michael Lèviant e Philippe Aractingi
Cast: Nada Abou Farhat (Zeina) Georges Khabbaz (Tony) Rawya El Chab (la ragazza della reception) Bshara Atallah (Il giornalista)
Musica: Renè Aubry, Lazare Boghossian
Fotografia: Nidal Abdel Khalek
Scheda film aggiornata al:
25 Novembre 2012
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Sinossi:
Zeina vive a Dubai. In pieno divorzio, decide di mandare il figlio Karim a casa della sorella a Kherbet Selem, un piccolo villaggio nel sud del Libano, per proteggerlo dai litigi coniugali. Qualche giorno più tardi scoppia la guerra.
Zeina, folle d’angoscia, parte velocemente per il Libano, passando per la Turchia. A causa del blocco però non riesce ad arrivare al porto di Beirut che il giorno del “cessate il fuocoâ€. È qui che avviene l’incontro con Tony, il solo tassista che accetta di portarla verso Sud...
Tony è cristiano ed abita a Beirut, suo fratello vive in Israele. Zeina invece è sciita. Nulla li accomuna: ma che importa. Insieme, percorrono i centri di raccolta profughi e attraversano
un paese devastato.
Arrivati a Kherbet Selem non trovano che rovine. La sorella di Zeina è morta e Ali, un bambino del villaggio, racconta loro che Karim è stato portato via da alcuni giornalisti francesi. Zeina e Tony partono alla ricerca del bimbo disperso... Un viaggio che li avvicina, di fronte alla morte che colpisce tutto intorno a loro.
Dal >Press-Book< di Sotto le bombe
Commento critico (a cura di DANIELE CATENA)
Sotto le bombe è un dramma moderno ed attuale che cerca di indagare sul dolore delle guerre e sugli abissi delle sofferenze umane. L’intero film è un road movie molto particolare e sottile. Il viaggio avviene, oltre che geograficamente, anche nelle menti e nei sentimenti dei protagonisti, che cercano di esorcizzare i dolori delle morti volute dalle bombe e non certo dai cittadini innocenti che vivono tranquillamente nei villaggi libanesi.
Zeina, interpretata da un’ottima Nada Abou Farhat, cerca disperatamente suo figlio Karim e sua sorella Mha in tutto il sud del Libano. È completamente sola. La separazione dal marito l’ha lasciata del tutto abbandonata al suo destino e solamente il giovane tassista Tony (Georges Khabbaz) può aiutare la donna, portandola da una città all’altra per rincorrere l’illusione che attanaglia Zeina. Ogni nuovo villaggio visitato mostra una distruzione assoluta. Donne e uomini piangono i lori cari e le loro case ormai |
distrutte. “Le case possiamo ricostruirle, ma chi ci ridarà la nostra famiglia uccisa ingiustamente dalla guerra†urla una donna a Zaina. Lei interroga i superstiti tanto per avere notizie del figlio, ma anche per capire cosa è successo realmente. Lo spettatore, insieme a lei, ascolta le voci dei Libanesi ed osserva il dolore provocato da un’ennesima ed inutile guerra. Le uniche notizie ufficiali riguardo ciò che accade vengono trasmesse per mezzo di radio e televisione, unici mezzi d’informazione.
Il regista Philippe Aractingi, noto per i suoi lavori documentaristici, cerca di creare il suo dramma unendo la fiction ai fatti reali. La macchina da presa si aggira silenziosamente nel Libano osservando e creando il racconto attraverso il materiale reale ripreso in loco. Le riprese sono cominciate solo 10 giorni dopo l’inizio della guerra e tutta la truppe ha dovuto lavorare in uno stato di assoluta precarietà . Le comparse non sono altro |
che i rifugiati, i giornalisti, i militari ed i militanti che riempivano le strade della nazione. Questa chiave di racconto rende la fiction terribilmente vera e riesce a fare di Sotto le bombe un’opera capace di mostrare gli strazi e l’inutilità di una guerra che ha distrutto un intero Paese.
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Bibliografia:
Sito ufficiale: www.underthebombs.com
Links:
Galleria Fotografica:
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