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LA FAMA DELL'INFAME: TRUMAN CAPOTE TORNA SUL GRANDE SCHERMO IN UN'ALTRA VERSIONE DELLA STESSA STORIA
Dalla 63a Mostra del Cinema di Venezia
"…Chi poteva immaginare che Dan Futterman, il bravo sceneggiatore di ‘Capote’, ed io ci saremmo trovati a competere?... Era l’estate del 2003, Dan ed io avevamo scritto nello stesso momento un film non soltanto sullo stesso autore, ma sullo stesso periodo della vita di quell’autore. Per di più Dan aveva un grosso vantaggio: il protagonista sarebbe stato il suo amico Philip Seymour Hoffman… Abbiamo avuto un incontro con Warner Indipendent per realizzare il nostro film. Noi avevamo i soldi, ma non Truman. Il team di ‘Capote’ aveva Truman, ma non i soldi. E per un apio d’anni abbiamo cercato tutti quello di cui avevamo bisogno. La cosa buffa è stata che in un paio di mesi li abbiamo trovati… Poiché l’altro film era iniziato prima, Warner ha voluto aspettare qualche tempo perché non si sovrapponessero. Ma cosa aveva quel piccolo uomo da renderlo grande abbastanza per due film? Dirò quello che ha significato per me. Non mi ha interessato la storia di uno scrittore che da New York va in Kansas per scrivere di un orribile crimine e neppure il fatto che fosse uno scrittore gay di New York che va in Kansas. Quello che mi ha affascinato è che Truman Capote era uno scrittore gay dell’alta società di New York ed è andato in Kansas per scrivere di quel crimine. Era il buffone di corte e il confidente della crema di Manhattan ed io ho messo tutti gli elementi della storia in questo contesto. Conoscere l’ambiente chic e viziato da cui proviene rende comici i suoi primi momenti in Kansas… Ma quella che inizia come una commedia di costume diventa via via più dark e io lo riporto a New York per mostrare quanto il legame con l’omicida Perry Smith lo stia cambiando… L’ultimo barlume di luce prima del buio, dal comico al tragico…â€.
Il regista Douglas McGrath
(Infamous USA 2006; biopic drammatico; 118'; Produz.: Jack and Henry Productions Inc./Killer Films/Longfellow Pictures; Distribuz.: Warner Indipendent Films)
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Titolo in italiano: Infamous - Una pessima reputazione
Titolo in lingua originale:
Infamous
Anno di produzione:
2006
Anno di uscita:
2006
Regia: Douglas McGrath
Sceneggiatura:
Douglas McGrath
Soggetto: Dal libro di George Plimpton
Cast: Toby Jones (Truman Capote) Sandra Bullock (Harper Lee) Daniel Craig (Perry Smith) Gwyneth Paltrow (Peggy Lee) Sigourney Weaver (Babe Paley) Jeff Daniels (Alvin Dewey) Isabella Rossellini (Gloria Guinness) Hope Davis (Slim Keith) Juliet Stevenson (Diana Vreeland) Morgan Farris (Nancy Clutter) Peter Bogdanovich (Bennett Cerf)
Musica: Rachel Portman
Costumi: Ruth Myers
Scenografia: Judy Becker
Fotografia: Bruno Delbonnel
Scheda film aggiornata al:
25 Novembre 2012
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Sinossi:
“Esilarante, commovente, agghiacciante e dolorosa allo stesso tempo: questa è la storia del giovane Truman Capote (Toby Jones) e della sua indagine sul quadruplo omicidio di una ricca famiglia del Kansas nel 1959. Quella che era cominciata come un’avventura alla ricerca del colpevole, insieme all’amica d’infanzia Harper Lee (Sandra Bullock), si trasforma in qualcosa di inaspettato: un intenso e complesso legame con uno degli assassini, che ha ispirato il suo più grande lavoro (In cold Blood) e cambiato indelebilmente la sua vitaâ€.
Dal >Press-Book< di Infamous
Commento critico (a cura di Patrizia Ferretti)
ECCO UN’ALTRA VERSIONE DI TRUMAN CAPOTE CUI IL PREMIO OSCAR PHILIP SEYMOUR HOFFMAN AVEVA GIA’ DATO EGREGIAMENTE VOLTO E ANIMA. C’ERA DUNQUE BISOGNO DI REDIGERE UNA ‘CONFEZIONE’ ALTERNATIVA A COSI’ BREVE DISTANZA DALL’ALTRA, PER QUANTO CON UN CAST STELLARE STRAORDINARIO, QUI CONFLUITO - NON SI SA COME NE’ PERCHE’ - COSI’ MASSIVAMENTE? MAH!
La prima parte del film ammicca promesse realmente alternative all’altra versione fin dalla prima sequenza, con il cameo rivelazione di Gwyneth Paltrow in veste di cantante superba che, com’è noto, darà fattivamente corpo a queste sue doti tenute nascoste fino ad oggi, mettendo realmente in pratica, una carriera parallela a quella attoriale. E’ quanto per la verità inscena sul grande schermo proprio qui con Infamous, interpretando i contenuti della canzone, con incisi sospesi e commossi. Oltre la siepe di questo delizioso cameo, dopo lo spiazzamento iniziale dell’interpretazione estremamente caricaturale del protagonista Truman Capote data in questo caso da |
Toby Jones, ci si adatta facilmente a questa nuova anima del personaggio decollando sulle onde spumeggianti di una sceneggiatura degna della più nobile commedia brillante. La versione alternativa sembra aver dunque imboccato la strada dell’ironia, pur mantenendo la struttura originaria della storia e della cerchia di personaggi che circondano il protagonista. Ma la versione alternativa naufraga nella seconda parte quasi rinnegando se stessa, abbracciando il versante opposto, e il tono tra il serio e, per così dire, il faceto, intraprende decisamente il crinale drammatico, mettendosi a repentaglio, assumendosi il rischio di finire per rappresentare la brutta copia della più ‘aristocratica’ prima stesura del medesimo soggetto.
Così, senza nulla togliere al talento indubbio dell’intero cast, con, tra gli altri, Sandra Bullock, Daniel Craig, Peter Bogdanovich, Jeff Daniels, Gwyneth Paltrow, come si è detto, Sigourney Weaver e persino Isabella Rossellini, non si riesce a comprendere davvero la necessità - neppure con le motivazioni |
del caso espresse dal regista Douglas McGrath - di questa nuova ‘messa in scena’ che, di film indipendente ha solo la pretesa promessa all’inizio e non mantenuta fino alla fine, salvo qualche scheggia deviata in direzione di un Truman, ancor più definito e dichiarato sul piano omosessuale, meno combattuto e sfumato di quanto non abbia fatto Philip Seymour Hoffman nel primo film, e dunque anche meno interessante. Valeva la pena un tale dispiegamento di forze per la realizzazione di un film così? Ne dubitiamo fortemente.
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