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    Il cinema di Mike Leigh

    Biografia

    (A cura di PATRIZIA FERRETTI)

    (Salford, Greater Manchester - Gran Bretagna, 20 febbraio 1943 - )
    Scrittore e regista, Mike Leigh tradisce un precoce interesse per l’arte visuale in generale, con tutta probabilità per influenza del nonno emigrato russo di religione ebraica, proprietario di un laboratorio fotografico. Il teatro è la prima esplicitazione concreta di quel suo interesse, all’inizio coltivato semplicemente nel paese natale, finché non si trasferisce a Londra per proseguire gli studi. E’ difatti a Londra che Mike Leigh frequenta prima la Royal Academy of Dramatic Art e, successivamente, la London Film School, dove studia disegno, pittura, scenografia e recitazione. Ma sarà sempre il teatro - entra a far parte di diverse compagnie - a tenerlo occupato per tutti gli anni Sessanta.

    Risale al 1971 il suo debutto nel cinema con la regia del primo lungometraggio: Bleak Moments, film che, pur ottenendo un riconoscimento al Festival del Cinema di Locarno, non entusiasma più di tanto il pubblico. A Bleak Moments fa seguito una serie di film per la TV, tra cui Hard Labour (1973), The Kiss o Death (1976), Grown Ups (1980), Meantime (1983) e Four Days in July (1984), quest’ultimo interamente girato a Belfast.

    E’ solo negli anni Ottanta che Mike Leigh torna a cimentarsi in film per il grande schermo, ed è così la volta di High Hopes (Belle speranze, 1988), seguito da Life is Sweet (Dolce è la vita, 1990), Naked (1992), Secrets and Lies (Segreti e bugie, 1996), Career Girls (Ragazze, 1997), Topsy-Turvy (1999) e All or Nothing (Tutto o niente, 2002). Secrets and Lies e Topsy-Turvy ottengono nove Nomination all’Oscar, il secondo film ne vince due. Secrets and Lies invece si aggiudica la Palma d’Oro a Cannes nel 1996.
    Leigh ha inoltre scritto e diretto più di venti pièce teatrali, la più famosa delle quali è Abigail’s Party, di cui ha anche curato la regia televisiva.

    A questo punto Mike Leigh è già designato da critica e opinione pubblica come un significativo punto di riferimento della cinematografia britannica, al punto da distinguersi come uno dei massimi esponenti del realismo inglese. Il film Vera Drake (Il segreto di Vera Drake, 2004) non fa che confermarlo. Presentato alla 61. Mostra Internazionale del Cinema al Lido di Venezia gli vale difatti il Leone d’Oro come ‘Miglior Film’, nonché la Coppa Volpi come ‘Miglior Interpretazione Femminile’ all’interprete protagonista Imelda Staunton per il personaggio protagonista di Vera, moglie e madre di due figli oltre che lavoratrice come donna delle pulizie. Personaggio che Leigh colloca al centro di una tristissima vicenda, peraltro alquanto controversa dal punto di vista morale, ambientata nella Londra degli anni Cinquanta, che la vede operatrice occulta, non a scopo di lucro, di interruzione di gravidanze indesiderate a favore di giovani donne in difficoltà.
    Happy-Go-Lucky (La felicità porta fortuna - Happy Go Lucky, 2008), presentato al Festival del Cinema di Berlino (2008), Mike Leigh conquista l’Orso d’Argento alla ‘Miglior Attrice’ per l’interprete protagonista Sally Hawkins nel ruolo di Poppy, una giovane insegnante di scuola elementare animata da uno spirito libero quanto aperta e generosa, simpatica e anarchica, e pur concentrata e responsabile.

    Il regista Mike Leigh sembra aver sviluppato l’attitudine ad una particolare metodologia di lavoro per la quale è diventato famoso: una sorta di leit motiv che prevede il suo totale controllo, sulla messa in scena di opere sprovviste di un’iniziale sceneggiatura così come sui personaggi che, gli attori prescelti, si ritrovano dunque a dover interpretare improvvisando.

    Aggiornata al: (2 Dicembre 2008)

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