Dalla 69. Mostra del Cinema di Venezia - 'IL FONDAMENTALISTA RILUTTANTE' di MIRA NAIR: dal 13 Giugno al cinema
14/05/2013
- In un viaggio attraverso i mondi culturalmente ricchi e seducenti di New York, Lahore e Istanbul, IL FONDAMENTALI STA RILUTTANTE, tratto dal romanzo The Reluctant Fondamentalist di Mohsin Hamid e diretto dalla regista indiana MIRA NAIR (già Leone d'oro alla 58a Mostra del Cinema di Venezia per MONSOON WEDDING-MATRIMONIO INDIANO, 2001), esplora i pregiudizi e il fenomeno della globalizzazione nei suoi aspetti, allo stesso tempo, brillanti e inquietanti.
Nel cast de IL FONDAMENTALISTA RILUTTANTE - presentato Fuori Concorso alla 69. Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, dal 13 GIUGNO al cinema - oltre a KATE HUDSON, spiccano RIZ AHMEND, LIEV SCHREIBER, KIEFER SUTHERLAND e OM PURI.
SINOSSI:
Nel 2010, mentre imperversano le manifestazioni studentesche a Lahore, un giovane pachistano, il professor Changez Khan (Riz Ahmed) viene intervistato dal giornalista americano Bobby Lincoln (Liev Schreiber). Changez, che ha studiato a Princeton, racconta a Lincoln il suo passato di brillante analista finanziario a Wall Street. Parla del luminoso futuro che aveva davanti, del suo mentore, Jim Cross (Kiefer Sutherland), e della bellissima, sofisticata Erica (Kate Hudson), con la quale si preparava a condividere il futuro. All’indomani dell’11 settembre, il senso di alienazione e il sospetto con il quale viene improvvisamente trattato, lo riporta nella sua terra di origine e dalla sua famiglia, alla quale è molto affezionato. Il suo carisma e la sua intelligenza lo fanno subito diventare un leader sia agli occhi degli studenti pachistani che lo adorano sia del governo americano che lo guarda con sospetto. La facciata del cordiale incontro tra Lincoln e Changez, in una sala da tè di Lahore, lascia lentamente spazio alla vera ragione per cui questa improbabile coppia si è incontrata in un giorno di estate – un professore straniero è stato rapito dagli estremisti e la sua esecuzione è una questione di ore. La famiglia di Changez è perseguitata e corre un reale pericolo. Bobby ascolta con attenzione, ma ha qualcosa in mente.
"Una regista indiana che realizza un film su un uomo pachistano. Non è una cosa semplice", ha osservato a suo tempo il romanziere e co-sceneggiatore MOHSIN HAMID, mentre la stessa NAIR, che ha visitato per la prima volta il Pakistan nel 2005, puntualizzava: "Da bambina, nell’India moderna, c’era un muro tra questi due paesi, che non poteva mai essere scavalcato. E’ stato 7 anni fa, quando fui invitata a presentare i miei film in Pakistan, che ebbi la possibilità di andare nella terra in cui mio padre aveva passato la giovinezza, prima della divisione tra India e Pakistan. Scoprire il paese, la cultura, la gente – sembrava tutto terribilmente familiare. Sono stata immediatamente ispirata a fare un film contemporaneo sul Pakistan, specialmente in quest’epoca in cui lo scisma che si percepisce tra gli islamici e il mondo occidentale diventa ogni giorno più pronunciato... La gioia di questo film è che ci rivela il Pakistan in una maniera che non vediamo mai sui giornali; con la sua raffinatezza straordinaria, la lancinante poesia di Faiz Ahmed Faiz, la sua sconvolgente musica sufi e l’antica cultura che sa muoversi con sicurezza nel mondo della moda, della pittura e dello spettacolo. Questo mondo è posto in parallelo, con una certa fluidità, con l.’energia di New York, con la spietatezza dell’America delle multinazionali e, attraverso l’amore del nostro eroe Changez per l’elegante, artistica Erica, si offre un ritratto della società di Manhattan allo stesso altissimo livello un tempo occupato dalla famiglia di Changez a Lahore... Negli ultimi anni abbiamo visto molti film sulle guerre in Iraq e in Afghanistan, ma sempre raccontate dal punto di vista americano. Nella nostra storia, l’incontro tra i personaggi di Changez e di Bobby rispecchia il reciproco sospetto con cui si guardano l’America e il Pakistan (o il mondo musulmano). Apprendiamo che a causa della guerra americana al terrore, Changez fa esperienza di un mutamento sismico nell’atteggiamento, scoprendo rapporti di lealtà più fondamentali del denaro, del potere e perfino dell’amore. Nel frattempo vengono rivelate altre forme di fondamentalismo, comprese quelle del tipo praticato dalla società che un tempo dava il lavoro a Changez, la Underwood Samson. Il modello di espansione globale di quest’ultima è: 'concentrarsi sui fondamenti'".
Queste dichiarazioni spiegano perché IL FONDAMENTALISTA RILUTTANTE è un film che riesce ad apportare valori aggiuntivi su conflitti annosi nel miglior modo possibile. Un modo che tradisce un tocco di stile fatto di scrupolosa documentazione, rara sensibilità su certi problemi, ed una padronanza di ripresa che poggia sulle fondamenta di una sceneggiatura solida quanto il romanzo di riferimento.
(A cura di PATRIZIA FERRETTI)
|