"Lockhart rappresenta l’eroe di tutti i giorni ed è perfetto per un film come questo, che parla di benessere, ambizione e salute nella nostra società. Il fatto che sia un giovane broker finanziario ci dice molto di lui! La vita dei ragazzi che lavorano per le società di Wall Street è abbastanza assurda. È quasi un processo di stordimento, dato che lavorano 24 ore al giorno. A che cosa sono disposti a rinunciare per il lavoro? Restano seduti alla scrivania per gran parte della giornata a lavorare, lavorare, lavorare. Non fanno niente di veramente utile per il mondo. Penso che, in ultima analisi, il loro obiettivo siano il potere e la ricchezza, la carriera all’interno dell’azienda e l’autoaffermazione. Questi giovani guadagnano cifre pazzesche e non pensano ad altro. Sono persone molto particolari... Quando il giovane newyorkese incontra Hannah la prima volta, non capisce bene ciò che ha davanti agli occhi perché lei appare quasi come una visione. La ragazza sta cantando la stessa melodia che la madre di Lockhart, deceduta da poco, aveva nel suo carillon. Lockhart è frastornato e confuso da Hannah, che sembra essere del tutto fuori posto nella clinica. Sembra quasi che le risposte al mistero della clinica siano dentro di lei... Senza svelare troppo, posso dire che prevedono l’uso di anguille, di una vasca di deprivazione sensoriale e di trattamenti odontoiatrici piuttosto intensi! Nel corso del film subisco varie forme di tortura. Prima mi sono dovuto immergere nella vasca e, a seguire, mi sono trovato su una poltrona odontoiatrica. L’ho chiamata la mia settimana della tortura. La vasca di deprivazione sensoriale è stata un’esperienza molto impegnativa, dato che dovevo rimanere sott’acqua per 25-30 minuti. Non avevo gli occhialini da nuoto e non vedevo nulla perché era buio, avevo le gambe ingessate ed ero mantenuto in posizione orizzontale grazie a dei cavi. Perciò anche uscire dalla vasca era difficile. Ho dovuto tenermi occupato facendo dei giochi mentali e convincermi che tutto stesse andando bene. È stata una settimana che non dimenticherò mai. Alla fine ero davvero esausto e anche gonfio, a causa dell’attrezzatura da sub e della pressione dell’acqua. Il film deve fare paura e girare le scene ha fatto paura!". Dane DeHaan
"Lockhart rappresenta l’eroe di tutti i giorni ed è perfetto per un film come questo, che parla di benessere, ambizione e salute nella nostra società. Il fatto che sia un giovane broker finanziario ci dice molto di lui! La vita dei ragazzi che lavorano per le società di Wall Street è abbastanza assurda. È quasi un processo di stordimento, dato che lavorano 24 ore al giorno. A che cosa sono disposti a rinunciare per il lavoro? Restano seduti alla scrivania per gran parte della giornata a lavorare, lavorare, lavorare. Non fanno niente di veramente utile per il mondo. Penso che, in ultima analisi, il loro obiettivo siano il potere e la ricchezza, la carriera all’interno dell’azienda e l’autoaffermazione. Questi giovani guadagnano cifre pazzesche e non pensano ad altro. Sono persone molto particolari... Quando il giovane newyorkese incontra Hannah la prima volta, non capisce bene ciò che ha davanti agli occhi perché lei appare quasi come una visione. La ragazza sta cantando la stessa melodia che la madre di Lockhart, deceduta da poco, aveva nel suo carillon. Lockhart è frastornato e confuso da Hannah, che sembra essere del tutto fuori posto nella clinica. Sembra quasi che le risposte al mistero della clinica siano dentro di lei... Senza svelare troppo, posso dire che prevedono l’uso di anguille, di una vasca di deprivazione sensoriale e di trattamenti odontoiatrici piuttosto intensi! Nel corso del film subisco varie forme di tortura. Prima mi sono dovuto immergere nella vasca e, a seguire, mi sono trovato su una poltrona odontoiatrica. L’ho chiamata la mia settimana della tortura. La vasca di deprivazione sensoriale è stata un’esperienza molto impegnativa, dato che dovevo rimanere sott’acqua per 25-30 minuti. Non avevo gli occhialini da nuoto e non vedevo nulla perché era buio, avevo le gambe ingessate ed ero mantenuto in posizione orizzontale grazie a dei cavi. Perciò anche uscire dalla vasca era difficile. Ho dovuto tenermi occupato facendo dei giochi mentali e convincermi che tutto stesse andando bene. È stata una settimana che non dimenticherò mai. Alla fine ero davvero esausto e anche gonfio, a causa dell’attrezzatura da sub e della pressione dell’acqua. Il film deve fare paura e girare le scene ha fatto paura!".
Dane DeHaan