RECENSIONE - Passione, amori proibiti e un cast d’eccezione: Alicia Vikander, Dane DeHaan, Christoph Waltz e Judi Dench insieme in una storia firmata dallo sceneggiatore di Shakespeare in Love - Dal 6 Settembre
Soggetto: Ispirato al romanzo Tulip fever - La tentazione dei tulipani di Deborah Moggach (edito in Italia da Sperling & Kupfer).
Preliminaria - Il soggetto:
Ambientato nel 1636 ad Amsterdam, il film racconta l’intensa storia d’amore tra Sophia (la Alicia Vikander di The Danish Girl) costretta a sposare il ricco e anziano mercante Cornelis Sandvoort (Christoph Waltz) e l’artista a cui il mercante decide di commissionare un dipinto: il talentuoso Jan van Loos (Dane DeHaan).
Il ritratto di un’Amsterdam di inizio 600 che vive un momento di grande splendore grazie al commercio e all’arte. In particolare la città è preda di una follia collettiva, la ‘febbre’ dei tulipani, che ha contagiato non solo i grandi mercanti, ma anche i ceti più umili nella ricerca dei bulbi più pregiati, considerati merce di grande valore. Su questo sfondo nasce una relazione pericolosa per cui si è disposti a rischiare la vita, una storia in cui l’arte diventa simbolo di passione.
Amsterdam, 1636: la città è in pieno fermento. Il commercio prospera, le arti fioriscono. Sophia (Alicia Wikander), orfana cresciuta dalle suore, viene presa in sposa da un ricco mercante, Cornelis Sandvoort (Christoph Waltz), molto più vecchio di lei. Lui desidera ardentemente un figlio, ma lei non riesce a darglielo, mettendo così in pericolo il loro matrimonio. I due decidono di posare per un ritratto che li renderà immortali, ma Sophia inizia una relazione con il pittore, un giovane e talentuoso artista: Jan van Loos (Dane DeHaan). Tutto questo mentre la cameriera di Sophia, Maria, scopre di aspettare un figlio dal ragazzo di cui è innamorata, che per un equivoco è fuggito via. Per salvare la situazione, le due donne escogitano un piano, apparentemente comodo per entrambe. Ma, mentre l’Olanda è preda di una follia collettiva, la febbre di possedere i bulbi di tulipani, con pennellate intense di sensualità , irresistibile desiderio, inganno, sogni e illusioni, il ritratto prende tutt’altra forma, colorando passioni per cui daresti la vita.
Synopsis:
An artist falls for a young married woman while he's commissioned to paint her portrait during the Tulip mania of 17th century Amsterdam.
In 17th Century Amsterdam, an orphaned girl Sophia (Alicia Vikander) is forcibly married to a rich and powerful merchant Cornelis Sandvoort (Christoph Waltz) - an unhappy "arrangement" that saves her from poverty. After her husband commissions a portrait, she begins a passionate affair with the painter Jan Van Loos (Dane DeHaan), a struggling young artist. Seeking to escape the merchant's ever-reaching grasp, the lovers risk everything and enter the frenzied tulip bulb market, with the hope that the right bulb will make a fortune and buy their freedom
l'arte. A queste passioni si sposa l'ambientazione cittadina d'epoca, co-protagonista in entrambi i casi a tutti gli effetti, con i suoi mercati alimentari dal sapore artigianale, le piazzette, i vicoli, le abitazioni, speculari alla stratificazione sociale, là dove non manca mai qualche domestica. Eppure, tanta familiarità di ingredienti non avvicina le due pellicole che, alla fine, mantengono due anime ben distinte tra loro.
Quel che manca a La ragazza dei tulipani sono originalità ma, soprattutto, verve. Alicia Wikander (aveva fatto ben di meglio in The Danish Girl) in tutta la sua grazia e le sue grazie elegantemente esibite con la sua Sophia, nulla ha che vedere con la sensualità palpabile, il respiro trattenuto, e lo charme di Scarlett Johansson mentre incarna La ragazza con l'orecchino di perla, in unico, palpitante fremito di passione, dove arte e amore si intrecciano come i tralci di un robusto rampicante. Ne La ragazza dei
La storia d'amore nella Amsterdam del 1636 tra Sophia (Alicia Wikander), costretta a sposare il ricco e anziano mercante Cornelis Sandvoort (Christoph Waltz) e l’artista Jan van Loos (il Dane DeHaan de La cura del benessere), a cui il mercante decide di commissionare un dipinto 'coniugale' - Il
ritratto dei coniugi Arnolfini (1434) di Jan Van Eyck docet - avvince un pò meno. Persino le sedute di posa in cui l'artista di Dehaan ritrae la giovane Sophia (Wikander) ammantata d'azzurro come la Vergine Maria ma ben lontana dalla stessa purezza, languono sul languido, sfociando nel manierismo. I giovanissimi Leonardo DiCaprio e Kate Winslet in Titanic darebbero ancora oggi dei punti in fatto di 'vibrazioni sospese' a La ragazza dei tulipani. Chi può dimenticare la sequenza di posa per il ritratto in nudo?
al femminile che la rende un pò meno banale di quel che sembra. E questo sguardo non è quello della badessa di St. Ursula (Judi Dench aderentissima al ruolo contenuto ma centrale). E' piuttosto uno sguardo che viene dal basso per arrivare a guardare inaspettatamente in alto per sorprendente grazia ricevuta: ed è proprio quello della domestica Maria (perfetta la fisionomia di Holliday Granger che sembra uscita direttamente da un quadro fiammingo), voce narrante che apre il racconto per costeggiarlo qua e là con discrezione, ma in presa diretta, fino alla sua conclusione. Così se qualcuno volesse cercare l'anima ne La ragazza dei tulipani questa potrebbe essere la chiave.