EWAN MCGREGOR è il ghostwriter de L'UOMO NELL'OMBRA di ROMAN POLANSKI l'inquietante thriller con una sua verità destinata a rimanere oscuramente nascosta finchè non si raggiungono i titoli di coda. E EWAN MCGREGOR commenta così il tocco di stile polanskiano, un pò Chandler, un pò Hitchcock:
"Roman tratta il mio personaggio con un atto finale di grande coraggio. Non era presente nella sceneggiatura e in effetti Roman me ne ha parlato durante uno dei primi giorni di prove. Lui l'ha tirato fuori casualmente e mi ha detto di aver avuto un'idea. Un'inquadratura e termina la pellicola. È brillante, veramente brillante!".
Ma EWAN MCGREGOR è anche Phillip Morris, l’uomo sensibile dai modi gentili di cui il mago della truffa JIM CARREY (Steven Russell) si innamora perdutamente: galeotto niente meno che il Penitenziario di Stato. E’ questo lo scenario in I LOVE YOU PHILLIP MORRIS (COLPO DI FULMINE – IL MAGO DELLA TRUFFA) di JOHN REQUA e GLENN FICARRA, alternativo alla sequela di storie di ogni genere che la celluloide ha nel tempo variamente confezionato sugli imbroglioni, tra cui Rischiose abitudini e Prova a prendermi. E’ davvero il caso di dire ‘Attenti quei due!’: la disinvoltura con cui la coppia MCGREGOR - CARREY interagisce in tal cornice è quasi spiazzante, ma sappiamo bene che non è che il frutto di grande professionalità.
"Mi piaceva il taglio generale di tutto il lavoro. Trovo il tono comico molto interessante. All’inizio è più generico, poi si restringe man mano. E non mi sembrava uno di quei megafilm inglesi ai quali siamo abituati... All’inizio Fred (il suo personaggio) non crede in niente, ha una mentalità molto pratica. Fred è un ittiologo, è molto represso e molto chiuso. È sposato, ma lui e la moglie non sono una coppia felice. Lei parla del loro rapporto come di un ‘matrimonio funzionale’ e le scene in cui i due si trovano insieme sono piuttosto tristi. Poi, tramite lo sceicco che vuole introdurre la pesca al salmone nel proprio paese, Fred conosce Harriet, di cui s'innamora, e conoscendo lo sceicco e Harriet, Fred è riportato alla vita anche spiritualmente, e non intendo ‘religiosamente’. È solo che comincia a credere in qualcosa – che quei pesci risaliranno la corrente nello Yemen, per esempio. Dal punto di partenza a quello d’arrivo c’è un arco di sviluppo eccezionale, e per un attore è sempre una soddisfazione avere tutto questo in un personaggio". Ewan McGregor
"La sceneggiatura mi piaceva molto. C’era qualcosa di onesto, di vero, una semplicità quasi brutale che la rendeva molto intensa. Anche 'The Orphanage' mi era piaciuto molto e volevo lavorare con Bayona. Ho recitato in un film con Naomi, alcuni anni fa, ed è sempre bello lavorare con persone con cui hai già collaborato. Purtroppo non abbiamo avuto molte scene insieme, ma è stata un’esperienza fantastica. Ci conoscevamo già e c’era un bel feeling fra noi; spero che questo traspaia dallo schermo. Siamo entrambi genitori e abbiamo cercato di rendere credibile la coppia, di non ridurla a un cliché cinematografico... Mentre leggevo la parte della sceneggiatura in cui Henry vede finalmente i figli all’ospedale dopo che lo tsunami li ha divisi e si riunisce alla sua famiglia sono scoppiato a piangere. Era un momento così toccante. Ho quattro figli. Ed era la prima volta che interpretavo il ruolo di un genitore. Ho sentito l’impulso a trasformare Henry in una sorta di mio alter ego. Potevo interpretare il personaggio, ma volevo anche scoprire che cosa significasse essere un genitore in un evento tanto catastrofico. Ho pensato che il modo più efficace per riuscirci fosse interpretarlo come se fossi io... C’è un momento tra Maria e il figlio maggiore, Lucas, che mi ha particolarmente commosso. Quando il figlio si rende conto per la prima volta della gravità delle ferite di sua madre dice qualcosa come: ‘Oh, mamma, non posso vederti così’. Ho pensato che ci fosse qualcosa di incredibilmente vero in quella battuta pronunciata da un bambino che osserva sua madre ferita e non riesce a sopportare di vederla soffrire. A quel tempo, forse, ignoravo ancora che si trattasse di una storia vera, ma ho trovato che fosse incredibilmente accurata e che trasmettesse in modo molto credibile il tono del film". Ewan McGregor
EWAN MCGREGOR è Gesù (e anche il Diavolo) in LAST DAYS IN THE DESERT di RODRIGO GARCIA:
''Non è una storia biblica. E' una storia che ha inventato Rodrigo (Garcia). "Si può guardare il film non pensando si parli di Gesù. Potrebbe essere semplicemente un altro sant'uomo, un rabbino, che cammina nel deserto cercando risposte". Anche se Yeshua nell'interpretazione di McGregor ''è convinto di essere il figlio di Dio e che suo padre gli abbia chiesto di compiere il suo percorso, fino a morire per i peccati degli uomini. Ho provato a immaginare cosa significasse vivere tutto ciò per un uomo''.
Mentre nella parte del demonio ''ho tentato di sgretolare quella convinzione. Il diavolo tenta di allontanarlo da quella certezza''. Nel film, dopo i 40 giorni di tentazioni, il demonio presenta a Yeshua un'ultima inaspettata sfida, attraverso una famiglia in crisi che Gesù trova in quel paesaggio desertico. Secondo l'attore si può vedere il demonio nel film anche come ''un altro lato di Yeshua, forse l'incarnazione del suo dubbio. Lui è là per metterlo alla prova, provando a insinuare che il padre non lo ami, che non sia interessato alla sua lotta... Non recito Gesù. Recito un uomo che ha per padre Dio e che cerca di parlare con lui. E' principalmente un film su padri e figli, è questo il cuore della storia, in ogni scena".
L'attore Ewan McGregor. Ewan McGregor a "Entertainment Weekly"
"Io, Charlie e Johanna abbiamo un trascorso importante. Martland è innamorato di lei, fin dai tempi di Oxford. Pensava che alla fine si sarebbero messi insieme, ma Charlie ha sempre prevalso su di lui; è questa la ragione dell’animosità di Martland nei confronti di Mortdecai. Questa rivalità si ripercuote in tutti gli ambiti". Ewan McGregor
"Roman tratta il mio personaggio con un atto finale di grande coraggio. Non era presente nella sceneggiatura e in effetti Roman me ne ha parlato durante uno dei primi giorni di prove. Lui l'ha tirato fuori casualmente e mi ha detto di aver avuto un'idea. Un'inquadratura e termina la pellicola. È brillante, veramente brillante!".
Ma EWAN MCGREGOR è anche Phillip Morris, l’uomo sensibile dai modi gentili di cui il mago della truffa JIM CARREY (Steven Russell) si innamora perdutamente: galeotto niente meno che il Penitenziario di Stato. E’ questo lo scenario in I LOVE YOU PHILLIP MORRIS (COLPO DI FULMINE – IL MAGO DELLA TRUFFA) di JOHN REQUA e GLENN FICARRA, alternativo alla sequela di storie di ogni genere che la celluloide ha nel tempo variamente confezionato sugli imbroglioni, tra cui Rischiose abitudini e Prova a prendermi. E’ davvero il caso di dire ‘Attenti quei due!’: la disinvoltura con cui la coppia MCGREGOR - CARREY interagisce in tal cornice è quasi spiazzante, ma sappiamo bene che non è che il frutto di grande professionalità.