"Gli anni della guerra, l'infanzia trascorsa al viale Glorioso in Trastevere, la passione per il teatro dei burattini al Gianicolo e quella cinematografica, che scocca con Charlie Chan e L'ora che uccide, Chaplin e Lubitsch, L'apprendistato con il padre (Vincenzo Leone in arte Roberto Roberti)ì, regista prediletto di Francesca Bertini), e poi con Blasetti, Camerini, Bonnard. I film-opera di Gallone e quelli di corsari con Mario Soldati, l'incontro con Orson Welles sul set di L'uomo, la bestia, la virtù, l'avventura africana con Fred Zinnemann e dei grandi kolossal da Ben-Hur a Sodoma e Gomorra: duelli, percorsi fatali, crolli di cartone e lavaggi biblici, fino alla geniale intuizione di trasportare un samurai di Kurosawa in un West ricostruito con lo sguardo di uno spettatore-bambino... Il resto è storia: dall'incontro con Clint Eastwood al trionfo della 'trilogia del dollaro', dalla rivoluzione messicana di 'Giù la testa' al 'C'era una volta' dell'America. Sergio Leone è stato forse il primo regista italiano a credere con logica da 'postmoderno' che il neorealismo e la commedia all'italiana erano il 'moderno' da superare, capace come nessun altro di portare al cinema tutti, dagli adolescenti, agli uomini d'età, dagli intellettuali agli analfabeti, e anche di soddisfarne le attese..." Marcello Garofalo, (1999) in cover di Tutto il cinema di Sergio Leone