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    CORRI RAGAZZO CORRI: IN CORSA PER LA VITA

    USCITA EVENTO in occasione della GIORNATA DELLA MEMORIA 2015 26, 27 e 28 gennaio - RECENSIONE IN ANTEPRIMA - Dal 26 GENNAIO

    "Sono stato a lungo in cerca di materiale che fosse emotivamente potente e ricco di significato storico da far battere il cuore solo leggendo la sceneggiatura; che fosse una storia straordinaria e commovente, storicamente accurata, raccontata da un punto di vista inedito. Un film meritevole di qualsiasi sforzo e di qualsiasi rischio da correre. Un film che sarebbe rimasto nella memoria collettiva del pubblico, anche dopo 20 anni. Ho finalmente trovato tutto questo leggendo il romanzo 'Corri ragazzo corri' di Uri Orlev, un libro per ragazzi che è diventato un bestseller in tutto il mondo".
    Il regista Pepe Danquart

    (Lauf Junge lauf; GERMANIA/FRANCIA/POLONIA 2013; Drammatico-Biografico; 108'; Produz.: Bittersuess Pictures; Distribuz.: Lucky Red)

    Locandina italiana Corri ragazzo corri

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    Celluloid Portraits:




    Titolo in italiano: Corri ragazzo corri

    Titolo in lingua originale: Lauf Junge lauf

    Anno di produzione: 2013

    Anno di uscita: 2015

    Regia: Pepe Danquart

    Sceneggiatura: Heinrich Hadding

    Soggetto: Ispirato al romanzo Corri ragazzo corri di Uri Orlev (Salani editore).

    Cast: Andrzej Tkacz (Jurek)
    Jeanette Hain (Sig.ra Herman)
    Itay Tiran (Mosche)
    Katarzyna Bargielowska (Riwa Fridman)
    Rainer Bock (Ufficiale SS)

    Musica: Stephané Moucha

    Costumi: Gioia Raspé

    Scenografia: Matthias Musse

    Fotografia: Daniel Gottschalk

    Montaggio: Richard Marizy

    Makeup: Kitty Kratschke e Juliane Hubner

    Casting: Violetta Buhl, Simone Bar, Jacqueline Rietz e David Bertrand

    Scheda film aggiornata al: 14 Febbraio 2015

    Sinossi:

    IN BREVE:

    Jurek ha circa nove anni quando fugge dal ghetto di Varsavia. Costretto a separarsi dai fratelli e dai genitori per salvarsi dai nazisti, vivrà i durissimi tre anni che lo separano dalla fine della guerra nei boschi e nei villaggi vicino alla capitale. Imparerà a dormire sugli alberi e a cacciare per nutrirsi. Sopravvivrà ai gelidi inverni chiedendo ospitalità, contraccambiandola con manodopera. In questo duro viaggio, Jurek incontrerà persone che lo aiuteranno ed altre che lo tradiranno ma non perderà mai la forza per andare avanti…

    Commento critico (a cura di GABRIELE OTTAVIANI)

    Cos'è la verità? Sembra una domanda facile, persino innocua. Che cosa infatti potrebbe essere la verità se non il reale, l'autentico, quello che esiste, il racconto delle cose come sono effettivamente andate? La verità è la cosa più semplice e chiara che c'è. La verità è una sola, limpida, cristallina, non ha sfumature. Sono le bugie a essere tante, ogni volta diverse, ogni volta più fantasiose, più grandi, come un castello di carte che man mano, pian piano, diventa torre di Babele. Una costruzione fragile, in cui ogni elemento sta su grazie alla forza dell'altro, che a sua volta si appoggia sul primo, e così via. Basta un errore, piccolo, piccolissimo, e tutto crolla. Leopardi, Manzoni, Dante, Aristotele, tutti i più grandi intellettuali e pensatori di ogni tempo hanno parlato della verità, hanno detto la loro sull'argomento, ne hanno fatto oggetto di speculazione filosofica, si sono resi conto che la

    verità è molto meno univoca di quello che sembra, come del resto era già capitato di immaginare a ognuno di noi nella vita di tutti i giorni, vedendo che la realtà ci propone di continuo degli inganni, che una cosa che sembra essere quella e basta in realtà nasconde dietro di sé, dentro di sé, mondi infiniti, immensi, talvolta, anzi, spesso, persino contraddittori.

    La storia che questo film racconta è vera, eppure al tempo stesso è piena di bugie. Perché il protagonista deve imparare a mentire, a raccontare bene la sua storia inventata di sana pianta per avere salva la vita, deve rinnegare ciò che è, i suoi cari, ma non deve dimenticarlo, perché senza identità la vita l'ha persa comunque. Assiste ad atrocità che si fa fatica a sopportare e a descrivere, perché tutte le parole del mondo sono solo un pallido rumore che riecheggia rispetto al silenzio del

    dolore, compie azioni che non è retorico definire eroiche, e ha coraggio da vendere. E corre, tanto, veloce, verso il futuro, per lasciarsi alle spalle il passato. Incontra la generosità e la vigliaccheria, supera prove sempre peggiori, cresce. Col ritmo di un romanzo d'avventura (è tratto da un libro che non poteva non passare dalla cellulosa alla celluloide), questo film presenta agli spettatori un ragazzo che non viene dalla Via Pal ma è come se avesse appena smesso di giocare a palla lì, insieme ai suoi amici, eppure il suo destino è un altro. Emotivamente potente, potentissimo, autentico, molto ben recitato, non perfetto ma asciutto nonostante l'argomento (il ragazzino è ebreo, e siamo nella Polonia occupata dai nazisti), Corri ragazzo corri è un film importante, perché custodisce la memoria. Nelle sale a cavallo del 27 gennaio, celebra la vita, comunque.

    Commenti del regista

    "Sono stato a lungo in cerca di materiale che fosse emotivamente potente e ricco di significato storico da far battere il cuore solo leggendo la sceneggiatura; che fosse una storia straordinaria e commovente, storicamente accurata, raccontata da un punto di vista inedito. Un film meritevole di qualsiasi sforzo e di qualsiasi rischio da correre. Un film che sarebbe rimasto nella memoria collettiva del pubblico, anche dopo 20 anni. Ho finalmente trovato tutto questo leggendo il romanzo 'Corri ragazzo corri' di Uri Orlev, un libro per ragazzi che è diventato un bestseller in tutto il mondo. Come opera di finzione la storia sembra perfino troppo assurda per essere vera. Ma quel ragazzino è sopravvissuto e ancora oggi, all'età di 79 anni, racconta la sua storia a chiunque abbia voglia di ascoltarla. Con il mio film voglio far conoscere questa storia a coloro che non l'hanno ancora sentita perché chiunque vedrà il viaggio di Jurek non potrà non emozionarsi per lui. Avranno paura, saranno pieni di ammirazione per lui, soffriranno e piangeranno con lui. Come è successo a me quando ho letto il libro la prima volta. Non ho intenzione di fare un film solo per bambini o per ragazzi, ma voglio offrire una forte esperienza cinematografica a tutti, giovani e vecchi. Jurek dimostra la capacità di resistere di un adulto. Eppure è proprio la sua giovane età a proteggerlo, mentre affronta numerosi pericoli con lo spirito avventuroso di un bambino. Il fatto che sia un bambino a guidarci in questa storia – un innocente, con la sua naturale curiosità di esplorare il mondo e di sopravvivere – rende ancora più orribile la tragedia dell'Olocausto. Ma qual è in fondo la storia del film, narrata con lo spirito di un racconto di avventura? È la storia del viaggio di un ragazzino costretto a crescere molto in fretta per poter sopravvivere, ma che in fondo resta un bambino. È la storia dell'impietosa brutalità di qualsiasi guerra e dei suoi traditori, informatori e approfittatori. Ma è anche la storia di quanti riuscirono ad elevarsi al di sopra delle uccisioni sistematiche di uomini e donne che, rischiando la loro vita, aiutarono coloro che altrimenti non sarebbero sopravvissuti. Non si tratta solo degli 'Schindler' o dei 'John Rabe' all'interno del sistema del potere, ma anche di semplici contadini anonimi che resero possibile per un ragazzino ebreo sopravvivere nella foresta. Le uccisioni di massa, l'Olocausto, e la marcia barbarica dei nazisti trovano un eco in ciascuna immagine – riflessi nella storia di questo bambino ebreo. Il punto di vista del libro non solo rende la storia di Jurek così speciale, ma eleva a documento storico questo racconto, analogamente al diario di Anne Frank o a Essere senza destino di Imre Kertesz. Per quanto riguarda la dinamica delle vicende, la trama ha un taglio avventuroso e complementare al conflitto interiore del ragazzo, il quale, per poter sopravvivere, deve respingere la propria identità ebraica e fare propria un'esistenza inventata come orfano cattolico polacco. Durante la sua lotta per la sopravvivenza, dimentica i suoi fratelli, perfino il viso di sua madre, e trova conforto e sicurezza nella generosa ospitalità di famiglie contadine cattoliche. Questa profonda crisi di identità sfocia in un altro momento forte alla fine del film, con una scena che, credo, contenga qualcosa di mai mostrato in modo tanto commovente. Entrambe queste linee narrative – le avventure nella foresta e nei villaggi, e la graduale perdita della propria identità – emergono con forza fin dall'inizio. Una delle grandi sfide per la realizzazione di questo film voleva essere quella di rendere giustizia a tutti e due gli aspetti in egual modo. Un momento chiave nel film è quando il padre sacrifica la propria vita per salvare quella del figlio. Prima di farlo, gli sussurra in fretta alcune parole, che diventeranno un tema ricorrente nella storia: 'Srulik, non c'è tempo. Non devi dimenticare quello che sto per dirti. Devi restare vivo! Mi senti? Trova qualcuno che possa insegnarti come comportarti in mezzo ai cristiani, come si fanno il segno della croce e come pregano… E la cosa più importante, Srulik: dimentica il tuo nome. Cancellalo dalla tua memoria… D'ora in poi il tuo nome è Jurek Staniak. Staniak come la signora Staniak del negozio… Ma anche se dimenticherai tutto, perfino me e tua
    madre, non dimenticare mai che sei ebreo'. Con 'Corri ragazzo corri' volevo raccontare una storia vera e commovente, senza pessimismo. La storia di Srulik-Jurek-Yoram Fridman – una storia vera fatta di forza, di speranza e di coraggio
    "

    Pressbook:

    PRESSBOOK COMPLETO in ITALIANO di CORRI RAGAZZO CORRI

    Links:

    • Pepe Danquart (Regista)

    • Rainer Bock

    1

    Galleria Video:

    Corri ragazzo corri - trailer

    Corri ragazzo corri - trailer (versione originale) - Lauf Junge lauf

    Corri ragazzo corri - clip 'Non dimenticare mai...'

    Corri ragazzo corri - clip 'Sono velocissimo'

    Corri ragazzo corri - clip 'Io non opero gli ebrei'

    Corri ragazzo corri - clip 'Ritorno a casa'

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