"Sapevamo che in giro c’erano ancora tanti fan di ‘Dark Shadows’, e tra questi sicuramente Tim (Burton) e Johnny (Depp). Quindi abbiamo sempre cercato di rimanere fedeli alla serie, ma il film ovviamente è stato realizzato per il pubblico di oggi e dunque, con l'aggiunta del tocco magico di Tim, è un lavoro a parte. Ha un ampio orizzonte, con dei personaggi sicuramente eccessivi, e sicuramente non si prende troppo sul serio. È dannatamente divertente e originale.
Il produttore Graham King"
"Sapevo che Johnny (Depp) e Tim (Burton) avrebbero creato una nuova vita per ‘Dark Shadows’ e che gli avrebbero dato quel tocco di magia in quel modo unico come sanno fare loro. Penso che questa versione sarà sicuramente apprezzata dai fan originali e che sarà in grado allo stesso tempo di avvicinare un nuovo pubblico ai personaggi che abbiamo amato".
Il produttore Christi Dembrowski
(Dark Shadows; USA 2012; Thriller drammatico gotico (horror-vampiresco) del mistero; 140'; Produz.: Dan Curtis Productions/GK Films/Infinitum Nihil/Tim Burton Productions/Warner Bros. Pictures; Distribuz.: Warner Bros. Pictures)
Nel 1750, Joshua e Naomi Collins, insieme al figlioletto Barnabas, salpano dall’Inghilterra in cerca di una nuova vita negli Stati Uniti, dove riescono a costruirsi un impero nel campo della pesca nella città costiera del Maine che prenderà il nome dal loro cognome: Collinsport. Due decenni dopo Barnabas (Johnny Depp) ha il mondo ai suoi piedi. Signore della tenuta Collinwood Manor, Barnabas è ricco, potente ed è un vero playboy... ma compie l'errore fatale di innamorarsi dell’affascinante Josette DuPres (Bella Heathcote) e di infrangere il cuore di Angelique Bouchard (Eva Green). Angelique è una strega vera e propria e gli assegna un destino peggiore della morte: lo trasforma in vampiro e lo fa seppellire… vivo. Dopo circa duecento anni, la tomba di Barnabas viene inavvertitamente aperta liberando il vampiro nel mondo molto diverso dell’anno 1972, uno straniero in un mondo totalmente sconosciuto. Barnabas fa ritorno a Collinwood Manor e scopre che la sua casa un tempo fastosa, è andata in rovina, e che gli eredi della sua eccentrica famiglia non se la sono cavata molto meglio, ognuno con i propri segreti oscuri.
La matriarca di famiglia Elizabeth Collins Stoddard (Michelle Pfeiffer) è la persona che Barnabas sceglie come depositaria della verità riguardo alla sua identità . Ma il suo comportamento particolare ed anacronistico suscita immediatamente dei sospetti nella psichiatra di famiglia, la dottoressa Julia Hoffman (Helena Bonham Carter), che non riesce nemmeno ad immaginare di quali problemi si tratti realmente. Mentre Barnabas cerca di ripristinare l’antico splendore del nome di famiglia, c’è qualcosa che si frappone al suo scopo: l’abitante principale di Collinsport, che risponde al nome di Angie…e che assomiglia sorprendentemente ad una
conoscenza molto vecchia di Barnabas Collins. Nella tenuta di Collinwood Manor risiedono anche l’inutile fratello di Elizabeth, Roger Collins (Jonny Lee Miller), la ribelle figlia adolescente di Elizabeth, Carolyn
Stoddard (Chloe Grace Moretz) ed il precoce figlio di Roger, David Collins (Gully McGrath) di 10 anni. Il longanime custode di Collinwood Manor è Willie Loomis, (Jackie Earle Haley), e la nuova persona di servizio dei Collins è la tata di David, Victoria Winters (Bella Heathcote), che, misteriosamente, è identica all’unico amore della vita di Barnabas, Josette.
SYNOPSIS:
In the year 1752, Joshua and Naomi Collins, with young son Barnabas, set sail from Liverpool, England to start a new life in America. But even an ocean was not enough to escape the mysterious curse that has plagued their family. Two decades pass and Barnabas (Johnny Depp) has the world at his feet-or at least the town of Collinsport, Maine. The master of Collinwood Manor, Barnabas is rich, powerful and an inveterate playboy...until he makes the grave mistake of breaking the heart of Angelique Brouchard (Eva Green). A witch, in every sense of the word, Angelique dooms him to a fate worse than death: turning him into a vampire, and then burying him alive. Two centuries later, Barnabas is inadvertently freed from his tomb and emerges into the very changed world of 1972. He returns to Collinwood Manor to find that his once-grand estate has fallen into ruin. The dysfunctional remnants of the Collins family have fared little better....
Commento critico (a cura di ROSS DI GIOIA)
Tutto ha inizio nel 1752, quando Joshua e Naomi Collins insieme al loro piccolo Barnabas, partono da Liverpool per emigrare in America e sfuggire così ad una misteriosa maledizione che sembra non voler lasciare la loro famiglia. Due decenni dopo Barnabas (Johnny Depp) e i genitori si sono sistemati nel Maine, dando il proprio nome alla cittadina sul porto che hanno praticamente fondato: Collinsport. Signore della tenuta Collinwood Manor, Barnabas è ricco, potente e un vero playboy, ma commette un passo falso: spezzare il cuore di Angelique Bouchard (Eva Green), innamorandosi della dolce Josette. Angelique infatti è una strega e gli assegna un destino peggiore della morte: lo trasforma in vampiro e lo fa seppellire vivo. Quando Barnabas viene (inavvertitamente) liberato dalla sua tomba, sono passati due secoli (siamo infatti nel 1972) e non c’è da stupirsi se il mondo è cambiato e se tornando a Collinwood Manor, Barnabas scopre
che la sua magione è ormai andata in rovina. Tuttavia nemmeno gli altri membri dell’eccentrica casata hanno avuto miglior sorte, ognuno con i propri segreti: la matriarca Elizabeth Collins Stoddard (Michelle Pfeiffer) ha assoldato una psichiatra, la dottoressa Julia Hoffman (Helena Bonham Carter), per aiutarla ad affrontare i problemi familiari a cui contribuiscono il fratello di Elizabeth, Roger Collins (Jonny Lee Miller), la figlia adolescente Carolyn Stoddard (Chloe Moretz) e il troppo precoce erede di Roger, il piccolo David Collins (Gulliver McGrath) di 10 anni. Poi ci sono anche il custode Willie Loomis (Jackie Earle Haley) e la nuova tata di David, Victoria Winters (Bella Heathcote). Quando Barnabas fa il suo rientro tra i Collins, cercando di riportare il nome di famiglia allo splendore di una volta, c’è qualcosa che però si mette di traverso: l’abitante più influente di Collinsport è una imprenditrice senza scrupoli di nome Angie, la quale
assomiglia sorprendentemente ad un volto del passato di Barnabas…
Il diverso e la difficoltà di vivere se stessi nel mondo che ci circonda (famiglia compresa). Bizzarrie farcite dal - finto - brivido dell’horror. La decadenza e la spasmodica rincorsa nel tentativo di fermarlo. Sfondo psichedelico screziato dalle venature buie dell’oscurità . Poteva Tim Burton lasciarsi sfuggire tutti questi spunti? E infatti, il regista di Edward mani di forbice, Ed Wood, Il mistero di Sleepy Hollow, non c’ha messo molto ad impadronirsi di Dark Shadows, tornando così sullo schermo, dopo il successo di Alice in Wonderland, insieme ai suoi due amori: Johnny Depp (amore davanti la macchina da presa) ed Helena Bonham Carter (amore nella vita). Tratto dall’omonima serie tv trasmessa sulla ABC fra il ‘66 ed il ‘71, diventata ormai un cult e venerata come il Santo Graal da schiere di fan (tra questi molti italiani), che hanno sopperito col web a
quanto non hanno potuto vedere direttamente sul piccolo schermo, Dark Shadows è un divertente giochetto della memoria che mette in evidenza, ancora una volta, la predilezione di Burton per quanto sia irrimediabilmente eccentrico. Ripescando a piene mani nella cultura tardo hippie (aiutato dallo scenografo Rick Heinrichs e soprattutto dalla costumista Collen Atwood), inframmezzando il tutto con un alone di mistero tra il gotico e lo geghegè, arrivando perfino a buttare nella mischia Alice Cooper - rendendolo protagonista di uno degli scorci più esilaranti del film -, il regista sfrutta a pieno le potenzialità spassose insite nella storia di un vampiro che si risveglia duecento anni dopo e chiede ad una piccola “cantora†di uscire dalla televisione! Ne viene fuori così un film godibile e “burtiano†fino alla fine, dove i dogma del regista - dark, malinconici, ingenui - sono identificabili in ogni singolo fotogramma. E se Depp e Bonham
Carter, con mestiere consumato, naturalmente conoscono il meccanismo e si lasciano guidare ormai ad occhi chiusi, stavolta la scena la rubano Eva Green - diafana e cattiva, perfetta nel ruolo di una bambola di porcellana che si sgretola di perfidia in perfidia -, ma soprattutto Michelle Pfeiffer: altera e abbagliante, regale nel ruolo di matriarca con tanto di cotonatura da progenitrice di una Charlie’s Angel, la splendida 54enne (la si vuole nata nel 1958, ma…) dimostra come la strega di Eastwick è invecchiata - bene, benissimo - ma non per questo abbia perso un’oncia del proprio fascino. Anzi!