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BURIED - SEPOLTO: RYAN REYNOLDS AFFRONTA IL PEGGIORE DEGLI INCUBI POSSIBILI: RISVEGLIARSI SEPOLTO VIVO IN UNA CASSA. UN CELLULARE, UNA MATITA E UN ACCENDINO GLI UNICI 'ALLEATI' PER TENTARE DI LIBERARSI!
Dal Sundance Film Festival - RECENSIONE IN ANTEPRIMA - Dal 15 OTTOBRE
“L’unico modo di sbarazzarmi delle mie paure è farci un filmâ€
Alfred Hitchcock
"... E’ una corsa contro il tempo che cattura la nostra attenzione e il nostro interesse per un’ora e mezza, e tutto grazie al suo stile narrativo, e senza la necessità di ricorrere ad elementi aggiuntivi... 'BURIED – Sepolto' ha rappresentato una grandissima sfida dal punto di vista tecnico; durante la lavorazione del film c’è stata una sola parola chiave: Hitchcock. Hitchcock ci ha mostrato come girare un film intero su una barca in mezzo al mare ('Prigionieri dell'oceano') o per mezzo di un’unica sequenza girata in tempo reale ('Nodo alla gola'). Una volta che gli ingranaggi della macchina sono ben oliati e al loro posto il passo successivo è quello di concepire il film nella tua testa, inventando una lista di inquadrature che messe assieme catturino l’interesse dello spettatore e mantengano alta la sua attenzione senza farlo mai distrarre; la narrazione deve variare man mano che la storia si evolve, con ritmi diversi e con una gamma di opzioni espressive volte a mantenere il materiale sempre fresco e gli occhi dello spettatore costantemente incollati allo schermo. La nostra regola d’oro era 'Non salire mai in superficie'...".
Il regista Rodrigo Cortés
(Buried SPAGNA 2010; Thriller del mistero; 95'; Produz.: Versus Entertainment/The Safran Company in associazione con: Dark Trick Films e con la partecipaz. di Studio 37; Distribuz.: Moviemax)
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Titolo in italiano: Buried - Sepolto
Titolo in lingua originale:
Buried
Anno di produzione:
2010
Anno di uscita:
2010
Regia: Rodrigo Cortés
Sceneggiatura:
Chris Sparling
Soggetto: Apri gli occhi.
Sei in uno spazio chiuso.
Ti restano 90 minuti di ossigeno.
Il tuo unico collegamento con il mondo esterno è un misterioso telefono cellulare con una ricettività e una batteria limitate.
E ogni secondo che passa sei un secondo più vicino alla fine....
Cast: Ryan Reynolds (Paul Conroy) Robert Paterson (Dan Brenner) José Luis GarcÃa Pérez (Jabir) Stephen Tobolowsky (Alan Davenport) Samantha Mathis (Linda Conroy) Warner Loughlin (Donna Mitchell/Maryanne Conroy) Ivana Miño (Pamela Lutti) Erik Palladino (Agente Speciale Harris)
Musica: VÃctor Reyes
Costumi: Elisa de Andrés
Scenografia: MarÃa de la Cámara e Gabriel Paré
Fotografia: Eduard Grau
Montaggio: Rodrigo Cortés
Makeup: Mónica Alarcón Virgili
Scheda film aggiornata al:
09 Maggio 2019
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Sinossi:
IN BREVE:
Paul (Ryan Reynolds) si ritrova rinchiuso in una cassa di legno 3 metri sotto terra con in tasca un cellulare, una matita e un accendino Zippo. Grazie a questi 3 elementi, deve capire come è finito in quella cassa, per quale motivo e come fare a guidare i soccorritori fino a lui per poterlo liberare. Mentre i 90 minuti di aria a disposizione scorrono, mantenere la calma è sempre più difficile.
Nota: Si ringrazia Sara Bocci (Ufficio Stampa Moviemax)
Commento critico (a cura di ERMINIO FISCHETTI)
Raccontare un’intera società con un solo protagonista e pochi centimetri cubici di aria. Spazio e tempo limitato di una vicenda, che corrisponde perfettamente alla durata del film che la sta raccontando, sono da sempre alla base di una lezione di cinema sapiente, di cui fa da sempre buon uso il genere della suspense. L’aveva utilizzato il grande maestro del brivido Alfred Hitchcock nel 1948 con Nodo alla gola e molti altri hanno cercato di emularlo. Anche Rodrigo Cortés se ne avvale sfruttando la sensazione della claustrofobia, pur in alcuni momenti cedendo a qualche manierismo di troppo (la scena con il serpente in particolare).
All’inizio lo spettatore più smaliziato pensa di trovarsi di fronte all’episodio di CSI diretto da Quentin Tarantino, in cui uno degli agenti di Grissom era sequestrato e rinchiuso in una cassa. Qui, però, ben presto comprendiamo di trovarci dinanzi ad un’azione molto più serrata, infatti sono proprio |
il tempo e lo spazio a determinare il soffocamento sia fisico che psicologico. La vita di un uomo è legata ad un filo, ma quello che rende più interessante la mistura di cinema di genere con le drammatiche tematiche sociali della guerra moderna è che proprio quel perimetro angusto ingigantisce la drammaticità degli eventi; infatti, il film è interamente ambientato nella cassa in cui il protagonista viene sepolto vivo e riesce a comunicare con il mondo esterno attraverso un telefono cellulare. Gli elementi della filmologia - una fotografia naturale fatta di luci e ombre generate da un accendino e una torcia, l’uso invadente dei suoni e dello score (omaggio palese a Hitchcock) - sono veri e propri elementi che determinano l’incedere della storia molto più dei dialoghi. La struttura estetica concede così allo spettatore quell’ulteriore sensazione di disagio tale da permettere un’immedesimazione totale con il nostro eroe: un contractor statunitense |
in Iraq che lavora per un’azienda privata del suo Paese.
Paul Conroy subisce tutto il cinismo e l’opacità della burocrazia americana con la quale è costretto a fare i conti in quei novanta minuti. Argomenti certo triti e ritriti, che nella regia di Cortés e nella vicenda trovano un loro sviluppo ancora più aberrante raccontando di un popolo a cui è stato insegnato a dire “I’m sorryâ€, come in un jingle pubblicitario. |
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Pressbook:
Pressbook completo in Italiano di Buried Sepolto
Links:
• BURIED - SEPOLTO: INTERVISTA al regista RODRIGO CORTÉS (A cura dell'inviata SUSANNA D'ALIESIO) (Interviste)
Galleria Fotografica:
Galleria Video:
Buried-Sepolto - trailer 2
Buried-Sepolto - trailer
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