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"Nel suo lavoro, Danny ha lottato per mantenersi libero da preconcetti e schieramenti. Non ha voluto rappresentare un Paese o una bandiera, ma solo la ricerca della verità . Si trovava lì per reggere uno specchio e costringere le persone a guardare a loro stesse. C'è forse un modo migliore per rispettare l'umanità ?".
Mariane Pearl
(A Mighty Heart USA 2007; thriller storico drammatico; 108'; Produz.: Paramount Vantage/Plan B Entertainment/Revolution Films; Distribuz.: UIP)
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Titolo in italiano: A Mighty Heart-Un cuore grande
Titolo in lingua originale:
A Mighty Heart
Anno di produzione:
2007
Anno di uscita:
2007
Regia:
Sceneggiatura:
John Orloff
Soggetto: Libro memoir Un cuore grande: La vita e la morte coraggiose di mio marito Danny Pearl di Mariane Pearl.
Cast: Angelina Jolie (Mariane Pearl) Dan Futterman (Danny Pearl) Archie Panjabi (Asra Nomani) Irrfan Khan (Capitano) Will Patton (Randall Bennett) Denis O'Hare (John Bussey) Adnan Siddiqui (Dost Aliani) Gary Wilmes (Steve LeVine)
Musica: Harry Escott, Molly Nyman
Costumi: Charlotte Walter
Scenografia: Mark Digby
Fotografia: Marcel Zyskind
Scheda film aggiornata al:
25 Novembre 2012
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Sinossi:
I FATTI:
Il 23 gennaio 2002 il mondo di Mariane Pearl è cambiato per sempre. Suo marito Daniel, responsabile per il Sud dell’Asia del Wall Street Journal, stava facendo delle ricerche sulla storia di Richard Reid, l’uomo che aveva cercato di far saltare un aereo imbottendosi le scarpe di esplosivo. La storia lo aveva portato a Karachi, dove un intermediario aveva promesso l’accesso ad una fonte preziosissima. Quando Danny è uscito per andare all’appuntamento ha detto a Mariane che forse sarebbe arrivato tardi per la cena. Non è mai tornato.
A dispetto della morte, lo spirito di sfida e la risoluta fede di Danny nel potere del giornalismo, hanno portato Mariane a scrivere della sua scomparsa e del profondo sforzo per ritrovare lui e il suo possibile assassino nel suo libro di memoir UN CUORE GRANDE: La vita e la morte coraggiose di mio marito Danny Pearl. Incinta di sei mesi quando tutto è cominciato, Mariane portava in grembo il figlio che Danny avrebbe voluto chiamare Adam. Ha scritto il libro per presentare ad Adam il padre che non avrà mai la possibilità di conoscere. Trascendendo religione, razza e nazionalità il coraggioso desiderio di Mariane di superare l’amarezza e l’odio che continuano a tormentare questo mondo post 11/9, si presenta come la più pura espressione della gioia di vivere che lei e Danny avevano in comune (...)
La notte in cui Danny è scomparso, Mariane ha vegliato insieme a Asra Nomani, un’amica di vecchia data e collega di Danny del WSJ, che viveva a Karachi. Entrambe le donne erano esperte giornaliste internazionali con formidabili capacità investigative, ma erano anche donne straniere in un Paese che, dopo l’11 settembre, era diventato sempre meno sicuro. Prima dell’alba le due avevano preso coscienza di stare affrontando una crisi che richiedeva alleati forti che fossero ampiamente informati sulle proliferanti cellule terroristiche del Pakistan, sulla sua burocrazia bizantina e sulla sua famosa agenzia Inter-Services-Intelligence (I.S.I.).
Quella mattina dozzine di investigatori locali hanno affollato quella casa, tra loro un uomo chiamato Capitano, che sarebbe poi diventato il capo della nuovissima unità anti-terrorismo del Pakistan. Con la casa di Asra come quartier generale, gli uomini del Capitano, insieme ad un agente diplomatico della sicurezza americana, due colleghi del Journal e l’FBI, si sono dedicati all’indagine. Dopo cinque strazianti settimane, accompagnate dal crescente delirio dei media, hanno trovato i rapitori. Tra loro c’era il noto militante Omar Saeed Sheikh, alias “Bashirâ€, l’intermediario che aveva offerto a Danny le informazioni relative alla storia dell’uomo con l’esplosivo nelle scarpe. Poi è arrivata la devastante notizia che Danny era stato brutalmente assassinato alcune settimane prima.
Mariane e Danny erano convinti che il vero giornalismo, testimoniando gli eventi e permettendo a tutte le voci di essere ascoltate, potesse fare da ponte tra comunità in conflitto. Mariane è rimasta devota a questo principio, rifiutandosi di soccombere all’odio o alla paura. Dopo la morte di Danny è tornata a casa, nella sua nativa Francia, per attendere la nascita di Adam. Lei e Adam ora vivono a Parigi.
Dal >Press-Book< di A Might Heart-Un cuore grande
PRELIMINARIA:
Nei 5 anni seguiti alla morte di Daniel Pearl, quasi 230 giornalisti sono stati uccisi nell’adempimento del loro lavoro.
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Links:
• THE KILLER INSIDE ME - INTERVISTA al regista MICHAEL WINTERBOTTOM (Interviste)
Galleria Fotografica:
1
A Mighty Heart (versione originale).mov
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