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SANGUE DEL MIO SANGUE: L'IMMAGINE DI LIBERTA' A CAVALLO TRA PASSATO E PRESENTE SECONDO MARCO BELLOCCHIO
Dalla 72. Mostra del Cinema di Venezia - Dal Toronto Film Festival 2015 - RECENSIONE - Dal 9 SETTEMBRE
"Il film nasce dalla scoperta casuale delle antiche prigioni di Bobbio e mi ha ispirato la storia di Benedetta, una monaca murata viva nella prigione convento di Santa Chiara, a Bobbio. Mi parve che questa storia dissepolta da un passato così remoto meritasse un ritorno al presente dell’Italia di oggi e più precisamente in un’Italia di paese, Bobbio, che la modernità, la globalizzazione hanno ormai cancellato... Non mi sono preoccupato affatto dell'architettura drammaturgica e poi non mi interessava stabilire connessioni rigide tra il passato e il presente. Ci sono allusioni che concatenato le sfere temporali: il dominio della chiesa cattolica nel '600 paradossalmente si conclude con il dominio democristiano in Italia, che pur permettendo un relativo benessere succhiava il sangue a quella che era una prospettiva di novita' e cambiamento... (La protagonista stessa, Benedetta) ... rappresenta un'immagine di liberta', una donna che non vuole arrendersi e che fino in fondo esprime il desiderio di essere se stessa. E' una forza simbolica che resiste nel tempo per difendere miracolosamente la propria liberta'"
Il regista e sceneggiatore Marco Bellocchio
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